Che cos’è la cisti aracnoidea e come curarla
La cisti aracnoidea è una cavità ripiena di liquido limpido, di solito di origine congenita sviluppata durante la crescita, che si localizza nell’aracnoide. Se trascurata può causare diversi disturbi. Andiamo a vedere quali sono e come si cura.
Cos’è la cisti aracnoidea
Si tratta di una lesione tumorale benigna, localizzata nell’aracnoide, una membrana sottile che avvolge il cervello, insieme alla dura madre e alla pia madre. La dura madre è la parte più esterna del nostro sistema nervoso centrale, invece la pia madre è una membrana molto sottile, aderente alla superficie del cervello e del midollo spinale. Le dimensioni della cisti aracnoidea possono essere variabili.
Le cause
La causa della cisti aracnoidea è congenita, e si forma a causa di un errore di sviluppo, durante la divisione o la duplicazione della membrana aracnoidea. Il contenuto della cisti è un liquido limpido. Questo liquido è lo stesso che circola sia all’interno che all’esterno del nostro cervello. La cisti aracnoidea può crescere di volume, con il tempo.
Le cisti aracnoidee sono formazioni di genere benigno e possono essere localizzate in qualunque punto del cervello. In alcuni casi possono crescere di dimensioni.
Questa crescita potrebbe essere legata a tre fenomeni: il risultato di una secrezione di liquido all’interno della cisti oppure della presenza di una valvola che fa entrare il liquido all’interno della ciste, ma non permette la sua fuoriuscita; potrebbe essere una secrezione da parte della cisti oppure, terza ipotesi, potrebbe essere un richiamo di liquido all’interno della cisti per un fenomeno di passaggio di acqua da una soluzione meno concentrata ad una più concentrata.
In questi casi potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per scongiurare complicazioni. Ma in tantissimi casi sono asintomatiche e non creano alcun genere di fastidio.
Quando la natura della cisti aracnoidea non è congenita, può essere la conseguenza di interventi chirurgici, traumi, tumori, episodi di emorragia subaracnoidea o il risultato di encefalite. Quest’ultimo genere di ciste è più rara.
Quali sono i sintomi
Può essere sia asintomatica e non comportare nessun inconveniente alla persona, che vive benissimo insieme alle piccole cisti, per tutta la vita, che sintomatica. In quest’ultimo caso, di solito i sintomi si manifestano fin da subito. Può comportare mal di testa di lunga data, nausea, tinnitus, pulsazioni e gonfiore, vomito e crisi epilettiche. Inoltre, anche poca coordinazione nei movimenti, o movimenti involontari e incontrollati, paralisi degli arti, totale e completa, allucinazioni, sequestri, disturbi mentali, aumento della pressione intracranica, idrocefalo.
Come dicevamo, i sintomi possono apparire fin dalla prima infanzia, e sviluppare anche emorragie improvvise, nella cisti o nella sua rottura.
Questa rottura può avvenire a causa di lesioni o traumi. Quando ad un bambino viene diagnosticata una cisti aracnoidea viene fortemente sconsigliato di praticare sport che prevedono un contatto, come il pugilato, la lotta, le arti marziali, il karate…
Nei neonati la presenza di una ciste aracnoidea si manifesta anche con aumento della circonferenza cranica, mostrando asimmetrie evidenti.
In alcuni casi possono anche essere la causa di crisi epilettiche, perché la compressione del tessuto nervoso, da parte della ciste, causerebbero un’irritazione dei neuroni.
Come viene diagnosticata
La ciste aracnoidea viene diagnosticata attraverso indagini come la Tomografia computerizzata o la risonanza magnetica.
Come si cura
Di solito si tratta con intervento chirurgico, solo nei casi sintomatici e quando la massa della ciste tende a crescere. Nei casi in cui la ciste sia asintomatica e rimanga dimensionalmente ridotta, non c’è la necessità di eseguire un intervento. Il trattamento chirurgico prevede una fenestrazione della cisti negli spazi subaracnoidei o l’asportazione della cisti.
Il paziente potrebbe essere sottoposto a craniotomia, ovvero all’apertura dell’osso cranico, con incisione della dura madre per operare uno svuotamento della ciste. Un altro intervento invece prevede l’inserimento di un catetere di derivazione all’interno della cisti, fino a riassorbire il liquido contenuto. Il trattamento più utilizzato invece è il neuroendoscopio, un piccolo foro sulla teca cranica attraverso la quale si penetra nella cisti, ripristinando la circolazione del liquido.
Questo genere di ciste, se non trattato con le dovute cure, rischia di incidere sulla qualità della vita.
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