Retinoidi di sintesi e naturali, il segreto dell’eterna giovinezza
Le recenti tecnologie chimiche hanno permesso di sintetizzare artificialmente molti dei nutrienti e dei principi attivi che si trovano in natura. Uno di essi è la vitamina A, o retinolo, il quale ha numerose proprietà curative di cui andremo a parlare in seguito.
I retinoidi sono pertanto composti chimici che si associano al principio attivo della Vitamina A, la quale ha un ruolo importante nella regolazione della differenziazione e nello sviluppo delle cellule, nella crescita del tessuto osseo, e nella funzione immunitaria, soprattutto per quanto riguarda la soppressione dei tumori.
Ma andiamo ad analizzare nel dettaglio le proprietà dei retinoidi e cerchiamo di capire dove si trovano.
Le proprietà dei retinoidi
I retinoidi sono coinvolti nella maggior parte dei processi biologici, ed in particolar modo in quelli della formazione e dello sviluppo cellulare; tra le altre proprietà dei retinoidi vi sono addirittura la prevenzione da alcuni tipi di cancro e la cura di malattie infettive come il morbillo, oltre che ad un generale implemento delle difese immunitarie.
Un’altra proprietà fondamentale dei retinoidi riguarda invece il suo contributo nella formazione delle ossa dello scheletro, oltre che al coinvolgimento nei processi retinici dell’organo della vista, in quanto la vitamina A è responsabile della formazione della porpora retinica, un recettore visivo che aiuta la vista in condizioni di bassa luminosità. Infine va sottolineata la sua funzione di contrasto dei radicali liberi, che sono i responsabili principali del processo di invecchiamento cellulare.
Alimenti che contengono retinoidi
Oltre che sintetizzati in alcuni farmaci, i retinoidi si trovano anche negli alimenti che consumiamo quotidianamente; tra essi vi sono soprattutto quelli di origine animale, presenti all’interno del fegato di alcuni di mammiferi, nell’olio ricavato dal fegato dei pesci (quello di merluzzo su tutti) e in quantità decisamente minori nel burro, nel latte, nel formaggio e nelle uova.
La versione vegetale dei retinoidi sono i carotenoidi, ossia quei principi attivi c he contengono la pro-vitamina A, il precursore della vitamina A attiva, che è contenuto nei vegetali di colore verde e nella buccia della frutta.
I carotenoidi si trovano in particolar modo all’interno delle carote, in cui si trova il beta-carotene, uno dei principali carotenoidi presenti in natura, nonché uno degli esclusivi apporti di vitamina A per i vegetariani, in quanto in sua assenza il nostro corpo trasforma il beta-carotene in questa vitamina fondamentale per ossa, cuore e vista.
Farmaci contenenti acido retinoico per uso topico
L’alternativa sintetica ai retinoidi naturali è costituita dai farmaci contenenti retinoidi, i quali sono impiegati per la cosmesi, ed in particolar modo per le creme anti-rughe, e nel trattamento di patologie dermatologiche quali l’acne e la psoriasi.
Come già affermato in precedenza, il retinolo ha la peculiarità di combattere i radiali liberi, riducendo così la degenerazione cellulare ed il conseguente invecchiamento dei tessuti e della pelle. Questa caratteristica dei retinoidi ha fatto sì che se ne facesse largo uso a livello topico, mediante la produzione di creme anti-età per contrastare la formazione di rughe, grazie alla stimolazione della produzione di collagene, e per eliminare le macchie scure che il sole provoca alla pelle nel corso degli anni inibendo la produzione della melanina.
L’acido retinoico, ossia la sintesi chimica della vitamina A, ha un prodigioso effetto anti-invecchiamento, in quanto favorisce la desquamazione dei cheratinociti ed il ricambio cellulare; l’effetto terapeutico si manifesta tuttavia nel tempo e con un uso prolungato di creme a base di acido retinoico, il cui risultato immediato può addirittura dare sensazioni di fastidio e bruciore.
L’acido retinoico può essere inoltre applicato sulla cute danneggiata dal sole, perché promuove la sintesi del collagene, con un effetto riempitivo nelle rughe della pelle, e la formazione di vasi sanguigni.
Impiego dei retinoidi nella cura dell’acne
Ma un altro uso terapeutico dei retinoidi di sintesi è la cura dell’acne. I retinoidi riducono infatti la produzione di sebo, tenendo sotto controllo le ghiandole sebacee e la conseguente formazione di brufoli sebacei sulla pelle.
Come già detto in precedenza, i retinoidi accelerano il processo di divisione delle cellule cutanee di superficie, aiutano quindi ad esfoliare ed eliminare l’accumulo di cellule epiteliali sul nostro corpo, il quale provoca l’ispessimento della pelle e la formazione di tessuti morti. I retinoidi infine riducono le infiammazioni, calmando quindi le macchie, le pustole e i foruncoli presenti sull’epidermide.
Un principio attivo alternativo all’acido retinoico è l’isotretinoina, il quel viene impiegato nella terapia dell’acne cistica, e diversamente dalla maggioranza dei farmaci per uso topico, i quali spesso sono sotto forma di gel, lozioni o creme, prevede la somministrazione per bocca.
Impiego dei retinoidi nella cura della psoriasi
Un’altra patologia cutanea importane è la psoriasi, una malattia infiammatoria della pelle che si caratterizza per l’accumulo di cellule epiteliali, con il conseguente inspessimento e irritazione della pelle su qualunque zona del nostro corpo.
L’impiego dei farmaci a base di retinoidi di sintesi nella psoriasi è prassi ormai consolidata, e uno dei principi attivi più comunemente utilizzati è l’acitretina, un farmaco da assumere per via orale, in capsule da 10 o 25 milligrammi.
La terapia solitamente prevede l’assunzione di 1 capsula da 25 mg o di 3 capsule da 10 mg al giorno, per un massimo di 4 settimane totali. Di norma l’effetto benefico, costituito da una riduzione del gonfiore, dell’ispessimento e della produzione di scaglie di tessuto epiteliale, si manifesta già dopo le prime due settimane di inizio terapia, mentre la cura di mantenimento prevede altre 6-8 settimane di somministrazione di 25 o 50 mg di farmaco.
Effetti collaterali dei retinoidi
Uno dei principali effetti collaterali dei retinoidi di sintesi è la teratogenesi, ossia uno sviluppo anomalo degli organi all’interno di embrioni e feti. Per questo motivo, le donne in gravidanza non possono assolutamente assumere farmaci a base di retinoidi, onde evitare danni al nascituro come la focomelia, cioè una malformazione degli arti che prevede un loro sviluppo non completo, ed altre tipologie di malformazioni.
I retinoidi sono per questo motivo annoverati tra i farmaci teratogeni, dati alcuni studi che hanno dimostrato un’altissima incidenza tra assunzione di retinoidi di sintesi e lo sviluppo di malformazioni fetali.
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