Colon irritabile: diagnosi e rimedi
La sindrome del colon irritabile (o IBS) è un problema che colpisce tantissime persone ogni anno. È un disturbo più che una malattia ed è strettamente associata agli stili di vita e allo stress. Questa sindrome è caratterizzata da disfunzioni di diverso tipo, tra le quali le più fastidiose sono l’alternanza di fasi di stitichezza a fasi di diarrea, abbassando la qualità della vita dei pazienti.
Per il momento ancora non si conoscono le motivazioni che portano a soffrire di questo tipo di disturbo, ma viene solitamente ricondotto allo stato psicologico di chi ne soffre. Chi ha il colon irritato deve infatti organizzare la propria vita per riuscire ad andare incontro alle funzioni digestive, alternandosi momenti del tutto opposti di diarrea continua a stitichezza.
Diagnosi colon irritabile
Nel caso si pensi di essere affetti da IBS è necessario fare una visita medica: viene vagliata per intero la storia medica del paziente, dopodiché si passa ad uno studio accurato dei sintomi e ad un esame fisico. Non si tratta di un disturbo diagnosticabile attraverso un esame, ma ne esistono altri da fare in laboratorio che possono riscontrare altri disturbi, come gli esami del sangue, l’analisi delle feci e le radiografie.
Solitamente si cerca di esaminare l’interno del colon attraverso una colonscopia o sigmoidoscopia. In caso questi esami dovessero risultare negativi, attraverso la descrizione dei sintomi si può diagnosticare la sindrome del colon irritabile. Verrà tenuto conto in questo caso di quante volte durante gli anni precedenti si è sofferto di mal di pancia e con quale frequenza; importante sarà anche la frequenza della defecazione e la consistenza delle feci.
Molto spesso infatti i medici ricercano per diagnosticare questo disturbo. Il paziente infatti deve sentire un disagio addominale protratto per almeno 12 settimane (non per forza consecutive) nel corso di un anno. Il dolore deve inoltre presentare almeno due tra queste tre caratteristiche: il dolore sembra essere passato dopo la defecazione; dopo che è iniziato c’è un cambiamento della frequenza della defecazione; dopo l’inizio, l’aspetto delle feci cambia, così come la consistenza.
A questi si aggiungono la difficoltà di defecare o, viceversa la sensazione di urgenza. Altri sintomi presi in considerazione sono la presenza di muco nelle feci e la nausea.
Rimedi per il colon irritato: la giusta alimentazione
La sindrome del colon irritabile ha solitamente inizio quando viene a mancare nel paziente un equilibrio emotivo. Inoltre va anche tenuto conto dei disturbi, cioè stipsi e diarrea e in che frequenza si presentano. Per questo motivo sono considerati diversi accorgimenti, innanzitutto legati alla dieta ed ai comportamenti.
In caso di colon irritabile con stipsi bisogna sapere che non esiste associazione con una scarsità di fibre e acqua nella dieta. Questo però non esclude che la dieta possa migliorare le condizioni del paziente. Assumere infatti più fibre e più acqua può essere d’aiuto anche se può essere non utile: una terapia a base alimentare è utile però a differenziare una sindrome da colon irritabile con origini psicologiche, da una normale stipsi derivante da una dieta scorretta.
Rimedi per il colon irritato: attività motoria
L’attività motoria può essere molto utile per contrastare sia la stitichezza che la diarrea. Per la stipsi infatti ci sono effetti benefici legati ad una sorta di massaggio naturale all’intestino, favorito tanto dal movimento quanto dalla ventilazione diaframmatica; inoltre c’è una secrezione di catecolamine, ormoni che favoriscono l’eccitabilità della muscolatura.
Per la diarrea invece a dare benefici è l’effetto anti-stress, poiché fare attività motoria dà molti benefici a livello psicologico, anche grazie alla liberazione di ormoni quali le endorfine.
Rimedi per il colon irritato: terapie farmacologiche
Sempre tenendo conto delle origini psicologiche del disturbo, è necessario dire che le terapie sono incentrate soprattutto sulla riduzione della sintomatologia, in modo da favorire la remissione del disturbo. La terapia deve essere accordata con il medico che può consigliare quali sono i farmaci che possano ridurre i fastidi. Solo a titolo esemplificativo diremo quali sono le tipologie di farmaci più utilizzate.
Per cominciare ci sono gli anticolinergici che riducono in caso di diarrea l’eccitabilità dell’intestino; sempre in caso di diarrea possono essere consigliati gli antidiarroici, che riducono la motilità intestinale. In caso di stipsi invece i farmaci solitamente utilizzati sono i procinetici che invece aumentano la motilità intestinale. In entrambi i casi invece si potrebbero utilizzare farmaci serotoninergici, che hanno la capacità di contrastare i recettori dell’intestino. Infine potrebbero essere consigliati anche degli antidepressivi.
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