Dragoncello: proprietà e usi di un’erba aromatica
Il dragoncello è una pianta aromatica proveniente dall’Asia Centrale e molto utilizzata in cucina per insaporire zuppe e pietanze di pesce.
Com’è fatto il dragoncello?
Il dragoncello o Artemisia dracunculus, noto anche come estragone, arrivò in Europa durante le Crociate, nel Medioevo. Il suo nome, Artemisia, sarebbe invece collegato alla dea Diana Artemide, cui è riconosciuta la capacità di ristabilire il ciclo mestruale in casi di necessità. La parola “Dracunculus” deriverebbe invece dalle similitudini esistenti tra la pianta e un piccolo drago.
Il dragoncello si caratterizza per avere fiori piccoli di colore verde-giallo e foglie brillanti, molto sottili. Difficilmente cresce in modo spontaneo ma più frequentemente viene coltivato.
Nello specifico, si riconoscono principalmente due varietà:
- il dragoncello russo o siberiano ha un gusto meno deciso, anche se la pianta è più resistente;
- il dragoncello francese ha foglie più delicate ma un sapore molto più aromatico.
Proprietà del dragoncello
Il dragoncello è una spezia con molteplici proprietà e benefici sull’organismo.
È usato per la digestione, sotto forma di infuso di foglie, da bere dopo i pasti per attenuare il gonfiore addominale.
È utilizzato anche come antisettico, contro il mal di gola e le infezioni del cavo orale: pare che questo fosse usato già dai Greci, che ne masticavano le foglie, per contrastare il mal di denti. È proprio la masticazione delle foglie ad essere particolarmente utile: in questo modo infatti le papille gustative si rendono meno sensibili ed è più facile assumere medicinali amari.
Il dragoncello ha un sapore pungente, che si pone a metà strada tra quello del sale e quello del pepe. Per questo è usato per esaltare la sapidità al posto del sale, da coloro che hanno problemi ad assumere il sodio. Aiuta infine a depurare l’organismo, favorendo la diuresi.
Usi dei dragoncello in cucina
Il dragoncello è usato spesso in cucina per insaporire numerosi piatti.
A lungo è stata considerata una spezia tipica della cucina francese, siccome si trova in molti piatti di questo Paese ma in tempi più recenti il suo uso si è diffuso un po’ ovunque.
Aggiunto come ingrediente in molte salse, come la salsa tartara, la maionese, la senape e la mostarda, può essere usato anche in modi diversi.
Le sue foglie fresche possono essere aggiunte alle insalate, mentre, grazie al suo particolare aroma, il dragoncello è un ottimo esaltatore di sapidità di piatti a base di pesce, soprattutto crostacei, di uova, carne, frittate e zuppe.
Anche l’olio e l’aceto possono essere insaporiti con il dragoncello e assumere così un tocco in più.
In commercio esiste anche il dragoncello essiccato, ma le foglie secche perdono gran parte del loro aroma; è da preferire quindi soprattutto l’uso delle foglie fresche, che avranno sicuramente un gusto più intenso.
Un consiglio per avere il dragoncello sempre pronto all’uso è di tritare le foglie fresche di dragoncello, porle nelle vaschette del ghiaccio ricoperte di un po’ di acqua e congelarle, così da avere dei comodi cubetti sempre a portata di mano.
Un uso ulteriore e sfizioso consiste nel lavorare le foglie fresche con del formaggio fresco e della panna, per realizzare un composto con cui farcire tramezzini e a cui aggiungere, volendo, anche il tonno, le uova o il prosciutto.
Curiosità del dragoncello
Esiste una leggenda sull’arrivo del dragoncello in Italia ed in particolare in Toscana. Pare che una ragazza di Siena si fosse innamorata di un dragone, cioè di un soldato a cavallo, durante il periodo napoleonico. Un giorno il soldato scosse i suoi stivali dalla finestra e alcuni semi caddero in un vaso che la ragazza aveva sul davanzale. Dopo la partenza del soldato, dai semi nacque una pianta, che la ragazza chiamò dragoncello, in onore del suo amore perduto.
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