Fenilalanina, cos’è, dove si trova e proprietà
La fenilalanina è un amminoacido essenziale, ovvero non è possibile sintetizzarlo nell’organismo ma deve esser assimilato dall’esterno, cioè tramite alimenti o integratori.
L’incapacità totale di metabolizzare la fenilalanina si traduce in una temibile malattia genetica nota come fenilchetonuria (PKU). L’accumulo di fenilalanina nel sistema nervoso centrale può portare ad un ritardo psico motorio, è importante l’individuazione di questa patologia fin dai primi giorni dopo la nascita. Questa malattia dipende dalla mancanza di un enzima specifico, fenilalanina idrossilasi.
Si sono segnalati fenomeni di associazione tra la fenilchetonuria e l’autismo.
A cosa serve la fenilalanina
La fenilalanina nel sangue tende ad alzare i livelli di serotonina e a diminuire il numero di episodi di attacchi di fame, è anche un precursore dell’amminoacido tirosina, coinvolto nella sintesi di ormoni tiroidei e all’ormone colecistochinina, prodotta dal duodeno dopo i pasti, uno dei responsabili del senso di sazietà.
Inoltre la fenilalanina regola la sintesi di melanina responsabile della pigmentazione di capelli, cute e iride che porta sostanzialmente a capelli biondi e occhi azzurri.
Dove si trova la fenilalanina
Questa sostanza si trova in alimenti ricchi di proteine come carni, pesce, uova, legumi, frutta secca tra cui mandorle e noci, cereali integrali.
Inoltre la fenilalanina è contenuta nell’aspartame, un diffuso dolcificante che ha un potere dolcificante circa 200 volte maggiore dello zucchero.
Chi soffre di fenilchetonuria deve assolutamente evitare alimenti che contengano fenilalanina, per questo vi è l’obbligo, su cibi o farmaci, di indicare se vi sia contenuta una qualsiasi fonte o quantità di fenilalanina, ad esempio ciò succede spesso con alimenti o bevande cosiddette light.
Perché si possono assumere integratori di fenilalanina
In alcuni casi possono essere consigliati integratori di fenilalanina per trattare fenomeni di depigmentazione cutanea, come la vitiligine, ovvero macchie bianche.
In altri casi l’assunzione di fenilalanina viene associata a diete ipocaloriche per aumentare il senso di sazietà e ridurre la fame nervosa.
Alcuni pazienti trattati per sindromi depressive assumono fenilalanina sotto controllo medico per favorire la sintesi di catecolamine, epinefrina e norepinefrina, che regolano l’attività cardiaca e circolatoria e normalizzano le funzioni nervose.
Effetti collaterali degli integratori a base di fenilalanina e controindicazioni
L’effetto indesiderato più comune nell’uso di integratori di fenilalanina è la comparsa di emicrania.
L’integrazione con fenilalanina è sconsigliata in soggetti che sono affetti da schizofrenia, che sono in cura con farmaci antidepressivi della classe degli inibitori delle monoamminossidasi, o farmaci anti-ipertensivi.
Anche se questi integratori sono “da banco” ovvero acquistabili senza bisogno di ricetta, è sempre bene segnalare qualsiasi disturbo o terapia in atto.
Consideriamo che non è indispensabile l’integrazione con fenilalanina, normalmente chi non ha problemi e ha una dieta varia non ha bisogno di integrare e l’integrazione non necessaria può essere talvolta dannosa.
Posologia della fenilalanina
Le dosi di fenilalanina integrativa prescritta sono normalmente tra i 350-500 mg e i 1,5-2,5 gr., dipende da cosa si vuole trattare e dal tipo di fenilalanina utilizzata. In caso di vitiligine la dose quotidiana normalmente consigliata è di 50/100 mg al chilo al giorno per tre volte a settimana.
Potete sentire parlare di L-fenilalanina che è quella che si trova in natura nel nostro corpo, d-fenilalanina che è la forma sintetizzata in laboratorio, usata soprattutto per ausilio nelle terapie antidepressive e DL-fenilalanina che è una formula di sintesi che unisce le due precedenti e si è mostrata particolarmente efficace per la cura della vitiligine e nei casi di obesità.
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