Diclofenac: sollievo contro i dolori
Il Dicoflenac è un antinfiammatorio non steroideo, prodotto dalla casa farmaceutica Angelini, che presenta diverse formulazioni e può, quindi, essere acquistato in farmacia sotto diverse forme. È tra i più usati in Europa e il principio attivo è presente in diversi farmaci come: Voltaren, Fenadol, Voltadol, Zeroflog, Akis.
Diclofenac: tutte le possibili formulazioni
Questo antinfiammatorio, chiamato a intervenire su infiammazioni o stati doloranti di varia natura, può essere acquistato sotto forma di diverse formulazioni farmaceutiche ognuna rispondenti ai vantaggi di diversi metodi di somministrazione. Esiste, infatti, per uso orale, oculare, parentale, rettalo o cutaneo. È un derivato dell’acido acetico. È un antinfiammatorio, analgesico e antireumatico.
Come agisce
L’uso di Dicoflenac comporta l’inibizione dell’enzima prostaglandine sintetasi. Cosa significa? Che va a intervenire favorendo l’inibizione competitiva della biosintesi delle prostaglandine e in parte anche degli enzimi lisosomiali e quella non selettiva delle COX-1 e COX-2 e del 5-LO. Se assunto per via orale questo farmaco viene assorbito del tutto dal tratto gastrointestinale e si distribuisce ai tessuti. Il suo principio attivo si lega alle proteine plasmatiche, soprattutto con l’albumina, ed è metabolizzato a livello epatico. Il 60 per cento della dose assunta viene espulso per via renale, per il 30 per cent invece viene esecrato attraverso feci e bile.
Quando si usa?
Questo antinfiammatorio viene utilizzato in casi specifici per intervenire su dolori causati da diversi fenomeni. Tra questi: tendiniti, artrite reumatoide, periartriti, osteoartrosi, borsiti, spondilite anchilosante, gotta, miositi, calcoli renali. E ancora: lombosciatalgie, traumi di natura varia, fratture o ferite, interventi chirurgici di carattere ortopedico, distorsioni o contusioni o stiramenti. Se utilizzato sotto forma di uso orale, invece, può essere utilizzato per il trattamento sintomatico della dismenorrea primaria e quello delle infiammazioni della parte anteriore dell’occhio dopo interventi di cataratta.
Le raccomandazioni dell’Aifa, l’Agenzia Italiana per il Farmaco
Questo prodotto, anche se di uso comune, non è adatto a un uso prolungato. È quanto emerge anche da alcune raccomandazioni dell’Agenzia Italiana del Farmaco, l’Aifa, che evidenzia come, secondo studi epidemiologici, l’uso prolungato possa avere effetti diretti nei disturbi del ritmo cardiaco. Questi disturbi possono essere potenzialmente pericolosi.
Effetti collaterali
L’allarme dell’Aifa pone un ulteriore attenzione sull’uso di un prodotto che, come tutti i medicinali, può essere accompagnato, in alcuni soggetti, dal manifestarsi di effetti secondari indesiderati. Tutte le precauzioni e le attenzioni da porre in fase di somministrazione sono indicate in modo dettagliato nel bugiardino presente nella confezione. Il 20 per cento delle persone che usano Diclofenac lamenta disturbi gastrointestinali, di questi circa il 2 per cento è costretto ad abbandonare la terapia.
Occhio alle transaminasi
Un rialzo delle transaminasi epatiche si riscontra in una percentuale di soggetti compresa tra il 5 e il 15 per cento. Si tratta di valori leggermente più elevati ma in soggetti molto esposti l’aumento può arrivare fino a tre volte il valore normale. È opportuno monitorare le transaminasi nel corso delle prime otto settimane di trattamento, considerando che si tratta in ogni caso di un disturbo reversibile. Diclofenac può dare vita anche a disturbi della pelle come eritemi e reazioni allergiche. In alcuni casi sfocia in ritenzione di liquidi ed edemi.
Un medicinale da evitare per i bambini
Questo farmaco non è consigliato per uso su bambini e adolescenti. Anche le donne in gravidanza – specie se nel corso del primo o del secondo trimestre – o in allattamento dovrebbero evitarne l’uso. Studi clinici dimostrano che il ricorso a questo inibitore nelle prime fasi della gestazione favorisce il rischio di aborto e le malformazioni del feto che interessano soprattutto il cuore.
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