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Home » Paratormone, cos’è, a cosa serve e valori

Paratormone, cos’è, a cosa serve e valori Salute

Paratormone, cos’è, a cosa serve e valori

Il paratormone è noto anche come ormone paratiroideo o, in sigla, PTH. Gestisce il controllo del metabolismo del calcio e ne regola l’assorbimento da parte dell’intestino tenue e il suo riassorbimento a livello renale (qui, in particolare, l’attività del paratormone si concentra su ione magnesio e calcio). Il paratormone ha natura peptica a catena singola ed è composto da 84 amminoacidi e sintetizzato dalle ghiandole paratiroidi.

Il ruolo del paratormone nell’omeostasi degli ioni calcio e fosforo

Il paratormone è addetto, insieme con la calcitonina, al processo di omeostasi degli ioni di calcio e fosforo. L’omeostasi è il processo biologico che consente la sopravvivenza delle cellule facendo sì che ioni e molecole mantengano sempre la stessa composizione chimica. Gli ioni calcio e fosforo sono i componenti dei minerali alla base della composizione di ossa e denti, inoltre favoriscono la contrazione muscolare e la trasmissione di impulsi nervosi.

Il ruolo di questi due minerali non si esaurisce qui. Calcio e fosforo, infatti, permettono anche la coagulazione del sangue e lo svolgimento di molte funzioni metaboliche. Il paratormone, in combinazione con la calcitonina che svolge una funzione del tutta opposta alla sua, favorisce l’omeostasi attraverso un’azione ipercalcemizzante. In riferimento al calcio, c’è da dire che nel processo di omeostasi interviene anche – in aggiunta ai due componenti fino a ora indicati – anche la forma attiva della vitamina D, nota come calcitriolo.

Perché misurare i valori di paratormone

Il valore di paratormone nel sangue viene misurato in caso di sospetto ipertiroidismo. Anche quando si verificano importanti anomalie della calcemia è opportuno effettuare delle analisi specifiche che tangano conto della presenza nel sangue di questo ormone. Ma quali sono i suoi valori normali? In un soggetto sano i valori di questo ormone sono pari a: 10-65 pg/mL – 10-65 ng/L.

Paratormone alto

Se i valori superano i livelli considerati normali siamo di fronte a un caso di paratormone alto. I motivi alla base di questo sbalzo possono essere davvero diversi ma i più diffusi sono senza dubbio: iperparatiroidismo primario, carenza di vitamina D, un adenoma benigno o insufficienza renale. E ancora rachitismo e cattiva assimilazione del calcio. Il valore dell’ormone diventa quindi una spia importante per approfondire le analisi alla ricerca della causa che ne determina l’alterazione.

Non va dimenticato, però, che anche altri fenomeni, come la gravidanza, la menopausa o eventuali trattamenti a base di litio, possono determinare un innalzamento dei valori del paratormone. Come accorgersi del fatto che qualcosa non va? I sintomi prodotti dall’innalzamento dei livelli di questo ormone sono legati alla carenza improvvisa di calcio nel sangue. Si traduce il tutto, quindi, nella comparsa di dolori alle ossa e osteoporosi, disturbi del sistema nervoso e gastrointestinali, disturbi del sistema muscolare.

Paratormone basso

I valori del paratormone possono, come facile immaginare, anche essere inferiori alla norma.  Quali le cause? Anche in questo caso possono essere diverse e numerose. Tra queste: eccesso di vitamina A e D, ipoparatiroidismo, ipercalcemia. Anche la sindrome latte-alcali e la paratiroidectomia rientrano tra le cause che abbattono i livelli di paratormone nel sangue. E ancora: malattie autoimmuni, morbo di Grave, sarcoidosi.

Tutto quello che c’è da sapere prima di effettuare l’esame

I livelli do paratormone, come per tutti gli ormoni, non sono costanti nel sangue. Sono massimi durante il sonno e minimi da metà mattina al tardo pomeriggio. Subiscono anche variazioni stagionali, la sua concentrazione è inversamente proporzionale alla concentrazione propria della vitamina D. Tra i fattori che influenzano i valori e che vanno tenuti in conto prima di effettuare il prelievo, ci sono: l’uso di farmaci che possono aumentarne o abbassane il livello (tra i primi rientrano i farmaci contenenti fosfato, tra i secondi il propranololo), la gravidanza e l’allattamento, oltre alla menopausa, e valori elevati di colesterolo e trigliceridi.

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