Chinotto, proprietà, benefici e un po’ di storia
Il chinotto è una pianta da frutto originaria della Cina meridionale, il suo nome scientifico è Citrus myrtifolia, si tratta di un agrume dall’aspetto molto simile ad un arancio o ad un piccolo pompelmo, ma le foglie sono più piccole e a punta, come quelle del mirto appunto, myrtifolia, praticamente cedro con foglie da mirto!
Il chinotto ha un sapore molto amaro, addirittura più del pompelmo, a causa della naringina che contiene in grande quantità; i frutti sono piccoli ma molto polposi, utilizzati più che altro per bevande o dolci.
Qualche cenno storico
Si racconta che un marinaio ligure, probabilmente di Savona, portò i chinotti in Italia dalla Cina, verso la fine del 1500; esistono ancora dei documenti storici che descrivono proprio la lavorazione dei canditi di chinotto; nel corso degli anni, un po’ tutta la Liguria si è specializzata nella trasformazione di questo frutto in varie golosità, a partire proprio dai canditi, ai cioccolatini chiamati boeri, al maraschino, alla bibita che tutti ancora oggi conosciamo, esportandola in molti paesi dell’Europa e del mondo.
La bevanda denominata Chinotto, ha conosciuto un periodo di gloria in Italia, a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, durante tutta la Belle Epoque era di gran voga anche nei Cafè parigini e in tutta la Francia. Fino agli anni ’60 era un must tra i giovani, ma poi è stato sostituito prepotentemente dalla Coca Cola, senza più riuscire a risalire la china, per così dire.
Tuttavia dagli anni ’90 in poi, si assiste ad un certo ritorno, forse per una specie di antiamericanismo galoppante in qualche ambiente; oggi si vede di nuovo nei supermercati accanto alla cedrata, altra bevanda caduta un po’ in disuso.
Proprietà e benefici del chinotto
Intanto è ricco di vitamina C, come tutti gli agrumi, infatti nell’ottocento i marinai usavano proprio questo frutto per difendersi dallo scorbuto, una malattia che spesso li assaliva a causa della carenza di alimentazione nei lunghi periodi in mare.
La naringina, la sostanza che gli conferisce il suo gusto amaro e pungente, garantisce un ottimo supporto digestivo, antiossidante ed antinfiammatorio, ma anche il tannino e il betacarotene, aiutano il sistema immunitario e la buona salute in genere dell’organismo umano.
La bevanda nota con il nome di Chinotto fornisce solo 42 calorie per 100 g di prodotto, ma molta più caffeina della Coca Cola, il Chinotto ne ha 92 mg per litro, mentre la Coca Cola 77. Si dice che abbia persino la facoltà di debellare la stanchezza delle gambe.
La corteccia della pianta di Chinotto invece, è ricca di chinina, un antibiotico naturale, mentre i fiori e le foglie sono utilizzati in erboristeria per aiutare la digestione, per depurare, e per combattere l’insonnia. Per preparare una buona tisana bastano due grammi di foglie di Chinotto in un litro d’acqua bollente, da far riposare e poi dolcificare a piacere.
Altri usi del Chinotto
Abbiamo già parlato a profusione della bevanda analcolica che si prepara con il Chinotto, che oramai ne contiene solo un pallido estratto, a dire la verità, ma ci sono molte altre modalità per adoperarlo.
Torniamo in Liguria, perché in questa regione l’uso del Chinotto è sopravvissuto attraverso i secoli in tutte le sue svariate facce: canditi e cioccolatini, come abbiamo visto, ma anche liquori, marmellate, caramelle, sciroppi, e i piccoli frutti interi, raccolti acerbi, conservati nel maraschino.
Con le foglie ed i fiori del Chinotto, si preparano anche saponi e profumi, sempre a Savona, dove la tradizione di lavorare questi prodotti agrumati si tramanda da secoli; si racconta che persino il Re Sole, volendo iniziare nel suo territorio una produzione di saponi, si rivolse proprio a questi artigiani savonesi, famosi per le loro delizie cosmetiche al profumo di Chinotto.
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