Finocchio, proprietà e valori nutrizionali
Il finocchio è un alimento ipocalorico ricco di proprietà nutrizionali molto importanti. Risulta assolutamente indicato nelle diete sane ed equilibrate, ma è possibile incorrere a non poche controindicazioni.
Ci troviamo di fronte a un ortaggio dal sapore piuttosto dolce ed è in grado di prevenire numerose malattie piuttosto significative, permettendoci di restare sempre in forma sotto ogni punto di vista.
Tale caratteristica è resa possibile da fitocomposti bioattivi, ovvero sostanze generate dalla pianta per potersi difendere. Dal punto di vista nutrizionale, possiamo dire che 100 grammi di finocchio contengono 93 grammi di acqua, 2.2 grammi di fibre, 1.2 grammi di proteine e 1 grammo di carboidrati, per un apporto calorico pari a 9.
Il finocchio può essere suddiviso in due parti, ovvero quella del bulbo e quella relativa ai semi. Ognuna di queste parti è in grado di regalare importanti benefici al nostro organismo.
Il primo contiene numerose vitamine, come la vitamina A, la vitamina B e la vitamina C, ma anche l’acido folico, oligoelementi, sodio, ferro, magnesio, calcio, potassio e fosforo.
I secondi sono costituiti da una buona percentuale di oli essenziali e fitocomposti bioattivi. Cerchiamo di scoprire quali sono tutte le loro proprietà benefiche per la nostra salute.
Finocchio: le proprietà del bulbo
Il bulbo di finocchio ci aiuta a perdere peso, considerato il fatto che, dopo alcuni studi, è stato possibile dimostrare come grazie all’acqua e alle poche calorie possa aiutarci nell’impresa. Possiamo quindi dire che, oltre ad evitare di farci ingrassare, favorisce la diuresi e incrementa il senso di sazietà.
Il cuore trae preziosi benefici da questo ortaggio, grazie all’elevata quantità di fibre e all’assenza di grassi. Il finocchio, infatti, ci aiuta a diminuire i livelli di colesterolo cattivo presenti nel sangue, ma anche a ridurre la pressione sanguigna e a contrastare la possibile insorgenza di radicali liberi.
Questa parte del finocchio ci aiuta a combattere le infezioni e stimola le difese immunitarie grazie alla vitamina C, diventando così un alimento dalle proprietà antibatteriche e immunostimolanti. Inoltre, aiuta a combattere l’anemia, poiché grazie al ferro agevolano la produzione di emoglobina.
Finocchio: le proprietà dei semi
I semi di finocchio presentano proprietà antinfiammatorie e anticancerogene, grazie all’anetolo. Inoltre, svolgono un’azione estrogenica, poiché simulano l’azione degli ormoni nelle donne. Per questo motivo, in caso di disturbi o patologie, i semi di finocchio sono particolarmente importanti.
Possono essere consumati anche in caso di dolori mestruali, menopausa, induzione del parto o del flusso mestruale, ma anche per osteoporosi e irsutismo, riducendo la crescita eccessiva di peli nelle donne. In questo caso ci troviamo di fronte anche ad una proprietà galattagoga, perfetta per tutte coloro che hanno appena partorito e hanno bisogno di una maggiore produzione di latte.
Il finocchio svolge anche un’azione carminativa, ovvero contro i gas intestinali: è in grado di diminuire il fenomeno della flatulenza, allontanando anche il fenomeno del gonfiore addominale e favorendo la digestione. I semi di finocchio hanno proprietà antibatteriche, antifungine e a favore dell’apparato respiratorio, ma anche sedative e nootrope, poiché sarebbero in grado di perfezionare le capacità cognitive e legate alle memoria in soggetti affetti da Alzheimer.
I benefici non finiscono qui, poiché svolgono un’azione epatoprotettiva, ovvero in grado di tutelare il fegato, ma anche gastroprotettiva e antidiabetica.
Le controindicazioni del finocchio
Se il finocchio viene consumato come alimento, non dovrebbero esserci troppi problemi se non reazioni cutanee a causa della fotosensibilizzazione. Se invece prediligiamo i semi di finocchio, i rischi e le controindicazioni sono piuttosto serie e importanti.
Non devono essere consumati in chi assume farmaci anticoagulanti o presenta malattie legate alla coagulazione, poiché incrementano la fluidità del sangue. Inoltre, interferiscono con il metabolismo dei farmaci, rendendone alcuni inefficaci. Non dovrebbero essere assunti durante la gravidanza, nella fase di allattamento e soprattutto non deve essere consumato dai bambini al di sotto dei quattro anni a causa dell’estragolo, sostanza potenzialmente cancerogena.
Inoltre, se assunto a dosi elevate, può generare convulsioni e squilibri alla glicemia. È sconsigliato anche in caso di cancro alle ovaie, utero, seno, endometriosi e fibromi uterini.
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