Il glivec come farmaco di prima scelta in caso di diverse neoplasie
Il glivec è un farmaco a base di imatinib, che viene utilizzato nel trattamento di neoplasie varie, in particolare a carico del sangue, come le leucemie mieloidi o linfoidi, ma anche sarcomi del tratto gastrointestinale.
Il funzionamento del Glivec
L’imatinib, il principio attivo del Glivec, è un inibitore della protein-tirosin chinasi, un enzima che si trova nella membrana delle cellule e la cui azione è quella di regolare i processi cellulari, come la proliferazione e la differenziazione cellulare, coinvolta solitamente nel processo di oncogenesi.
L’imatinib, inibendo tale enzima, di fatto inibisce la proliferazione delle cellule tumorali e ne induce l’apoptosi, cioè la morte programmata. La sua azione inibente viene esercitata anche sul fattore di crescita derivato dalle piastrine PDGF e il fattore della cellula staminale SCF, e riesce anche ad inibire la proliferazione delle cellule dei tumori stromali del tratto gastro-intestinale (GIST).
La biodisponibilità assoluta delle capsule è del 98%, e viene per lo più metabolizzato dal fegato, che lo trasforma in diversi metaboliti eliminati con le urine.
Indicazioni terapeutiche del Glivec
Per la sua particolare predilezione per i fattori di crescita delle cellule staminali ematiche, esso viene utilizzato principalmente nei casi di Leucemia, sia acuta che cronica. Inoltre può essere somministrato anche a pazienti con tumori stromali del tratto gastro-intesinale (GIST) non operabili o metastatici, in caso di dermatofibrosarcoma protuberans (DFSP) non resecabile, in caso di malattie mielodisplastiche/mieloproliferative (MDS/MPD), in pazienti con sindrome ipereosinofila avanzata (HES) o leucemia eosinofila cronica (LEC).
La dose prescritta, variabile a seconda della patologia, deve essere somministrata per via orale, durante un pasto e ingerita con abbondante acqua, per evitare il rischio di irritazioni gastrointestinali.
- In caso di LMC – leucemia mieloblastica cronica : dosaggio di 400 mg/die, in unica somministazione, che può essere aumentata in caso di aggravamento fino a 800 mg/die (in due somministrazioni giornaliere).
- In caso di LLA – leucemia linfoide acuta: dosaggio di 600 mg/die, in unica somministrazione
- In caso di MDS/MPD, dosaggio di 400 mg/die, unica dose
- In caso di HES/LEC, dosaggio è 100 mg/die
- IN caso di GIST, il dosaggio è di 400 mg/die, in unica somministrazione
- In caso di DFSP, dosaggio di 800 mg/die, due dosi giornaliere (mattina e sera)
Possibili reazioni avverse
Come ogni farmaco si possono presentare reazioni avverse di diverso tipo, all’insorgenza delle quali il trattamento deve essere immediatamente sospeso. E’ necessario che il paziente venga sempre monitorato da un ematologo esperto, con visite e analisi chimiche regolari per evidenziare l’efficacia del trattamento e la possibile insorgenza di effetti collaterali.
Tra gli effetti collaterali più frequenti possiamo ritrovare:
- Comparsa di una disfunzione epatica: rilevabile mediante l’innalzamento elevato dei livelli di bilirubina (superiori a 3 volte il normale limite massimo), e di transaminasi (superiori a 5 volte il normale limite massimo)
- Comparsa di neutropenia e trombocitopenia, non ascrivibile alla leucemia in corso
- Insufficienza renale
- Ipotiroidismo
- Ritenzione di fluidi aumentata del 25%, con possibile comparsa di edema polmonare, effusione pleurica, ascite
- Emorragia gastrointestinale
- Sindrome da lisi tumorale
- Riattivazione della epatite B
Controindicazioni
Il farmaco deve essere somministrato con cautela e con dosaggi riferiti al peso nei pazienti pediatrici, di età comunque non inferiore ai 2 anni, per i quali non abbiamo sufficienti dati scientifici per valutare il rapporto rischio/benefici.
Nelle donne in gravidanza e in allattamento dovrebbe essere assolutamente evitato, visto che è possibile una azione fetotossica da parte del farmaco ed è distribuita anche attraverso il latte materno.
Attenzione anche alla possibile interazione con altri farmaci, se somministrati in contemporanea. In pazienti che necessitano di anticoagulanti, preferire l’eparina standard piuttosto della warfarina. Attenzione alla contemporanea somministrazione di paracetamolo, di cui ne inibisce la metabolizzazione, e in caso di trattamento con levotiroxina.
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