Estradiolo: cos’è e a cosa serve
La prima domanda che ci si pone, dato che non tutti sanno di cosa si sta parlando, è cos’è l’estradiolo? La risposta è semplice: si tratta di un ormone estrogeno che viene prodotto dalle ovaie durante il periodo del ciclo e viene sintetizzato da quelle che sono le cellule della granulosa dell’ovaio, nonché dalla corteccia surrenalica.
Si tratta, inoltre, di un ormone molto importante per contrastare quelli che sono i sintomi della menopausa.
Estradiolo: caratteristiche principali
Si tratta di un ormone prevalentemente femminile che, però, può essere prodotto in minima parte anche dai testicoli. Nello specifico, si deve sottolineare che si tratta di un ormone steroideo, che deriva, quindi, da una serie di reazioni che vanno a modificare il colesterolo. Come sottolineato, viene prodotto fondamentalmente a livello ovarico, dato che qui si ha la collaborazione di quelle che sono le cellule della teca interna, capaci di esprimere il recettore LH e di sintetizzare ormoni androgeni, che vengono successivamente messi in circolo nell’organismo. Sono proprio questi che vengono captati dalle cellule della granulosa del follicolo ovarico che, grazie all’aromatasi, li tramuta in estradiolo.
L’estradiolo che viene rilasciato si va a legare sia alla globulina che ha il compito di legare gli ormoni sessuali, o all’albumina, arrivando, così agli organi nei quali serve e qui funziona come recettore intracellulare.
Funzione dell’estradiolo
Vediamo, quindi, quali sono le funzioni dell’estradiolo e quali sono gli effetti di questo ormone sul nostro organismo.
Il primo effetto che si deve far presente è che l’estradiolo produce e mantiene, dalla pubertà in poi, quelli che sono i caratteri sessuali secondari femminili, inoltre, va ad agire sull’endometrio in modo tale da farlo proliferare e rigenerare dopo l’ultima mestruazione. Questo ormone rigenera le ghiandole uterine e permette la dilatazione delle arterie elicine.
L’estradiolo, inoltre, stimola la crescita della ghiandola mammaria, sia durante il periodo della pubertà che durante la gravidanza. Questo accade perché questo ormone riesce ad allungare e ramificare quelli che sono i dotti galattofori. Si deve anche sottolineare che, se è presente in elevate concentrazioni, questo ormone diminuisce quella che è la secrezione adenoipofisaria di gonadotropine e ipotalamica di GnRH. Ha un ruolo anche sull’ormone della crescita che riesce finanche a potenziare e, pertanto, contribuisce allo sviluppo dell’organismo e alla crescita corporea in senso stretto.
Tra le altre qualità di questo ormone, si deve segnalare anche il ruolo di protezione del tessuto osseo, dato che va a stimolare gli osteoblasti nella produzione di osteoprotegerina, che è molto importante per il rimodellamento delle ossa. Infine, segnaliamo anche che va ad aumentare quella che è la sintesi epatica della globulina che lega gli ormoni tiroidei, e ciò comporta un aumento di quella che è la concentrazione plasmatica dell’ormone tiroideo stesso.
L’estradiolo viene secreto soprattutto nella prima fase del ciclo ovarico, nota come fase follicolare. In questa fase, il corpo luteo degenera e si ha un calo di progesterone e di estradiolo e, pertanto, si necessita di una nuova produzione di questi ormoni.
A cosa serve verificare il livello di estradiolo
E’ molto utile, quindi, cercare di capire il livello di estradiolo nel sangue, perché da questa valutazione si possono intuire diverse cose.
In primis, si può capire qualcosa su quella che è la funzionalità ovarica nonché quella di ipotalamo, ipofisi e gonadi.
Sostanzialmente, si deve sempre tenere a mente che:
- Livello di estradiolo basso: si ha in caso di ermafroditismo, pseudoermafroditismo, ipogonadismo ipogonadotropinico, terapia estroprogestinica, sindrome di Turner.
- Livello di estradiolo alto: segnala gravidanza, tumori ovarici estradiolo secernenti, tumori testicolari estrogeno secernenti, tumori testicolari con iperplasia surrenale, insufficienza epatica.
Questo fa capire perché è bene controllare i valori di questo ormone nel sangue. Come si esegue, quindi, l’esame in questione?
Per effettuare il test in questione basta un campione di sangue e, pertanto, ci si deve sottoporre a un prelievo. Se si deve monitorare l’ovulazione devono essere presi degli accorgimenti, che consistono nel prelevare una serie di campioni a distanza di qualche giorno l’uno dall’altro, in modo tale da poter verificare quelle che sono le variazioni ormonali durante il ciclo. Inoltre, altra precauzione da prendere è quella di sospendere 72 ore prima dell’esame in questione l’assunzione di farmaci a base di estrogeni e cortisone.
Valori normali di estradiolo
A questo punto, ci si deve chiedere quali siano i valori normali del 17-beta estradiolo. La prima cosa da dire in merito è che, naturalmente, essi variano in base a quella che è la fase del ciclo mestruale. Pertanto segnaliamo che:
- Fase follicolare: valori compresi tra 0,5-3,5 ng/dl;
- Picco ovulare: valori compresi tra 11,5-40 ng/dl;
- Fase lutea: valori compresi tra 100-150 ng/l.
Infine, bisogna capire cosa accade in menopausa: dato che le ovaie smettono di funzionare, il valore normale di questo ormone scende e arriva a 5-27 ng/dl. Si deve altresì sottolineare che nell’uomo il valore normale è compreso tra 0,5 a 3,5 ng/dl di sangue.
Valori bassi di estradiolo
Come specificato, livelli bassi di estradiolo possono essere un campanello d’allarme per talune patologie, tra cui ermafroditismo e pseudoermafroditismo, ipogonadismo ipogonadotropinemico, iperplasia surrenale con blocco della 21-idrossilasi. Tuttavia, si deve sottolineare che non si tratta degli unici casi in cui si registrano tali valori, dato che, nelle donne in età fertile, tutto questo può anche essere provocato da diete troppo drastiche o, ancora, da attività fisica intensa.
Valori alti di estradiolo
In caso, invece, di livelli troppo alti di estradiolo nel sangue, possono essere in atto diverse patologie, che banno da tumori ovarici estradiolo-secernenti a tumori testicolari, ma può anche essere il sintomo di insufficienza epatica. Il cancro al seno, il cancro del rivestimento uterino e alcune patologie benigne sempre a carico dell’apparato riproduttivo possono provocare dei picchi di estradiolo.
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