Cianocobalamina a cosa serve e assorbimento
La cianocobalamina è comunemente nota come vitamina B12. Il ruolo che svolge per mantenere intatta la salute dell’organismo è davvero rilevante. È una vitamina idrosolubile che agisce, in particolare, proprio sul processo di sintesi del DNA.
Cos’è la cianocobalamina
La vitamina B12 svolge una delicata funzione nel processo di regolamento del funzionamento dell’organismo. È stata isolata e studiata in seguito a ricerche relative all’anemia perniciosa. Questa particolare vitamina è idrosolubile e ha un’azione diretta sulla sintesi del DNA, in particolare è determinante per garantire e regolare il metabolismo.
È fondamentale per la formazione dei globuli rossi e contribuisce allo sviluppo e alla crescita delle cellule. Si fa anche garante della salute del cervello e dell’intero sistema nervoso. La cianocobalamina viene assunta da fonti animali attraverso la dieta ed è poi assorbita dall’intestino grazie al fattore intrinseco gastrico.
Valori
Perché misurare il valore di questa vitamina nel sangue? Perché una sua carenza può essere spia di un problema ben più serio: l’anemia perniciosa, una tipologia di anemia macrocitica che vede proprio nei bassi livelli di vitamina B12 la sua principale causa. Il test si effettua con un normale prelievo di sangue effettuato a digiuno. Ma quali sono i valori normali di cianocobalamina? In un soggetto sano questi valori rispondono a questa misurazione: 205-876 pg/ml (unità SI: 151-646 pmol/l). Si possono registrare casi di cianocobalamina alta, in questo caso la variazione può essere data da patologie diverse.
Tra le principali: obesità, epatopatia, leucocitosi, insufficienza renale cronica, diabete, leucemia, metastasi epatica, uremia o scompenso cardiaco congestizio. Nel caso opposto, invece, quando i valori di questa vitamina sono particolarmente bassi, è possibile essere in presenza, oltre che di anemia perniciosa, anche di patologie quali: anemia aplastica, cancro, epatite alcolica, deficit di folati, ipotiroidismo, pancreatite, malassorbimento, malnutrizione, malattia infiammatoria intestinale. Ci sono anche altri fattori che generano una carenza di vitamina B: il fumo, la dieta vegetariana o la gravidanza, ad esempio.
Come integrare la vitamina B12 con la dieta
Le persone che seguono una dieta vegetariana possono registrare carenze di vitamina B12 perché questo elemento è del tutto assente negli ortaggi. È la carne, quella di manzo in particolare, a rappresentare la principale fonte alimentare per l’apporto di cianocobalamina. Anche alcuni pesci, come le aringhe e le sardine, o lo sgombro, sono ricchi di questa vitamina. Altri alimenti che rappresentano una buona fonte di cianocobalamina sono le uova, i molluschi, il latte e i latticini.
Come accorgersi della carenza della cianocobalmina
La mancanza di vitamina B12 si accompagna a sintomi molto chiari. Le controindicazioni legate all’assenza dell’adeguato apporto di vitamina B12 sono diverse. A generare questo stato di carenza è lo scarseggiare – se non l’assenza totale – del fattore intrinseco, una glicoproteina prodotta, in genere, dalle cellule dello stomaco e di fondamentale importanza per l’assorbimento della cianocobalamina. In altri casi è il mancato apporto attraverso la dieta di questo elemento, anche a distanza di alcuni anni dall’ultima fetta di carne mangiata possono manifestarsi i sintomi della carenza.
Nel soggetto in questione, in genere, fa male la testa, l’affanno è sempre dietro l’angolo e i sintomi dell’anemia si presentano in grande spolvero. Anche l’insonnia è tra le conseguenze di valori anomali di vitamina B12, così come le gengive sanguinanti, la depressione e la glossite. Valori troppo bassi di questa particolare vitamina, fenomeno detto ipovitaminosi, a lungo andare possono generare anche patologie gravi che sfociano in danni irreversibili al sistema nervoso.
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