Il nuovo vaccino del papilloma virus: perché e quando farlo
Da qualche anno è entrato in commercio il vaccino contro il papilloma virus, da effettuarsi nelle giovani donne prima dell’inizio dell’attività sessuale.
Come si presenta l’infezione da Papilloma Virus
Il Papilloma virus Umano o HPV è un virus che causa infezioni alle mucose e alla cute spesso asintomatiche, ma talora ad attività oncogena. Si riconoscono circa 120 tipi di papilloma virus (in base al loro corredo genetico), e generalmente vengono distinti in due macrogruppi:
- Virus a basso rischio: comprende i tipi che attaccano la cute, provocando le verruche, ma che si risolvono senza particolari problematiche
- Virus ad alto rischio: comprende i tipi che attaccano le mucose, sulle quali possono avere attività oncogena
La maggior parte delle infezioni da Papilloma Virus sono asintomatiche e regrediscono da sole. In alcuni casi però possono portare alla formazione di verruche sulla pelle, di tumori benigni come i condilomi genitali, o maligni, come il cancro del collo dell’utero, o di altre mucose (bocca, ano, esofago, laringe), per la presenza di una proteina ad attività oncogena che modifica il DNA delle cellule ospiti, che porta alla formazione di cancro della cervice nell’arco di 7-15 anni.
I condilomi si presentano come delle escrescenze della pelle di tipo verrucoso che colpiscono in prevalenza i genitali, sia maschili (glande, prepuzio, pene e scroto), sia femminili (perineo, vulva, vagina e cervice).
Si stima che il 70% delle donna contragga il papilloma virus durante la sua vita, con un tasso maggiore tra i 20 e i 35 anni: la via di infezione principale è quella dei rapporti sessuali, che possono infettare anche in caso di uso di protezioni come il profilattico. Non si escludono comunque vie indirette come le mani o la bocca.
Se contratto durante la gravidanza, può creare diverse complicazioni al parto per le lesioni sul collo dell’utero, o al nascituro, provocando la papillomatosi respiratoria ricorrente giovanile o la condilomatosi genitale nel neonato.
Come Prevenire l’infezione da papilloma virus
Data l’alta attività oncogena di alcuni ceppi di Papilloma Virus, alla donna è sempre consigliato lo screening annuale mediante il PAP-Test. Nel pap-test viene prelevato un tampone di tessuto dal collo dell’utero ed analizzato alla ricerca del virus e di alterazioni delle cellule. La tempestività nell’eventuale diagnosi fa la differenza tra la vita e la morte.
L’adozione di adeguate protezioni durante i rapporti sessuali, e di norme igienico-sanitrarie corrette possono ridurre di molto il rischio di contrarre l’infezione. Lavarsi sempre bene le mani durante la giornata, e fare attenzione quando ci si trova in luoghi pubblici.
Ad oggi è stato messo a punto anche un vaccino, che viene distribuito gratuitamente alle ragazze sotto i 12 anni, che sembra proteggere efficacemente dall’infezione.
Il vaccino del papilloma Virus
Il carcinoma della cervice uterina colpisce ogni anno 3500 donne a causa 1000 decessi l’anno in italia. Negli ultimi anni la mortalità si è ridotta grazie alla diagnosi precoce realizzata col Pap-test. Questa è la prima forma tumorale riconosciuta come totalmente riconducibile ad una infezione, quella del papilloma Virus.
Il fatto che il cancro del collo dell’utero sia di origine infettiva ci permette di utilizzare dei vaccini per impedirne la formazione.
Sul mercato esistono due tipi di vaccini:
- Cervarix : un vaccino bivalente che copre i ceppi 16 e 18, che causano il 70% dei tumori del collo dell’utero
- Gardasil : un vaccino quadrivalente che copre i ceppi 6,11,16 e 18, che previene anche la formazione di condilomi acuminati
Entrambi garantiscono una efficacia elevata se somministrati prima che la persona sia contagiata dal virus, che di norma avviene dopo l’inizio dell’attività sessuale. Per questo viene consigliata alle bambine tra gli 11 e i 12 anni di età, ma può essere eseguito anche in età differenti (dai 9 anni in su, ma comunque prima dell’attività sessuale). Ambedue i vaccini riescono a garantire un certo grado di protezione anche nei confronti di altri ceppi di Papilloma Virus, ma bisogna ricordare che la copertura non è del 100% pertanto è sempre raccomandabile continuare ad eseguire gli screening diagnostici come il pap-test.
Generalmente la somministrazione avviene in due dosi, a distanza di 6 mesi ciascuna per la fascia di età dai 9 ai 13 anni.
Controindicazioni e rischi del vaccino del Papilloma virus
Come tutti i vaccini e i farmaci, anche quello del Papilloma virus presenta delle controindicazioni e dei possibili effetti collaterali.
La presenza di malattie preesistenti deve essere sempre comunicata al pediatra o all’operatore Asl, per una corretta valutazione dello stato di salute generale della ragazza. Malattie autoimmuni o metaboliche possono infatti incrementare i rischi dei possibili effetti collaterali nell’uso dei vaccini in generale, non solo del Papilloma Virus.
Tra gli effetti collaterali più frequenti ritroviamo vertigini, mal di testa, reazioni locali nel punto di iniezione, stanchezza, irrequietezza, febbre, sensazione di caldo, nausea, vomito, dolori addominali, reazioni allergiche. A volte si riscontrano reazioni di carattere psicogeno dovute all’ansia e alla paura dell’iniezione, come svenimenti e attacchi di panico.
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