Liquirizia: una spezia dalle innumerevoli virtù e proprietà benefiche
Spesso commercializzata sotto la forma di caramelle, oppure di bastoncini, o utilizzata come base di infusi e tisane, una volta essiccata e trasformata in polvere, la liquirizia è una pianta di origine mediterranea e mediorientale, il cui principio attivo, la glicirrizina, ha numerose proprietà benefiche e nutrizionali.
Solitamente la liquirizia si trova in natura in forma di radici, le quali vengono raccolte nel periodo autunnale e invernale.
Tra le varietà di liquirizia più conosciute si annoverano:
- Glycyrrhiza echinata o Liquirizia ungherese;
- Glycyrrhiza glabra typica, conosciuta anche come Liquirizia di Spagna, la quale cresce in Italia, Grecia e appunto Spagna. E’ la qualità più pregiata;
- Glycyrrhiza glabra glandulifera, o Liquirizia di Russia, diffusa nelle zone dell’Europa orientale, nella parte meridionale della Russia e in Asia minore;
- Glycyrrhiza uralensis, conosciuta anche col nome di Liquirizia cinese, la quale ha un basso contenuto di zucchero;
- Glycyrrhiza glabra violacea, che prende il nome dai fiori di colore viola. E’ detta anche Liquirizia Turca o Liquirizia Persiana.
Proprietà della liquirizia
Come detto in precedenza, la liquirizia ha al suo interno una sostanza, la glicirrizina, il cui principio attivo possiede numerose proprietà curative e nutrizionali che popolazioni quali i Greci, i Fenici, gli Arabi, gli Indiani, i Romani e soprattutto gli Egiziani già conoscevano molto bene svariati secoli addietro.
Ma vediamo nel dettaglio le proprietà benefiche e nutrizionali della liquirizia.
Un apporto concentrato di flavonoidi e magnesio.
La glicirrizina è una sostanza naturale che ha un apporto concentrato di flavonoidi, sostanze che rafforzano le pareti delle vene e che contribuiscono, specialmente per le donne, a rafforzare i capillari degli arti inferiori. Un’altra sostanza molto importante per l’organismo umano è il magnesio, che quest’ultimo utilizza per metabolizzare minerali come il fosforo, sodio e potassio, e per assimilare la preziosissima Vitamina C.
Proprietà antinfiammatorie per l’apparato gastrointestinale
È stato provato come la glicirrizina abbia proprietà antinfiammatorie, citoprotettive e cicatrizzanti legate alla mucosa dell’apparato gastrico: infatti la sua azione favorirebbe la secrezione del muco gastrico, inibendo così la formazione di ulcere e facilitandone la cicatrizzazione.
La sua azione antiinfiammatoria vale anche per l’apparato duodenale, che nel caso di locali infiammazione può essere lenito grazie all’assunzione di liquirizia in radici, caramelle o comunque grazie ad infusi basati su di essa.
La liquirizia collegata a tosse e bronchiti
Nel caso invece soffriate di una brutta tosse, o se purtroppo siete affetti da patologie respiratorie quali la bronchite, l’assunzione di piccole quantità di liquirizia favorisce l’espettorazione e la eliminazione dei batteri, grazie alla funzione antibiotica della glicirrizina contenuta in essa. Inoltre la sua azione lenitiva della mucosa bronchiale aiuta a calmare la tosse secca e facilita la fluidificazione delle secrezioni bronchiali.
La liquirizia contro l’invecchiamento cellulare
Oltre che irrobustire le pareti delle vene e dei capillari, i flavonoidi contenuti nella liquirizia favoriscono l’eliminazione dei radicali liberi dal nostro corpo, riducendo e contrastando la loro azione di invecchiamento e degenerazione cellulare, oltre che proteggere il cuore dal rischio di malattie.
Un ottimo alleato per chi soffre di pressione bassa
Ma una delle proprietà più note della liquirizia è la sua azione benefica su coloro che soffrono di pressione bassa, contribuendo ad alzarla in modo adeguato e sufficiente per ristabilire una corretta pressione arteriosa e ridurre dunque i sintomi tipici degli ipotesi quali capogiri, sensazione di svenimento e debolezza generale che, specie d’estate complice il caldo, compaiono più frequentemente in tali soggetti.
Ovviamente questa funzione stimolante della pressione arteriosa può rivelarsi un’arma a doppio taglio, specie se si superano le dosi consigliate, che spesso non superano i 30 grammi al giorno di liquirizia, indipendentemente dalla sua forma.
I soggetti ipertesi, ossia coloro che soffrono di pressione alta, devono quindi tenersi alla larga da un eccessivo consumo di liquirizia; per questo motivo la dose consigliata per queste persone scende drasticamente a soli 5 grammi/die.
La liquirizia facilita i processi digestivi
L’altra proprietà benefica più conosciuta della liquirizia è la sua facilitazione nella digestione, aiutando come già detto la produzione di mucosa gastrica e favorendo la cicatrizzazione di eventuali ulcere gastroduodenali. Per questa sua proprietà, in commercio esistono numerose tisane ed infusi a base di liquirizia ed altre spezie che riducono il bruciore allo stomaco e facilitano il processo digestivo dell’apparato gastroenterico, riducendo sensazioni di gonfiore, bruciore e meteorismo connessi alla cattiva digestione.
Un aiuto per contrastare patologie glicemiche
Un interessante beneficio contenuto nelle radici di liquirizia a che fare con la diminuzione dei livelli di glucosio nel sangue: è infatti stato studiato come la glicirrizina agisca sul cortisolo favorendone la permanenza nel flusso sanguigno, bilanciando di conseguenza le quantità di zucchero presenti nel nostro corpo. La liquirizia diventa dunque importante per mantenere sotto controllo i livelli glicemici del nostro organismo, prevenendo eventuali patologie ad essi connesse.
Controindicazioni e categorie di persone a rischio
Abbiamo visto quante e quali siano le proprietà benefiche della liquirizia; tuttavia vi sono numerosi rischi legati all’interazione con altri farmaci, e soprattutto connessi ad alcune categorie di soggetti affetti da patologie peculiari.
Abbiamo già evidenziato come il consumo di liquirizia vada assolutamente evitato, o comunque ridotta al minimo, nella dieta di soggetti ipertesi; tuttavia anche coloro che sono affetti da patologie renali devono astenersi dal consumare questa radice dalle proprietà straordinarie.
La glicirrizina è inoltre in grado di danneggiare la placenta , nonché di veicolare ormoni legati allo stress da madre a figlio, causando così gravi danni a livello cognitivo e di comportamento del nascituro. Un altro rischio connesso alla glicirrizina è costituito dal fatto che essa può contribuire all’aumento delle prostaglandine, cioè sostanze che tra le loro numerose proprietà hanno la facoltà di stimolare la cervice uterina e le sue contrazioni, con il conseguente rischio di indurre un parto prematuro. Per questo motivo si sconsiglia il consumo di liquirizia , in qualunque forma essa sia, alle donne in stato di gravidanza.
Sono state infine sottolineate pericolose interazioni con alcuni farmaci quali i diuretici, i lassativi ed i cortisonici, in quanto la liquirizia amplificherebbe troppo gli effetti di tali principi attivi, costituendo quindi un pericoloso mix di sostanze per il corpo umano.
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