Carbossiterapia: cos’è, quali sono i benefici e quando farla
Cerchiamo di capire come funziona la carbossiterapia e quali sono i costi e le eventuali controindicazioni. Si tratta di una terapia che nacque in alcuni centri termali francesi nei quali si trattavano le arteriopatie. Erano gli inizi del ‘900 e questa tecnica venne messa a punto al fine di curare diverse patologie, tra cui cellulite e smagliature, ma anche cicatrici, gonfiori e tanto altro. A questo punto, non rimane che capire in cosa consiste e quali sono i pro e i contro.
Cos’è la carbossiterapia
Probabilmente, analizzando il nome, risulta facilmente intuibile che con carbossiterapia si intende la somministrazione sottocutanea di anidride carbonica, che avviene mediante delle piccole iniezioni fatte con un ago ultra sottile. Molto spesso questo tipo di terapia viene utilizzata per curare talune patologie, ma anche alcuni inestetismi della pelle, specialmente quelli più diffusi e che più disturbano le donne e gli uomini che ne sono affetti.
A cosa serve la carbossiterapia
Sempre più spesso ci si rivolge alla carbossiterapia al fine di ridisegnare l’ovale del viso, per ridare turgore al collo e al decolleté, per compattare la pelle delle braccia e gambe, ma anche per il trattamento della cellulite e delle adiposità localizzate su pancia, cosce, glutei e fianchi. In tutti questi casi, questa tipologia di trattamento, che prevede l’immissione sottocutanea di anidride carbonica, ha dei risultati molto soddisfacenti e, pertanto, cresce sempre di più la richiesta.
In molti si staranno chiedendo perché l’anidride carbonica? Grazie a degli studi scientifici, è stato visto che questo gas è capace di un’azione antiaging, andando a incentivare quella che è l’attività cellulare dei fibroblasti. In questo modo, quindi, si agisce direttamente sulla struttura del derma e si provoca quella che può essere definita come una benefica vasodilatazione. Il tutto va a ripristinare il flusso di sangue nelle aree asfittiche, migliorando il processo di rigenerazione cellulare. In questo modo, quindi, si avrà una bella pelle più compatta e tonica.
Come avviene il trattamento
Come detto, il trattamento avviene grazie all’iniezione, tramite un piccolo e sottile ago, di anidride carbonica sottopelle. Se si legge quanto sopra, si può pensare a qualcosa di molto doloroso e, invece, non è così, dato che si prova solo un leggero fastidio e il tutto non richiede nessun tipo di anestesia, neppure locale.
Si va a effettuare una sorta di lifting dolce che prevede, nel caso della carbossiterapia al viso o in zone che presentano rughe, lo scollamento della ruga stessa attraverso quello che è l’inserimento di un piccolissimo ago alla profondità di circa un millimetro all’interno del derma. Fatto questo, poi, viene insufflata l’anidride carbonica che per alcuni secondi va a gonfiare l’area trattata che si distende. Tecnicamente, diciamo che si va a creare un enfisema superficiale, che si riassorbe in pochissimo tempo, che va a spianare la ruga, facendo proprio una bella azione lifting. Si lavora, quindi, proprio sulla parte interessata e si va a operare in modo mirato.
Come si intuisce, il risultato è immediato ed è subito tangibile. Nel caso del viso, quindi, si ha immediatamente una pelle più liscia e tonica. Va anche detto che a questo trattamento si possono abbinare diversi filler che vanno ad agire assieme alla anidride carbonica e che rendono ancora più efficace il trattamento.
Carbossiterapia al viso
Dato che abbiamo spiegato come avviene nello specifico la seduta di carbossiterapia al viso, è bene sottolineare che bastano circa 4 trattamenti per avere il risultato sperato e ci vogliono poi delle sedute di mantenimento, il cui numero varia in base all’età del paziente e in base alle esigenze dello stesso.
Carbossiterapia e cellulite
Quando si parla di carbossiterapia per eliminare la cellulite, si intende quella specifica pratica che porta a la zona addominale, o qualsiasi zona affetta da questo inestetismo, andando anche a cancellare le smagliature più recenti.
Anche in questo caso, il trattamento viene fatto con un ago da filler, molto piccolo e sottile con il quale si fanno delle microiniezioni di anidride carbonica, sia nel derma che sottocute. In questo caso, come nel precedente, la CO2 viene emessa da appositi apparecchi che non permettono la formazione di emboli gassosi che, a primo acchito, potrebbe essere uno dei maggiori pericoli dell’utilizzo di questo gas.
In questo caso, la carbossiterapia porta alla riapertura dei capillari chiusi e va a migliorare il microcircolo favorendo una maggiore ossigenazione dei tessuti. Inoltre, carbossiterapia favorisce il riallineamento delle fibre elastiche, andando ad agire sui fibroblasti, che sono le cellule che producono collagene ed elastina. In questo modo, si ha un effetto pelle rilassata e levigata. Non si tratta, però, di un effetto ottico, dato che questo intervento va a ridurre quelli che sono gli accumuli di grasso e le adiposità localizzate. Il tutto avviene perché si rompono le membrane delle cellule grasse.
Le adiposità localizzate su pancia, cosce, glutei e fianchi possono essere risolte in questo modo: si consiglia, quindi, di eseguire almeno 8 o 10 sedute. Dopo le prime sedute, il derma appare immediatamente più tonico e si attenuano smagliature e pelle a buccia d’ arancia.
Costo di una seduta di carbossiterapia
Questo trattamento deve essere fatto esclusivamente da un medico chirurgo estetico e, pertanto, bisogna fare molta attenzione in questo senso, perché si tratta di un qualcosa di delicato e non si può rischiare che venga fatto senza le giuste competenze.
Ma quanto costa una seduta di carbossiterapia? Dipende molto dal medico, dal centro e da diversi altri fattori e, proprio per questo motivo, è difficile dire un prezzo standard. Tuttavia, in media, possiamo dire che una seduta costa dagli 80 ai 200 euro.
Le sedute si possono ripetere anche due volte a settimana mentre il numero varia a seconda della parte da trattare. Anche in questo caso, si può dire che di solito ne servono circa 6/10 e ciascuna di esse ha una durata di 15 minuti circa.
Controindicazioni
Sebbene si sia studiato tutto lo studiabile e sia stata provata l’efficacia della carbossiterapia è bene notare che ci sono delle controindicazioni.
Questo trattamento, infatti, viene sconsigliato durante la gravidanza, così come in soggetti affetti da cardiopatie, diabete, anemie, gravi insufficienze respiratorie, cardiache, renali nonché epatiche.
C’è da dire, però, che l’anidride carbonica è atossica e non provoca embolia, perché somministrata attraverso dei macchinari appositamente studiati per questo scopo. Il tutto, quindi, porta a un miglioramento dell’elasticità della pelle e a una benefica azione vasodilatante.
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