Il nevo verrucoso: una patologia della pelle molto sottovalutata
Spesso si tende a sottovalutare la comparsa sulla pelle di quelle macchie scure di varia natura e forma che comunemente chiamiamo nei. In realtà i nevi, chiamati più comunemente nei melanocitari, sono essenzialmente un conglomerato di melanociti, cioè quelle cellule responsabili della formazione della melanina sulla nostra pelle, la quale a sua volta ci protegge dai raggi solari formando una barriera protettiva.
Le tipologie più comuni di nevi e le loro manifestazioni cutanee
A livello clinico, i nevi compaiono sull’epidermide con lesioni a forma di chiazza, lesioni nodulari che possono avere bordi netti e stabili nel tempo, o che col passare di questo si modificano nella forma, nel loro aspetto e nello spessore.
La maggioranza dei nei melanocitari non danno particolari sintomi legati alla loro presenza sull’epidermide; per questo motivo è ancora più difficile valutare cambiamenti e modificazioni della forma, dei bordi e dello spessore, che possono degenerare in patologie maligne quali il melanoma, ossia un tumore cutaneo molto pericoloso.
Ciononostante, se siete persone con un notevole numero di nevi sulla pelle è fortemente consigliata una vista dermatologica ed mappatura dei nei per monitorarne periodicamente la loro morfologia e la loro possibile evoluzione patologica.
Il nevo verrucoso: cos’è e come è fatto
Uno dei più comuni nei melanocitari è il neo verrucoso moriforme, ossia un nevo in rilievo, di forma rotonda e con un colore variabile dal rosso al bruno e al nero. A volte il nevo verrucoso si presenta con alcuni peduncoli che deformano la sua rotondità di base, dando così origine ad un nevo verrucoso peduncolato. Il nevo verrucoso può essere privo di peli o da essi ricoperto in maniera più o meno significativa.
Il nevo verrucoso, oltre che ad essere un tipo di neo molto comune è anche purtroppo la tipologia che più facilmente degenera in un tumore maligno di origine epidermica; per questo motivo se ne consiglia una mappatura ed un controllo periodico onde risolvere con l’aiuto del dermatologo eventuali alterazioni di questo tipo.
Terapia consigliata per il nevo verrucoso
Un paziente affetto da nevi verrucosi deve essere innanzitutto consapevole che ognuno dei nei presenti sulla propria epidermide può dare origine ad un tumore cutaneo, sia esso benigno o maligno. In quest’ultima ipotesi, una volta rilevati evidenti cambiamenti di forma e struttura del nevo, l’asportazione chirurgica di tale lesione cutanea diventa una scelta obbligata da parte del dermatologo.
È importante inoltre, come già affermato in precedenza, sensibilizzare i pazienti affetti da nevi ad effettuare una periodica prevenzione, che può essere preceduta innanzitutto da un autocontrollo della forma e dello spessore dei nevi; una volta accertate anomalie di questo tipo, il paziente procederà ad una visita specialistica e ad un eventuale screening periodico con la mappatura totale dei nei melanocitari presenti sul suo corpo.
La mappatura dei nevi
Se sulla nostra pelle sono presenti numerosi nei, è bene quindi rivolgersi ad un dermatologo onde creare una mappa completa della propria pelle, la quale verrà controllata ogni 6 o 12 mesi. E’ inoltre buona cosa segnalare eventuali casi precedenti di melanomi avuti in famiglia, in modo tale da valutare possibili rischi derivanti da fattori genetici e da predisposizione al melanoma del singolo paziente.
Consigli generici per i nevi melanocitari
Per chi soffre di patologie legate ai nevi verrucosi, è bene evitare una esposizione prolungata al sole, in particolare nelle ore centrali del giorno, onde evitare possibili interazioni con il nevo stesso da parte dei raggi solari.
E’ inoltre buona norma farsi prescrivere o acquistare una buona protezione solare con un filtro adeguato, al fine di proteggere dai raggi uva la propria pelle e, in special modo, le lesioni cutanee derivate dai nevi verrucosi.
Lascia un commento