Dieta per celiaci: quali alimenti sono permessi
La celiachia è un disturbo sempre più diffuso, ma spesso c’è un po’ di confusione intorno ad essa. Oggi cercheremo di fare un po’ di chiarezza spiegandovi quale potrebbe essere una dieta alimentare per celiaci e quali alimenti sono permessi.
Cos’è la celiachia
La celiachia è una malattia infiammatoria dell’intestino, causata da un’intolleranza permanente al glutine. I celiaci non possono assolutamente assumere questa sostanza, neanche in minima parte.
Circa un italiano su 100 soffre di questo disturbo, anche se moltissime persone probabilmente ne soffrono senza che questa malattia sia stata ancora diagnosticata. La celiachia inoltre è in continua crescita, e ogni anno si registra un aumento dei casi di persone affette.
La vita di un celiaco viene ovviamente condizionata dalle nuove abitudini alimentari, ma esiste un’associazione in Italia, l’AIC, Associazione Italiana Celiachia, che consiglia come fare per condurre una vita il più normale possibile. Sul sito dell’associazione vengono segnalati tutti i ristoranti che propongono piatti senza glutine, alberghi per celiaci o quali sono gli eventi per chi è costretto a convivere con questa malattia.
Soggetti più colpiti
Non esistono dati certi sugli individui maggiormente predisposti alla celiachia, ma tra i soggetti più colpiti prevalgono persone di razza caucasica. Questo probabilmente è dovuto ad un grande consumo di cereali all’interno della dieta. Infatti, al contrario di altre etnie, come quella africana o asiatica, la razza caucasica è quella che consuma un maggior numero di cereali.
Inoltre sembra che tra i soggetti più colpiti ci siano le donne, che sono circa il doppio degli uomini celiaci.
Cosa succede nel corpo di un celiaco
Ogni volta che una persona allergica al glutine lo assume, il suo sistema immunitario reagisce danneggiandolo o distruggendo i villi intestinali, ovvero le piccole protuberanze che costituiscono la mucosa intestinale. Chi soffre di celiachia, in caso di ingestione di un alimento contenente glutine, innesca una reazione allergica all’interno del proprio organismo. Infatti, i villi intestinali si appiattiscono, impedendo l’assorbimento di molti principi attivi nutritivi, necessari per il buon funzionamento dell’organismo. I villi consentono l’assorbimento delle sostanze nutritive, attraverso la parete dell’intestino tenue fino ad arrivare nel sangue.
Questo dà origine a sintomi più o meno gravi.
Il fenomeno di appiattimento dei villi intestinali viene chiamato atrofia dei villi.
Come riconoscere la celiachia
Esistono diverse tipologie di celiachia. Questo disturbo infatti può manifestarsi sia in età adulta, che nei primi mesi di vita.
La forma adulta è più rara, e può manifestarsi anche in persone che hanno già superato i 40, 50 anni. La forma classica invece, molto più comune, è presente già nei primi mesi di vita di un bambino, tipicamente tra i 6 e i 18 mesi.
I sintomi interessano l’apparato gastrointestinale e solitamente si manifestano con: perdita di peso, diarrea, feci maleodoranti e oleose. In alcuni casi, più rari, si manifesta anche con sintomi extra-intestinali, come l’anemia da carenza di ferro.
Purtroppo questi sintomi sono comuni a tante altre malattie, quindi non è facile identificarla senza sottoporsi a esami diagnostici specifici.
Esami diagnostici per la celiachia
I test per la celiachia vengono eseguiti per diagnosticarla con sicurezza, visto e considerato che i suoi sintomi sono molto comuni, anche ad altre patologie.
Solitamente il primo test è quello sierologico, durante il quale vengono somministrati al paziente alcuni anticorpi anti-gliadina, anti-endomisio e anti-tranglutaminasi tissutale.
La diagnosi completa avviene però solo in seguito al test biopico, tramite gastroscopia, durante la quale viene prelevato un piccolo frammento di tessuto per accertarsi del funzionamento corretto o meno, dei villi intestinali. Solo in questo modo è possibile verificare l’eventuale atrofia.
Esistono poi alcuni test, che possono essere eseguiti anche in età molto precoce ai bambini geneticamente predisposti. Si tratta di un test realizzato tramite un esame del sangue, per individuare la presenza degli anticorpi sviluppati per contrastare la proteina VP7.
A volte succede che, anche dopo aver eliminato il glutine dalla propria dieta, il soggetto affetto da celiachia continui a soffrire di dolore e gonfiore addominale, associati a tutti gli altri sintomi tipici di questa allergia alimentare. Questo succede perché spesso i celiaci soffrono anche di altre allergie o intolleranze alimentari, spesso e volentieri al lattosio o alle uova.
Quali sono gli alimenti che contengono il glutine
Nella celiachia, le persone affette sono allergiche ad una proteina contenuta all’interno del grano, dell’orzo e del segale, ovvero il glutine.
Non esiste una vera e propria cura per la celiachia. L’unica è eliminare totalmente il glutine dalla propria dieta, che non può essere presente nemmeno in minima traccia. Infatti, spesso si trovano tracce di glutine anche in farmaci, integratori, burro cacao.
Il glutine è una componente presente in moltissimi alimenti, come nella maggior parte dei cereali, come il frumento, il farro, il kamut, l’orzo, la segale, la spelta o il triticale.
È fortemente consigliato recarsi da un dietologo, per elaborare una corretta alimentazione senza glutine. Il dietologo inoltre vi consiglierà quali prodotti scegliere al supermercato o cosa consumare durante i pasti fuori casa.
Prodotti per celiaci
Fortunatamente, proprio per il grande aumento di casi di celiachia, è sempre più facile trovare prodotti per celiaci, anche nei comuni supermercati. Esistono infatti pane, pasta, biscotti, farine e merende confezionate pensate apposta per chi non può consumare glutine.
Questi prodotti sono facilmente riconoscibili. Di solito a loro è dedicato un reparto speciale, all’interno del supermercato, e sulla confezione è presente il simbolo della spiga sbarrata, il marchio dell’Associazione Italiana Celiachia, ovvero l’AIC di cui abbiamo già parlato in precedenza.
Alimenti vietati e permessi
Chi soffre di celiachia dovrebbe recarsi da un dietologo per farsi consigliare un corretto regime alimentare. Infatti, pur dovendo obbligatoriamente eliminare dalla propria dieta tutti gli alimenti contenenti glutine, deve riuscire ad assumere tutti i nutrienti di cui ha bisogno.
Gli alimenti da evitare, perché contenenti glutine, sono: frumento, farro, orzo, avena, segale, monococco, grano khorasan, spelta, triticale, farine, amidi, semole, semolini, creme e fiocchi dei cereali. Inoltre evitate anche paste, gnocchi, dolci e focacce, biscotti o pasticcini. Da escludere anche il germe di grano, il bulgur, il couscous, il seitan, la crusca e la polenta. E gran parte dei prodotti confezionati. Ovviamente escludere anche carne o pesce impanati, frutta disidratata o infarinata, bibite surrogate del caffè.
Sono invece permessi il riso in chicchi, il mais in chicchi o cotto al vapor,e il grano saraceno, l’amaranto, la manioca, il miglio in semi, la quinoa, il sorgo, il teff in chicchi e l’avena.
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