Mandorle amare, utilizzo e controindicazioni
Quando si parla di mandorle amare ci si riferisce ai semi contenuti nel guscio del frutto, chiamate comunemente armelline o noccioli di albicocca.
Ci sono diverse varietà di noccioli commestibili in commercio, dalle ricche proprietà benefiche per la nostra salute, ma in questo caso ci occupiamo di un prodotto dal sapore amaro e abbastanza sconsigliato dal punto di vista alimentare, poiché molte mandorle amare possono essere velenose.
Nella maggior parte dei casi, questo alimento viene sfruttato come aromatizzante per la cosmetica, la pasticceria, la creazione di sciroppi o ricette tradizionali.
Il sapore amaro di queste mandorle viene conferito dall’amigdalina, una sostanza che può essere considerata nociva per il nostro organismo. Ci troviamo di fronte a una particolare vitamina, chiamata B17 o laetrile che, durante la scomposizione, si trasforma in acido cianidrico.
Stiamo parlando di una sostanza che è molto simile al cianuro e, di conseguenza, risulta velenosa e pericolosa per il corpo umano. In alcuni casi, può addirittura essere mortale: se un bambino ingerisce 5-10 semi o un adulto 50, le conseguenze sono disastrose e irreparabili.
Mandorle amare: quali sono gli utilizzi e le controindicazioni?
Come accennato, la dose mortale di acido cianidrico nel sangue è di 50 milligrammi e l’avvelenamento da cianuro potrebbe portare a mal di testa, vomito, confusione, incremento del battito cardiaco e convulsioni.
Controindicazioni decisamente importanti e preoccupanti che dovrebbero spingerci lontano da questo prodotto, anche se fin dai tempi antichi l’acqua delle mandorle amare ricavata dai noccioli di pesche e albicocche era considerata un ottimo rimedio per la nostra salute.
Anche nel mondo odierno, dopo numerose ricerche, è stato possibile dimostrare che questa sostanza potenzialmente dannosa possa avere degli effetti positivi contro il cancro, poiché proprio grazie al suo effetto nocivo potrebbe bloccare la crescita delle cellule tumorali. La sostanza in questione è l’amigdalina e a breve ne vedremo le proprietà.
Le mandorle amare vengono quindi utilizzate come alimento alternativo nella cura contro il cancro, anche se i rischi sono comunque alti. Il suggerimento più consigliato dai medici è quello di prestare massima attenzione alla tossicità di questo prodotto e di evitare soluzioni casalinghe: bisognerà sempre e comunque chiedere il parere di un esperto prima di iniziare qualunque tipologia di trattamento fai da te, onde evitare rischi inutili per la nostra salute.
Amigdalina: cos’è e quali sono rischi e benefici
A questo punto, risulta doveroso aprire un capitolo a parte per trattare la questione dell’amigdalina che è, come detto poc’anzi, la sostanza che potrebbe avere degli effetti anticancro. Nel dettaglio, si deve dire che si tratta di una vitamina e, nello specifico, della vitamina B17 o laetrile. Dobbiamo dire che si tratta di un glucoside cianogenetico che viene scomposto dal nostro organismo in fase digestiva, andandosi a trasformare in acido cianidrico. Da qui si evince che stiamo parlando di una sostanza molto simile al cianuro, quindi potenzialmente velenosa. Se un adulto ingerisce una dose pari a 50 semi può morire e un bambino ha dei danni con una dose nettamente inferiore: bisogna, pertanto, fare molta attenzione, senza, però demonizzare il tutto a prescindere.
Si parla, infatti, di possibili benefici anticancro che possono esser apportati da questa specifica vitamina e siamo qui per fare chiarezza sull’argomento.
Si deve, quindi, sottolineare che già in tempi abbastanza remoti, ossia a partire dal filone della medicina di Ippocrate, si parla dell’acqua di mandorle amare, che viene ottenuta dai noccioli di albicocche e pesche e che è sempre stata considerata un valido rimedio salutare. Anche oggi si crede qualcosa di molto simile, tanto che diverse ricerche in corso hanno associato a questa sostanza degli effetti anticancro. Com’è possibile tutto ciò? Si pensa che lo stesso fatto di essere nocive ha la capacità di bloccare la crescita delle cellule tumorali.
Per la precisione, tutto è cominciato nell’ormai remoto 1950, quando un medico di indiscussa fama, Ernst Krebs ipotizzò e tentò di dimostrare che le cellule sane del nostro corpo hanno un enzima specializzato a proteggere il nostro organismo dall’azione nociva dell’amigdalina. Tuttavia, c’è da dire che al momento non si è ancora riconosciuta la vitamina B17 come sostanza indispensabile per il nostro corpo, così come non ci sono degli studi scientifici validi che riescano a dimostrare che la mancanza di questo enzima nelle cellule tumorali.
Cosa fare, quindi? In alcuni casi, parlando di cure alternative, viene consigliano un ridotto consumo quotidiano di mandorle amare.
Mandorle amare: per quale motivo i semi sono così pericolosi?
La pianta produce il frutto per essere mangiato, mentre il seme è la sua discendenza; è proprio il vegetale a preoccuparsi che il seme viva, in modo che possano nascere altre piante. La pianta madre ha quindi il compito di tutelare i semi aggiungendo delle sostanze tossiche, in modo che non vengano mangiati dagli animali. La polpa del frutto viene arricchita da zuccheri, mentre il seme piuttosto amaro viene allontanato.
Il nocciolo in questione è piuttosto duro e tale consistenza servirà proprio a proteggere il seme, che germoglierà dopo la caduta del frutto a terra o a seguito dell’evacuazione dell’animale che lo avrà ingerito.
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