Disgeusia, le cause e i rimedi contro il senso di “amaro in bocca”
Alcune persone soffrono di un disturbo molto fastidioso che le porta a non assaporare le pietanze, a causa della distorsione o dell’abbassamento del senso del gusto. Questa patologia si chiama disgeusia e ha come origine, il più delle volte, una importante carenza di zinco. A generarla possono essere gli effetti collaterali dell’assunzione di farmaci utilizzati per contrastare l’ipertensione o l’assunzione di psicofarmaci , soprattutto quelli a base di litio. Anche radioterapie, soprattutto quelle che interessano il cranio o il collo, possono generare questo fastidio.
Quando il gusto va via, le cause che generano la disgeusia
Come anticipato, questa patologia può essere un effetto collaterale dell’assunzione di particolari medicinali o psicofarmaci. Il litio, in particolare, si è dimostrato capace di generare questo fenomeno e si tratta di un elemento spesso presente nelle medicine nate per curare o gestire disturbi di tipo psichico. La disgeusia, però, non si limita a essere un semplice effetto collaterale. A generarle, infatti, possono essere anche delle infezioni o delle infiammazioni che colpiscono la lingua o l’area orofaringea. Si pensi, ad esempio, a stomatiti, candidiasi, glossiti o xerostomie. Le cause alla base dell’insorgere di questa particolare alterazione de gusto, però, sono davvero numerose.
Si va dalla scarsa igiene orale che può avere ripercussioni sul gusto, al tabagismo e all’alcolismo, passando anche per patologie molto più gravi come infarti e insufficienze renali. Un elenco completo è difficile farlo ma si annoverano tra le cause anche la gravidanza o la menopausa, periodi molto delicati della vita delle donne. Epilessia, epatopatie e disturbi psichici possono generare questo nuovo stato di cose che influisce negativamente sulla percezione del gusto, fino ad annullarlo. In alcuni casi può trattarsi di un fenomeno passeggero, legato, ad esempio, a malattie dell’apparato respiratorio. Tra le possibili cause scatenanti anche lesioni del nervo trigemino e glossofaringeo, tumori orofaringei o del tronco encefalico, ictus o paralisi facciali. Si annoverano anche neurinomi, carenze di zinco, aids, neuropatie diabetiche, sclerosi multipla o cefalea.
Come si presenta la disgeusia
Ma quali sono i sintomi a cui prestare attenzione quando si pensa di aver sviluppato questa patologia? E come è possibile non allarmarsi nel momento in cui può essere spia di una vasta gamma di problematiche? L’alterazione del gusto può manifestarsi secondo metodologie diverse. I sintomi sono vari. Tra i sintomi l’amaro in bocca è uno dei più diffusi. L’alterazione del gusto, infatti, fa percepire in alcuni casi sapori che non ci sono e quello amaro è uno dei più diffusi. I sapori, in altri casi, possono essere percepiti in modo errato, non rispondere più alle caratteristiche a cui la nostra esperienza ci ha abituati. È importante rivolgersi a uno specialista se il disturbo persiste e non può essere associato a particolare stati transitori, come un raffreddore o una gravidanza, l’inizio della menopausa o un attacco di cefalea. Va, inoltre, precisato che la presenza della disgeusia è essa stessa un sintomo di una diversa patologia.
Come guarire?
Esiste una terapia per contrastare questo fenomeno? La prima cosa da fare è indagare le origini della disgeusia e intervenire su queste la fine di risolvere la problematica alla base del fastidio. Il medico di fiducia saprà indirizzare il paziente verso gli accertamenti clinici più adeguati che vanno dalle semplici analisi del sangue a test più complessi e specifici. In alcuni casi la strada da seguire sarà quella della sospensione de farmaci che generano il problema e della loro sostituzione con altri capaci di vare gli stessi effetti ma privi dei rischi collaterali. In altri – nei più gravi – sarà invece necessario intervenire chirurgicamente.
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