Giant, un farmaco per l’ipertensione: posologia e caratteristiche
L’amlodipina è un principi attivo presente nella maggioranza dei farmaci utilizzati per curare l’ipertensione, ossia la pressione sanguigna troppo alta, la quale può provocare gravi danni cardiovascolari, oltre che ai reni e al cervello.
L’amlodipina permette ai vasi sanguigni di dilatarsi, riducendo così la pressione del sangue e favorendo una sua maggior ossigenazione, oltre che rallentare il ritmo cardiaco e ridurre il suo carico di lavoro. Per questo motivo tale principio attivo è impiegato anche nella cura dell’angina pectoris, cioè una scarsa ossigenazione del cuore causata da un momentaneo calo dell’afflusso di sangue nelle arterie coronariche.
Uno dei farmaci che utilizza questo principio attivo è Giant, di cui andremo ad analizzare composizione, effetti collaterali e posologia.
A cosa serve Giant e composizione chimica
Giant è uno dei farmaci più impiegati nella cura dell’ipertensione arteriosa essenziale in pazienti cui non siano stati prescritti olmesartan medoxomil o amlodipina in monoterapia. La composizione chimica di Giant è infatti l’amlodipina combinata con l’olmesartan medoxomil, un antagonista dei recettori dell’angiotensina, cioè un ormone che stimola la vasocostrizione, provocando di conseguenza l’aumento della pressione arteriosa.
L’azione farmacologica di Giant serve dunque a favorire un rilassamento della muscolatura liscia dei vasi sanguigni, con il conseguente abbassamento di pressione.
Dosaggio di Giant disponibile in commercio
In commercio Giant è presente in forma di pastiglie, solitamente in confezionate in blister da 28, dal diverso dosaggio, a seconda della terapia che i soggetti ipertesi devono seguire.
Il dosaggio più basso di Giant è quello da 20 milligrammi di amlodipina e 5 di olmesartan medoxomil, mentre quello più alto è costituito da compresse da 40 milligrammi di amlodipina e 10 milligrammi di olmesartan medoxomil. Di quest’ultimo esiste anche la versione da 5 milligrammi, sempre in associazione 40 grammi di amlodipina.
A seconda dei formati selezionati, il costo di Giant parte dai 25,12 euro delle compresse 20 mg+5mg ai 30,08 Euro del formato 40mg+10 mg, passando per i 27,46 Euro della versione 40mg+5mg. Ovviamente i prezzi sono indicativi, e possono variare a seconda della farmacia in cui vi recate.
In commercio sono disponibili anche varianti equivalenti di Giant, o comunque farmaci basati sullo stesso principio attivo prodotti da altre case farmaceutiche, che hanno comunque prezzi abbastanza in linea con quelli sopraindicati.
Posologia di Giant
Le compresse di Giant vanno assunte una volta al giorno, indipendentemente dall’associazione coi pasti principali, e a prescindere dal dosaggio di amlodipina e olmesartan medoxomil.
Un aumento di dosaggio va effettuato con cautela, in quanto possono essere compromesse le funzionalità renali ed epatiche. Per pazienti con lievi patologie di questo tipo, il dosaggio di olmesartan medoxomil è infatti limitato a 20 mg al giorno, mentre per coloro che soffrono gravemente di malattie di reni e fegato è assolutamente sconsigliata l’assunzione di olmesartan medoxomil.
Importante è assumere le compresse di Giant alla stessa ora, indipendentemente da quel essa sia, per un efficacia ottimale del farmaco e della sua assimilazione da parte dell’organismo.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Le principali controindicazioni di Giant sono legati soprattutto alla sua assunzione durante lo stato di gravidanza, ed in particolar modo al secondo e al terzo trimestre. A meno che la somministrazione di amlodipina sia indispensabile, occorre in fatti sospendere il trattamento a causa del rischio di teratogenesi, cioè della comparsa di possibili malformazioni cellulari nel feto, oltre che una tossicità a livello renale e un ritardo nella formazione del cranio.
Un’altra categoria a rischio, come detto in precedenza, è quella di pazienti con ridotte funzionalità epatiche e renali, la cui pressione arteriosa va costantemente monitorata così come il dosaggio di Giant.
Per quanto riguarda invece effetti collaterali, i più comuni riguardano edema periferico, nausea e capogiri, mentre patrologie decisamente più rare coinvolgono l’iperpotassemia, la tachicardia e l’ipotensione, la leucopenia e la trombocitopenia.
Lascia un commento