Dibase a cosa serve, come assumerlo ed effetti collaterali
La vitamina D è fondamentale per il benessere dell’organismo, data la sua importanza a mantenere le ossa in salute ma benefica anche per il cervello e per il cuore, ecco perché una possibile carenza della vitamina D viene subito compensata con alcuni farmaci come il Dibase.
Ma cos’è Dibase?
Dibase è un farmaco dal principio attivo di Colecalciferolo, appartenente alla vitamina D che solitamente viene prescritto dal medico tramite prescrizione medica, per le terapie di varie patologie e malattie come il malassorbimento.
L’organismo riesce ad ottenere la vitamina D tramite l’alimentazione o l’esposizione ai raggi solari, ma non sempre ci si rende conto di una possibile carenza della vitamina D, fin quando non viene diagnosticata dal proprio medico tramite semplici analisi del sangue.
I soggetti maggiormente esposti ad una possibile carenza di vitamina D sono coloro i quali trascorrono poco tempo alla luce solare, o chi non segue un’alimentazione sana. In queste circostanze il medico potrebbe prescrivere un cambiamento dello stile alimentare e di vita, ma in alcune circostanze anche integratori come Dibase.
Come assumere Dibase
Dibase è presente in commercio tramite gocce orali, soluzione orale, o soluzione iniettabile e può essere somministrato con cadenza giornaliera, settimanale, mensile o addirittura annuale. In caso di somministrazione orale si raccomanda di assumerlo durante i pasti.
Il farmaco Dibase deve essere somministrato in forma preventiva a tutti i pazienti che sono esposti ad un maggiore rischio di carenza di vitamina D, ovvero in maniera sistematica nel neonato, nel lattante e nelle donne in stato di gravidanza, ma anche nel soggetto anziano e in bambini che non si espongono alla luce solare.
Inoltre il farmaco Dibase può essere prescritto preventivamente anche nelle condizioni di scarsa esposizione solare o regime alimentare squilibrato, soggetti in trattamento con anticonvulsivanti, terapie corticosteroidee, patologie digestive e insufficienza epatica.
Prima di iniziare una terapia farmacologica con Dibase è necessario che la carenza di vitamina D sia stata assolutamente accertata tramite indagini di laboratorio. Il trattamento mira a ripristinare i livelli di vitamina D nell’organismo, e successivamente affiancato ad una terapia di mantenimento qualora dovesse persistere il rischio di una carenza di vitamina D.
L’utilizzo del farmaco Dibase è sconsigliato in caso di ipersensibilità al colecalciferolo, in caso di ipercalcemia, ipercalciuria, calcolosi renale, e insufficienza renale.
Interazioni Dibase
Prima di assumere il farmaco Dibase è necessario informare il proprio medico o il farmacista se si è recentemente assunto altre terapie farmacologiche, dato che l’uso concomitante con anticolvusivanti o barciturici potrebbe ridurre l’effetto della vitamina D3 per inattivazione metabolica.
Mentre in caso di trattamento con farmaci che contengono la digitale, la somministrazione del calcio per via orale in combinazione con la vitamina D potrebbe aumentare il rischio per il paziente di tossicità della digitale causando aritmia. Ecco perché è necessario in controllo del proprio medico di fiducia, e se necessario un possibile monitoraggio elettromiografico e la concentrazione sierica del calcio.
Bisogna inoltre considerare che la vitamina D viene assunta anche attraverso l’alimentazione, così come prestando attenzione a cibi addizionati con vitamina D, come il latte arricchito con vitamina D. l’assunzione prolungata soprattutto per alti dosaggi di Dibase deve essere effettuata solamente sotto stretto controllo medico, soprattutto qualora si abbia necessità di modificare la dose di vitamina D.
Gravidanza e allattamento:Dibase
La vitamina D nei primi sei mesi di gravidanza deve essere assunta con moderazione e soprattutto con cautela proprio per evitare rischi di sovradosaggio. All’occorrenza la vitamina D potrebbe essere prescritta anche durante l’allattamento, ma tale supplementazione non sostituisce la somministrazione di vitamina D nel neonato.
È fondamentale prestare attenzione alla somministrazione di vitamina D in gravidanza dato che un sovradosaggio potrebbe avere effetti tossici per il feto.
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