Fecaloma, sintomi, cause e terapie
Parlando di patologie fastidiose, non possiamo non parlare del fecaloma, ossia una massa di feci che si concentra all’interno della zona del retto o nella parte superiore del colon. Questa malattia si verifica in particolar modo nei soggetti anziani, negli allettati e nei neonati. Proprio nei neonati tale problematica è riscontrabile in concomitanza con problemi psicologici od in presenza di un megacolon non diagnosticato.
Il fecaloma viene spesso diagnosticato nel paziente anziano allettato o debilitato con percentuali maggiori rispetto a pazienti anziani sani. Le statistiche confermano che proprio nelle persone anziane immobilizzate per lungo tempo ed allettate vi è la più alta percentuale di tale patologia aggravabile se non adeguatamente curata. Si è riscontrato inoltre che i tossicodipendenti (in particolare gli eroinomani, in considerazione della maggiore tendenza alla stipsi) e i pazienti che assumono forti dosi di tranquillanti sono più soggetti a sviluppare questo tipo di patologia; anche sotto-forma di poli-fecaloma.
Sintomi e strumenti per combatterlo
I sintomi principali sono riconducibili al dolore ai quadranti inferiori dell’addome, pienezza rettale, dolore di tipo colico nella fossa iliaca di sinistra. Esistono altre sintomatologie, come la perdita di peso, facilmente individuabile o altre più subdole da diagnosticare: nause, vomito e senso di malessere generale. Nei casi più avanzati, tra i sintomi troviamo anche una forma di incontinenza che presenta piccole quantità di feci liquide o semi-formate simili a diarrea. Particolarmente pericolosi i casi in cui i sintomi sono silenti o difficilmente interpretabili tanto da non permette tempestivamente di identificare la malattia.
Il fecaloma in fase iniziale, può essere contenuto ricorrendo a semplici accorgimenti, ma nei casi più gravi è urgente rivolgersi ai presidi medici o alle mani di un medico esperto. Nei casi più semplici può essere sufficente il ricorso a clisteri, oppure alle previste manipolazioni delle aree intestinali, qualora però si verifichi la costante mancanza di evacuazione delle feci, è richiesto l’intervento del medico e nei casi più gravi il supporto di interventi chirurgici. Indispensabile l’intervento chirurgico per la rimozione di fecalomi in alcune specifiche patologie; ne sono un chiaro esempio la malattia di Chagas, la malattia di Hirschsprung e altri danni al sistema nervoso autonomo nella sottomucosa e muscolare del colon (plesso di Auerbach).
Diagnosi e accortezze
Uno strumento che ci permette di rilevare questa patologia è la rettosigmoidoscopia che ci permette di effettuare una diagnosi delle patologie gastroenteriche localizzate nel sigma o nel colon discendente. Si può inoltre ricorrere alla radiografia diretta dell’addome per verificare l’eventualità o meno della patologia. La radiografia all’addome infatti è uno strumento utile per tutti i casi di alterazioni della canalizzazione intestinale, di calcolosi, soprattutto renale o delle vie urinarie. Non può mancare tra gli altri esami diagnostici l’esplorazione digitale rettale ovvero un’ esaminazione effettuata dal medico che permette di visualizzare la parte terminale del retto e degli altri organi. In ogni caso tutti questi strumenti sono utili per fare una diagnosi della patologia.
Esistono dei piccoli accorgimenti da seguire per evitare di incappare in questo tipo di patologie. A detta degli esperti, a livello preventivo e curativo, è necessario migliorare la propria alimentazione mangiando cibi sani e introducendo molti liquidi ( in particolare tanta acqua) ma ciò non basterebbe, è consigliato fare anche attività fisica (settimanalmente in modo costante). In ogni caso, meglio prevenire che curare, quindi è meglio affidarsi sempre a medici specialistici che sanno come operare e non decidersi a rimedi improvvisati.
Lascia un commento