Netball: cos’è e regole
Quando si parla di Netball ci si riferisce a uno sport di squadra piuttosto veloce, che prevede continui cambi di gioco ed è piuttosto simile al basket dal punto di vista delle regole e delle tattiche. Tuttavia, in questa variante, risulta essere indicato soprattutto per le donne, anche se nel corso del tempo è diventato uno sport indicato anche per gli uomini.
Dal punto di vista storico, possiamo affermare che le radici del Netball vertono nei confronti della pallacanestro e la sua nascita è merito dell’istruttrice di educazione fisica americana Clara Gregory Bear.
Quest’ultima è riuscita a reinventare e modificare il basket nel 1982, trasformandolo in uno sport prettamente femminile. La prima competizione ufficiale di questa disciplina si è disputata a Melbourne nel 1938, dove si sono confrontate Nuova Zelanda e Australia, con la vittoria di quest’ultima.
Dal 1963, ogni 4 anni, vengono svolti i Campionati del Mondo in merito a questa attività sportiva, di cui l’ultima nel 2011 a Singapore. Anche in questo caso, l’Australia è riuscita a prevalere, vincendo 10 volte su 13.
Netball: le regole del gioco
L’obiettivo principale di questo sport è infilare la palla nel canestro, collocato a circa 3 metri di altezza. In questo caso non ci sono tabelloni, come invece avviene nel basket, rendendo le azioni di attacco un po’ più complicate e difficili. Il suo regolamento unisce diverse discipline sportive, ovvero la pallacanestro, il rugby e il korfball olandese.
La suddivisione del campo ricorda quella del rugby, mentre la diminuzione del contatto fisico ricorda le regole del korfball olandese. Ogni squadra è di sette giocatrice che, una volta scese in campo, si sfidano per quattro tempi di un quarto d’ora ciascuno.
Anche in questo caso è possibile assegnare dei ruoli, ovvero difensore del sotto canestro, portiere, centravanti, attaccante laterale, terzo di campo sotto canestro, attaccante a canestro e attaccante sotto canestro.
La lunghezza del campo si aggira intorno ai 30.5 metri, mentre la larghezza 15.25 metri. Inoltre, viene diviso in zone chiamate zonizzazione, dove ogni giocatore potrà controllare la situazione in base al suo ruolo. Da un punto di vista schematico, due giocatrici si mettono in difesa, due in attacco e tre al centro.
Ogni atleta che fa parte di una di queste tre zone indossa un distintivo che può essere riconosciuto senza problemi dall’arbitro e chi ha la fortuna di giocare a centro campo, avrà un raggio d’azione maggiore, spostandosi in tutte le zone del gioco, anche se non possono fare canestro, restando fuori dal semicerchio di tiro.
Chi riceve la palla deve rimanere fermo, senza trattenerla per più di tre secondi. Tutti gli eventuali contatti fisici saranno puniti. Inoltre, tutte le giocatrici dispongono di uno spazio definito prossemico di 90 centimetri, che l’avversario non può assolutamente occupare.
La palla è di cuoio oppure in gomma, per un peso di circa 40 grammi. Poniamoci di fronte all’esempio Australia-Nuova Zelanda: se una giocatrice dell’Australia ha in mano la palla, quelle della Nuova Zelanda non possono togliergliela dalle mani.
Non si può assolutamente lanciare la palla in aria prima di colpirla o farla rimbalzare ed è importante lasciare spazio sufficiente ad entrambe le squadre per poter consentire alla palla di essere rubata.
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