Gli esami per scoprire se ci sono leucociti nelle urine e le terapie
I leucociti, o globuli bianchi, sono le cellule del sangue che svolgono funzioni da soldato, attaccando tutti gli eventuali nemici che possono presentarsi all’organismo: batteri, virus, microrganismi ostili o corpi estranei.
Nelle urine non dovrebbero esserci, o in quantità davvero minima, massimo da 5 a 10 per ogni milligrammo di urina. In questo caso, la risposta delle analisi sarà leucociti assenti o rari.
In condizioni normali infatti, i reni non permettono alle sostanze presenti nel sangue di passare nelle urine; di conseguenza, una rilevazione maggiore di 10 leucociti per milligrammo, deve far pensare ad una qualche infezione o infiammazione degli organi preposti nell’apparato urinario. In questo caso la risposta sarà leucociti presenti, con l’indicazione del numero di globuli bianchi rilevati per milligrammo.
Certamente la quantità di leucociti presenti dà un’idea della gravità della situazione, più ce ne sono, più forte è l’attacco subìto dall’organo in questione, ma non permette in nessun modo di stabilire quale organo è ammalato e perché.
A questo punto, il medico valuta i sintomi descritti dal paziente, e procede ad altri esami.
Quali altri esami sono necessari
Attraverso l’esame del sangue, si potrà verificare un numero di globuli bianchi alti, che potrà confermare al medico che c’è un’infiammazione o un’infezione in corso.
Si può effettuare una radiografia dei reni, una cistoscopia, una scintigrafia, l’urinocoltura con antibiogramma, un’ecografia dell’apparato urinario, altri esami specifici che possono riguardare la prostata, la vescica, la vagina.
Se la paziente è una donna in gravidanza, allora si tratta di una situazione abbastanza normale, in quanto la pressione esercitata dal bambino sulla vescica, già aumentata di volume ma meno tonica, favorisce l’aumento di flora batterica.
Quali sono i sintomi
Quali sintomi accompagnano un alto numero di leucociti nelle urine?
- urine maleodoranti, se in esse sono presenti altre sostanze come muco, pus, cellule di sfaldamento, in caso di uretrite;
- presenza di sangue nelle urine, detta ematuria;
- necessità di fare spesso la pipì, in caso di cistite;
- bruciore durante la minzione, in caso di calcolosi renale;
- febbre, debolezza, mancanza di appetito, nel caso di prostatite, accompagnati a bruciore e difficoltà di minzione, anche nel caso di rene policistico.
La terapia per i leucociti nelle urine
Non esiste una terapia specifica per eliminare i leucociti nelle urine, in quanto, come abbiamo visto, essi sono un campanello d’allarme che deve far pensare ad un’infiammazione o infezione dell’apparato urinario.
Solitamente, nelle maggior parte dei casi, il medico prescriverà una terapia a base di antibiotici, ovviamente dopo aver valutato attentamente i sintomi evidenziati dal paziente, e dopo aver controllato lo stato degli organi coinvolti attraverso esami specifici.
Prevenzione
Anche se ci sono delle situazioni per le quali non possiamo intervenire preventivamente, occorre ricordare alcune buone regole che ci possono salvaguardare dalle situazioni più comuni di infezioni o infiammazioni dell’apparato urinario.
Innanzitutto l’igiene; una buona pulizia degli organi preposti alla minzione, sia nell’uomo che nella donna, la pulizia dei servizi igienici di casa e molta attenzione quando si usano quelli fuori casa, in particolare nei luoghi molto frequentati e senza controlli accurati, tipo ristoranti, bar, stazioni, autogrill, centri commerciali.
La prossima raccomandazione non dovrebbe essere necessaria, eppure la statistica rende noto che la maggior parte delle infezioni del tratto urinario derivano da rapporti sessuali: occorre fare attenzione al proprio partner, e non iniziare un rapporto sessuale improvvisato senza le necessarie garanzie d’igiene e di educazione.
Non trattenere l’urina troppo a lungo nella vescica; questa è una di quelle condizioni che creano stress alle pareti della vescica e la rendono meno tonica e più debole. Con il passar del tempo non riuscirà più a svuotarsi completamente e i residui potranno favorire la proliferazione batterica.
Utilizzare mirtilli freschi o succo di mirtilli, in quanto questo frutto ha la capacità di formare un rivestimento protettivo del tratto urinario che ostacola l’intrusione dei batteri.
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