Linfodrenaggio, benefici di un massaggio purificante
Una delle tecniche di massaggio più richieste è il linfodrenaggio. Si tratta infatti di un metodo che ha lo scopo di ravvivare il circolo linfatico, favorendo il drenaggio dei liquidi dai tessuti. Grazie alla azione manuale si esercita pressione nelle aree del sistema linfatico che interessano in modo da facilitare il deflusso.
Cos’è il linfodrenaggio
Il trattamento tramite linfodrenaggio sfrutta il sistema linfatico per favorire la depurazione dell’organismo da cellule morte, liquidi in eccesso e virus. La linfa è infatti una sostanza prodotta all’interno dei capillari sanguigni, composta principalmente da acqua, sali minerali e proteine. Questa scorre attraverso le cellule grazie alle contrazioni muscolari. Il percorso è unilaterale e avviene dal basso verso l’alto, raccogliendo gli elementi di scarto, trasportando tutto verso gli organi incaricati a smaltire le scorie, come il fegato, o nelle stazioni dei linfonodi che hanno lo scopo di difendere il corpo dalle aggressioni esterne.
Il linfodrenaggio è quindi un metodo con il quale, attraverso una stimolazione manuale, si cerca di ridurre l’accumulazione dei ristagni liquidi all’interno degli spazi interstiziali. Per far ciò, si stimolano i vasi linfatici per favorire il deflusso, che avverrà attraverso un miglior funzionamento della circolazione linfatica.
L’azione del linfodrenaggio oltre all’eliminazione dei liquidi in eccesso, ha anche dei benefici a livello di rilassamento muscolare, assieme alla capacità di rendere l’organismo più forte, con l’introduzione nel circolo ematico di leucociti e immunoglobuline.
Come nasce il linfodrenaggio
I principi del linfodrenaggio vanno di pari passo con lo studio del sistema linfatico. Già a partire dall’antica Grecia infatti c’era una conoscenza, seppur approssimativa, dell’apparato, ma è soltanto all’inizio del Seicento che viene dimostrata l’esistenza dei vasi chiliferi; sempre nel XVII secolo si capì l’attività depurativa che compie il sistema linfatico.
Attraverso studi e tracciamenti successivi dell’intero apparato, si arriva alla fine dell’800 con il medico viennese Von Winiwarter che teorizzò l’utilità dell’azione manuale per il trattamento dei problemi linfatici. Fu ad inizio Novecento però, che il medico danese Emil Vodder, assieme alla moglie Estrid, che si iniziò ad teorizzare una tecnica per curare le gambe gonfie. Da questi studi è partito una nuova filosofia per il trattamento attraverso il massaggio, per favorire il drenaggio.
Come si esegue il linfodrenaggio
Diversamente da come spesso viene fatto intendere da molti centri di bellezza, il linfodrenaggio è un metodo di massaggio tutt’altro che semplice. Il terapeuta deve infatti avere una conoscenza ottima dell’intero sistema linfatico, in modo da poter favorire lo scorrimento della linfa e dei liquidi interstiziali attraverso l’uso delle giuste manipolazioni, stimolando le zone giuste.
Il movimento di pressione cutaneo deve essere delicato e molto lento. Il tocco deve seguire il percorso della linfa e per questo motivo, il massaggio del linfodrenaggio parte di solito dal collo, il punto in cui si trovano i linfonodi, ma dove soprattutto la linfa si mescola al sangue. Dopodiché si segue il circolo in altre parti del corpo.
Questo tipo di massaggio si esegue secondo quattro movimenti. Si parte dalle spinte circolari che si applicano in modo leggero, ma allo stesso tempo con decisione, e si effettuano partendo dal collo e da un massaggio linfatico del viso. Si prosegue poi con delle spinte rotatorie, in cui l’operatore fa un lavoro con il polso, facendo un movimento circolare, alzando ed abbassando la mano.
Di seguito si passa a movimenti a pompaggio con i quali si modifica la pressione dei tessuti, per avere una migliore circolazione. Tra un movimento e l’altro si alternano poi dei movimenti erogatori, con un movimento rotatorio sulla cute del paziente.
Linfodrenaggio: benefici e controindicazioni
Questo metodo non è utilizzato solo a scopo medico, ma anche per estetica. Si fa linfodrenaggio per le gambe pesanti, ma anche per la cellulite, che può essere combattuta in tutte le sue forme, ma facendo questo trattamento con cautela, in modo da non subire invece una reazione contraria.
Alla base del problema della cellulite c’è proprio il ristagno dei liquidi e la stratificazione di scorie non drenate correttamente. Si riattiva il sistema di circolazione linfatica, con l’eliminazione degli accumuli di grasso.
È inoltre un trattamento utile anche dopo i primi tre mesi di gravidanza: in questo modo si favorisce il circolo linfatico e si previene il ristagno dei liquidi, dovute alla grande quantità di zone edematose che si sviluppano nei periodo gestazionale. In questo caso sono utilizzate di solito sedute “settoriali”, che interessano cioè solo porzioni del corpo.
Il linfodrenaggio può però essere controindicato nel caso ci siano casi di insufficienza cardiaca, oppure problemi renali o epatici. Anche nei casa di asma, flebiti, trombosi, infezioni cutanee ed infiammazioni batteriche acute. È sconsigliato anche a chi soffre di ipotensione.
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