Quel fastidioso prurito intimo causato da una micosi vaginale: la candidosi
Probabilmente ti sarà capitato di soffrire di intenso prurito nelle tue parti intime, talvolta accompagnate da secrezioni diverse dal solito. Potrebbe trattarsi di una micosi vaginale, sostenuta dalla Candida albicans.
La flora vaginale e la Candida Albicans
In ogni mucosa del tuo organismo (bocca, intestino, vagina etc), vivono in simbiosi diverse specie batteriche e fungine. La concentrazione maggiore la ritroviamo nella vagina, da cui il nome di flora vaginale, nella quale mantengono un equilibrio tale da impedire il proliferare di una specie piuttosto di un’altra, evitando l’insorgenza di una micosi vaginale.
Si distinguono:
- Batteri abituali: si ritrovano le 90/100% delle donne, costituiti prevalentemente da Lattobacilli, la cui funzione mantiene il ph acido dell’ambiente intimo;
- Batteri frequenti: presenti nel 2-40% delle donne, costituiti da batteri (streptococchi, enterococchi, enterobatteri etc) e funghi (candida albicans, mycoplasma etc)
- Batteri rari: presenti in meno del 2% di donne, come pneumococchi, meningococchi e haemophilus infuelnzae
Le cause e la diffusione della micosi vaginale Candidosi
Quando l’equilibrio viene alterato, ecco che può insorgere un’infezione vaginale. I motivi sono davvero tanti: la gravidanza, lo stress o patologie concomitanti, ma solitamente viene curata facilmente.
La più frequente infezione vaginale (30-35% dei casi) che viene riscontrata nelle donne in età riproduttiva è sicuramente la Candidosi, una micosi vaginale sostenuta dal fungo Candida Albicans, conosciuta anche come “mughetto vaginale”
Si stima che circa il 75% delle donne ne sia colpita almeno una volta nella vita, nella metà dei casi si può essere colpiti una seconda volta, mentre solo nel 5% dei casi essa può assumere un carattere di infezione cronica recidivante, in particolar modo se non viene trattata adeguatamente.
Sintomi e forme cliniche della candidosi
Si riconoscono tre differenti forme cliniche di questa micosi vaginale:
- Asintomatica: negli stadi iniziali, quando la proliferazione del fungo non è eccessiva tale da causare sintomi. Viene di solito diagnosticata mediante i tamponi vaginali eseguiti durante le visite ginecologiche di controllo.
- Acuta: la più frequente e sintomatica
- Recidivante: una forma piuttosto resistente nonostante le cure, presente nel 5% dei casi
Nella forma acuta e recidivante, la sintomatologia è piuttosto fastidiosa e può creare notevoli danni sia sul piano fisico che su quello psicologico. Si riscontra sempre un prurito molto intenso alle parti intime, accompagnate dalla secrezione di un liquido denso, chiamato “a ricotta”, biancastro. L’irritazione può diffondere in breve tempo nelle zone adiacenti, provocando una irritazione diffusa, bruciore urinario e dolore durante i rapporti sessuali. Anche il partner può essere colpito, e nel 20% dei casi manifesta un intenso bruciore post-coitale, o generare una infezione a carico delle mucose buccali, faringee e persino della pelle.
Quali sono i trattamenti più indicati in corso di una micosi vaginale?
Se riscontrate i sintomi descritti poco fa, non allarmatevi, ma consultate il vostro ginecologo. Da un esame fisico e con l’ausilio di tamponi vaginali la diagnosi di questa micosi vaginale è piuttosto facile ed anche la sua cura.
Vi saranno prescritti un trattamento farmacologico per contrastare la proliferazione fungina, e una serie di norme igieniche/sanitarie volte a ridurre la presenza di fattori predisponenti. Inoltre durante il trattamento è tassativamente proibito avere rapporti sessuali non protetti, anche con un partner fisso, per evitare il fastidioso effetto di rimbalzo dell’infezione, fino alla sua completa debellazione.
Il trattamento farmacologico può essere:
- Topico o locale: il farmaco, generalmente un imidazolico, viene somministrato localmente sotto forma di ovuli vaginali o creme. A seconda dello stadio dell’infezione, può essere somministrato in piccole dosi per circa 7-10 giorni, oppure in dosi più elevate in 1 o 3 volte. Viene spesso consigliata l’applicazione contemporanea di creme esterne che diano sollievo dall’irritazione.
- Orale: solitamente utilizzato nella forma recidiva, con la somministrazione di dosi elevate di farmaco per via orale sotto forma di capsule, che agiscano a livello sistemico
Oltre alla terapia farmacologica, nel caso di queste micosi vaginali grande importanza rivestono le norme igienico-sanitarie, per evitare la reinfezione, norme che in ogni caso sarebbe bene seguire sempre, come:
- L’uso di biancheria non aderente, bianca e di cotone (no ai tessuti sintetici)
- Il cambio frequente della biancheria intima e il suo lavaggio ad alte temperature (almeno 90°C) con l’utilizzo di un sapone non acido e con l’aggiunta di un disinfettante
- La regolare e frequente igiene intima, ponendo attenzione al sapone utilizzato (che deve essere specifico per le parti intime) e all’asciugatura della cute e delle mucose (l’umidità favorisce il proliferare dell’infezione)
- Mantenere una dieta sana ed equilibrata, povera di carboidrati (l’alimento principale dei funghi vaginali) e ricco di fibre, yogurt e fermenti lattici, che aiutano il metabolismo dei lattobacilli, batteri in grado di mantenere il ph vaginale acido, sfavorevole alle infezioni.
Per ultimo, ma non meno importante, mantenere sempre un attenzione elevata in caso di presenza di patologie concomitanti che possano rendere le micosi vaginali più frequenti, come il diabete, una terapia corticosteroidea/antibiotica, l’uso di contraccettivi orali, la presenza di altre malattie sessualmente trasmissibili, turbe metaboliche/ormonali e durante la gravidanza.
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