
Fosfatasi alcalina alta o bassa: le cause
La fosfatasi alcalina è un enzima che si trova nel sangue ed è prodotto da fegato, intestino, ossa e placenta e serve a diagnosticare le malattie del fegato e delle ossa.
Che cos’è la fosfatasi alcalina
La fosfatasi alcalina, o ALP, è un enzima che fa parte della famiglia delle fosfatasi, capaci di allontanare un gruppo fosfato da una molecola grazie alla cosiddetta defosforilazione. Ha una struttura alcalina poiché l’ambiente in cui si muove ha un Ph maggiore di 7 e si trova nelle membrane del plasma e in molte altre cellule, come ad esempio quelle delle ossa, del fegato, in alcune cellule dell’intestino tenue, nelle cellule renali e nelle cellule che compongono la placenta.
La funzione precisa dell’enzima non è stata ancora scientificamente chiarita ma è molto probabile che contribuisca in misura primaria alla calcificazione ossea.
La fosfatasi assume nel nostro organismo forme e strutture differenti in base al punto in cui si trova. La fosfatasi alcalina ossea ad esempio è una delle forme principali dell’enzima e si produce attraverso il processo di formazione dell’osso; per questo motivo è particolarmente elevata nei bambini, poiché in essi le ossa sono sempre in crescita e per lo stesso motivo aumenta in caso di fratture ossee. La forma epatica invece è prodotta dalle cellule che creano i dotti biliari, mentre quella placentare è prodotta dalle cellule che costituiscono la placenta, ma può essere anche misurata come elemento per diagnosticare tumori al testicoli o alle ovaie.
Che significa avere la fosfatasi alcalina alta?
Normalmente il valore della fosfatasi alcalina è di 90-250 mU per millimetro per gli adulti e 100-700 mU per millimetro nei più piccoli. I valori di fosfatasi si misurano attraverso un tradizionale prelievo di sangue. In modo più preciso, la fosfatasi si rileva dall’analisi del siero che si trova nel sangue.
Le situazioni che possono determinare un innalzamento della fosfatasi alcalina possono essere diverse e quindi dovranno essere ben analizzate dal proprio medico curante o dallo specialista. Alcune cause possono essere le patologie che inducono un elevato ricambio osseo o degenerazioni ossee, come il morbo di Paget o le metastasi ossee e l’osteoporosi. Anche stadi di insufficienza renale, cirrosi o epatiti possono indurre la fosfatasi alcalina a salire.
Le patologie non sono però le uniche responsabili dell’aumento di fosfatasi, perché il suo livello può innalzarsi anche a causa di situazioni fisiologiche, nello specifico, nei bambini che stanno attraversando una particolare fase della loro crescita o nelle donne giunte alle ultime fasi della loro gravidanza. Nelle donne in attesa l’aumento della fosfatasi alcalina può essere assolutamente normale anche se, in casi si verifichi, è sempre meglio consultare un medico, poiché potrebbe anche essere indice di una malattia specifica come ad esempio l’ittero gravidico. La fosfatasi può aumentare anche durante la guarigione di una frattura ossea o durante la menopausa e gli squilibri ormonali che ne conseguono.
La fosfatasi alcalina può essere più bassa del normale?
La fosfatasi alcalina può anche raggiungere livelli inferiori alla media. Questo si verifica se c’è una situazione di anemia, di malnutrizione o di ipotiroidismo o semplicemente con l’avanzare dell’età. Anche celiachia, fibrosi cistica, insufficienza placentare e malattie genetiche possono essere alla base di livelli di fosfatasi alcalina bassi.
In linea generale, valori bassi non destano particolari preoccupazioni ma, anche in questi casi il consiglio è sempre di rivolgersi ad uno specialista che saprà individuare le cause e la terapia giusta per il vostro problema.
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