
Eritrociti, i trasportatori di ossigeno: valori e informazioni generali
Gli eritrociti sono cellule rosse, dal greco erythros = rosso, e cytos = cellula; comunemente sono detti globuli rossi, o emazie; sono corpuscoli rotondi, dall’aspetto biconcavo, hanno un colorito rosa dato dalla presenza di emoglobina, la sostanza che li caratterizza, e possiedono la curiosa ma utile capacità di girarsi, schiacciarsi, modellarsi, a seconda della cavità venosa in cui devono passare; costituiscono il 40% del volume del sangue e il loro compito principale è il trasporto dell’ossigeno, che distribuiscono in tutto il corpo dopo averlo caricato dai polmoni, ma una volta svolto questo lavoro, si caricano di anidride carbonica, e la riportano ai polmoni, che provvederanno ad espellerla.
Gli eritrociti sono prodotti dal midollo osseo, vivono circa 120 giorni, sempre dentro il sangue, e poi muoiono, ma le loro componenti vengono utilizzate ancora, soprattutto dal fegato e dalla milza, che ne assorbono il ferro, l’ematina, e l’emoglobina, in un processo di frammentazione che si chiama eritrocateresi. Abbiamo già parlato degli eritrociti in questo articolo, in questo caso ci concentreremo sui valori.
I valori degli eritrociti nel sangue
In un organismo sano, ci sono circa 5 x 10 alla dodicesima eritrociti in ogni litro di sangue, nelle donne qualcosa di meno, con un intervallo che va da 4,52 a 5,90 per gli uomini e da 4,10 a 5,10 per le donne, sempre moltiplicati per 10 alla dodicesima. Il simbolo che troviamo nelle analisi cliniche è RBC, e di solito il valore viene conteggiato in milioni per millimetro cubo di sangue, quindi leggeremo solo la parte decimale, 4,50 per esempio; da notare che i range non sono standard per tutti i laboratori, pubblici e privati, per cui avremo piccole variazioni che comunque non comportano alcun problema.
Valori degli eritrociti troppo alti
Si chiama policitemia, è la condizione in cui ci sono troppi eritrociti nel sangue. Si manifesta quando per esempio il midollo ne produce in numero eccessivo, ma molto raramente; più spesso invece può dipendere da malattie polmonari, quando il paziente non respira sufficientemente ossigeno, quindi il corpo reagisce producendo più globuli rossi; quando si tratta di cardiopatie, in questo caso è il cuore che non pompa abbastanza sangue ossigenato; ma anche il tumore ai reni, al fegato, il diabete, virus gastrointestinali con conseguente disidratazione, farmaci che aumentano il testosterone, il fumo o varie malattie congenite, possono alterare il numero di eritrociti nel sangue.
In tutti questi casi, il sangue diventa pesante, troppo concentrato, la circolazione è più lenta, e il paziente lamenterà stanchezza frequente, difficoltà a respirare, fatica, insonnia.
Valori degli eritrociti troppo bassi
In questo caso parliamo di anemia. Si verifica quando c’è carenza di ferro, in seguito a diete drastiche, ad interventi chirurgici complessi, in gravidanza, in presenza di ulcere, quando se ne introduce poco nell’alimentazione, o quando il nostro organismo non riesce ad assimilarlo. In alcuni casi dipende dalla forma degli eritrociti, che per un problema di malformazione congenita, hanno difficoltà a raggiungere i vasi capillari negli arti superiori o inferiori; questa malattia si chiama anemia falciforme. Esiste poi una forma molto comune nei paesi affacciati sul Mediterraneo, che si chiama proprio anemia mediterranea, e che provoca morte precoce degli eritrociti, di conseguenza mancanza di emoglobina.
L’anemia emolitica infine, causa la distruzione dei globuli rossi prima del tempo necessario al midollo osseo per rimpiazzarli; le cause sono spesso difetti congeniti o malattie ereditarie, come il favismo.
In questi casi, l’organismo non riceve una quantità di ossigeno sufficiente e si verificano condizioni di pallore, stanchezza, battito irregolare, insufficienza cardiaca, freddo ingiustificato, vertigini.
Eritrociti nelle urine
In condizioni normali, i globuli rossi non sono presenti nelle urine. In qualche caso può succedere occasionalmente, soprattutto nelle donne, nel periodo mestruale, oppure quando si assumono farmaci tipo l’aspirina, l’atropina, o gli anticoagulanti.
Nel caso in cui la situazione persista e la quantità di eritrociti nelle urine risulti eccessiva, occorre effettuare subito altre indagini perché potrebbe essere un campanello d’allarme che segnala la presenza di altre patologie, quali: tubercolosi, calcoli, cirrosi epatica, problemi renali, neoplasie, leucemie, infezioni delle vie urinarie.
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