Il Tocoferolo o Vitamina E: quando e perchè assumerla
Uno dei principali composti vitaminici del nostro organismo è la vitamina E o tocoferolo. In questo articolo, vediamo cos’è il tocoferolo, la storia della sua scoperta e le sue funzioni per il nostro organismo. Si tratta di un nutriente vitaminico essenziale e determinante per la vita dell’uomo e un potente antiossidante liposolubile; si trova in molti vegetali, nell’olio di canapa, nell’olio d’oliva e soprattutto nell’olio di germe di grano e infine nella frutta. Dagli studi effettuati, possiamo notare come il tocoferolo previene le reazioni di ossidazione dei lipidipolinsaturi ed è considerato un potente antiossidante biologico. Gli studiosi hanno evidenziato degli effetti positivi sul nostro corpo umano e hanno sottolineato come il tocoferolo sia il principale antiossidante liposolubile che ci permette di avere un effetto protettivo nei confronti degli stress ossidativi ( simile a quello della vitamina C).
Secondo altri studi effettuati da un team di esperti ricercatori italiani, il tocoferolo avrebbe un effetto diretti sull’espressione genica. Gli studiosi hanno individuato una proteina del citoplasma cellulare in grado di legare il tocoferolo (la Tocopheryl-Activated Protein-1; TAP-1) e esercitare degli effetti sull’espressione genica. L’azione coordinata di questi geni permetterebbe anche delle risposte specifiche a livello di altri apparati come quello nervoso, cartilagineo, cardio-vascolare e immunologico.
Non è del tutto comprensibile invece quale sia l’effetto del tocoferolo sul nostro sistema cardio-circolatorio e sul livello di colesterolo; in questo caso i due fattori, potrebbero essere parzialmente controllati da un gruppo di recettori collegati al metabolismo dei lipidi e dei perossisomi ( ovvero il Peroxisomal Proliferation-Activating Receptors; PPARs). Sugli animali l’uso di questo composto è sembrato utile nella prevenzione dei danni vascolari; sull’uomo ancora ci sono dei forti dubbi in merito tanto che gli ultimi dati degli studi invece evidenziano di come l’uso di alte dosi di vitamina E potrebbe determinare un aumento della mortalità nell’uomo.
Scoperta del tocoferolo o vitamina E
La scoperta della vitamina E risale ai tempi passati (1922), quando l’ embriologo Herbert Evans e la sua assistente Katherine Bishop, riuscirono ad individuarlo; inizialmente lo chiamarono fattore X poi in seguito lo denominarono vitamina E. In seguito altri studiosi individuarono dall’olio di germe di gran, un fattore con la stessa attività biologica della vitamina E, denominato α-tocoferolo. Solo in secondo momento, vennero isolati da molti oli vegetali composti che presentavano attività similari.
Assunzione consigliata del tocoferolo o vitamina E
Per quanto concerne l’assunzione giornaliera di vitamina E, possiamo rifarci ai consigli degli addetti del settore che consigliano un’assunzione di 8 mg/die o comunque un apporto non inferiore ai 3 mg/die per le donne mentre di 4 mg/die per gli uomini. Un eventuale sovra-dossaggio di vitamina E per moltissimo tempo può provocare alcuni problemi come: disturbi intestinali, una maggiore incidenza di tumore ai polmoni in soggetti fumatori, un probabile rischio di ammalarsi di carcinoma della prostata. In ogni caso, è meglio chiedere sempre al proprio medico di base che ci indicherà la corretta posologia e somministrazione.
Complicanze dovute alla carenza di vitamina E
In caso di carenza di vitamina E, in un soggetto adulto, possiamo incorrere in spiacevoli complicazioni; risolvere questa problematica risulta a volte essere molto difficile perché i depositi di vitamina E, nell’organismo ,sono tanti (soprattutto nel fegato). Analoga è la situazione nel neonato prematuro che presenta depositi scarsi di questo composto vitaminico e quindi può sviluppare delle situazioni spiacevoli a causa della carenza di vitamina E. Possono capitare nel neonato fenomeni come edema agli arti inferiori e anemia emolitica ( patologia caratterizzata da una bassa concentrazione di emoglobina nel sangue). Nell’adulto si possono verificare casi gravi solo in casi di malassorbimento o abetalipoproteinemia ( rara malattia metabolica ereditaria); in questo caso si possono verificare episodi poco graditi come l’insorgenza di una sindrome neurodegenerativa con neuropatia periferica, miopatia e infine atassia cerebellare. In ogni modo, se vogliamo stare tranquilli, chiediamo sempre un consiglio al nostro medico di fiducia e se abbiamo degli effetti collaterali segnaliamo il problema al nostro medico di base.
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