Pitaya: proprietà e benefici del frutto del drago
La Pitaya, chiamato anche Pitahaya o, più comunemente, frutto del drago è un alimento originario delle foreste tropicali, ma coltivato soprattutto nel sud est asiatico, come Cina, Vietnam o Australia.
Il suo aspetto è piuttosto curioso, con una forma allungata o ovale, di color rosso o giallo.
La pitaya: informazioni generali
Il frutto del drago, o pitaya, cresce su pianta rampicante che arriva a toccare fino ai dieci metri di altezza, il suo gusto ricorda un mix tra una pera e un kiwi, forse per via dei numerosi semini neri commestibili, che si trovano al suo interno. La fioritura dell’albero di pitaya avviene solo di notte, mentre l’impollinazione, vista l’altezza, è data da falene e pipistrelli. I fiori di pitaya hanno una caratteristica insolita: la loro durata è di un solo giorno. E proprio per questa loro fioritura notturna, sono chiamati fiori della luna.
Il suo nome, frutto del drago, ha origine dalla sua forma, che fa pensare ad una palla di fuoco sputata da un drago, appunto. La pitaya, come il fico d’india, è ricoperta da piccole spine che vengono eliminate prima della sua messa in commercio.
Come anche per i fichi d’india, esiste in alcune varianti. Si può distinguere infatti tra pitaya rossa e pitaya gialla. La pitaya rossa si caratterizza infatti per una buccia color rosso vivo, mentre la sua polpa è solitamente bianca. Esistono però anche varianti con buccia rossa e polpa rossa. La pitaya gialla invece è a buccia gialla e polpa bianca. La pitaya gialla è più piccola della rossa, che invece è più rotonda. La verità di pitaya rossa presenta sulla buccia alcune lingue verdi. Quella gialla è inoltre più saporita e dolce rispetto all’altra. Le origini della pitaya gialla risiedono nel sud del Perù e in Colombia, mentre quella rossa è del sud est asiatico, Vietnam in particolare.
Per anni non è stato facile trovare il frutto del drago in Italia, ma negli ultimi tempi, grazie al diffondersi di ristoranti che propongono cucina orientale, è diventato più comune anche nei supermercati.
Proprietà nutrizionali e benefici della pitaya
La pitaya è un frutto ricco di vitamine. Contiene infatti Vitamina C, soprattutto nella sua versione dalla buccia rossa, e poi vitamine B1, B2, B3 e E. Quest’ultima si trova soprattutto nei semini neri del frutto del drago.
Inoltre, contiene proteine, antiossidanti e alcuni minerali, come ferro, fosforo, calcio e potassio. E alcune fibre. Pur essendo un frutto molto dolce, è poco calorico. Pensate che contiene appena 60 kilocalorie per 100 grammi di frutto. Per questo motivo può essere inserito tranquillamente all’interno di un regime alimentare dimagrante. Ovviamente seguendo le dosi indicate da un nutrizionista o un dietologo. Inoltre, grazie alla presenza di numerose vitamine, è utile nei periodi di stress e sovraccarico fisico. Vi aiuterà a calmare il nervosismo e a ritrovare l’energia dopo un’attività fisica.
La presenza di fibre invece favorirà l’attività intestinale. La vitamina C presente nella pitaya sarà un potente alleato contro l’invecchiamento della pelle. Infatti, non so se lo sapete, la vitamina C stimola la produzione di collagene e protegge l’organismo dai malanni di stagione. Ma non solo, contrasta la ritenzione idrica e quindi anche la cellulite. La pitaya contiene flavonoidi, che hanno proprietà antiossidanti. La pitaya ha quindi proprietà digestive, grazie anche alla presenza di fibre contenuti nei semini, che sono leggermente lassativi. Inoltre, le fibre contenute nel frutto del drago, abbassano il colesterolo nel sangue, permettendovi la prevenzione di attacchi cardiaci e problemi cardiovascolari. La pitaya ha inoltre proprietà diuretiche e, grazie al betacarotene, proteggerà i nostri occhi e la pelle dai raggi UV, e contrasterà i radicali liberi.
Inoltre, la pitaya contiene anche phytoalbumine, che ha una funzione disintossicante per il nostro organismo, liberando il fegato dai metalli pesanti.
Inoltre, anche in caso di diabete può essere consumato e sembrerebbe avere potenti capacità cicatrizzanti, in grado di agire direttamente sulle cellule della nostra pelle.
Come si usa
Il frutto del drago può essere consumato sia fresco, aprendolo a metà e con un cucchiaino mangiando il contenuto. Che con l’aggiunta di limone o zucchero, per sostituire un dessert.
La pitaya inoltre viene utilizzata anche per un cocktail, molto famoso nel sud est asiatico e in Sud America, conosciuto con nomi diversi. La polpa viene tolta dall’involucro, poi viene mixata insieme a limone e zucchero.
In erboristeria o in parafarmacia troverete invece la pitaya disidratata. Di solito viene utilizzata quella gialla, e ha un alto contenuto di fibre. Per questo, è consigliata per regolare l’intestino e per purificare l’organismo. Inoltre, il frutto disidratato, è indicato anche per colmare mancanze di ferro e fosforo. La pitaya infatti stimola le nostre attività cerebrali, favorendo memoria e concentrazione.
Inserirlo nell’alimentazione di chi sta studiando o preparando esami, può essere quindi di aiuto per migliorare le prestazioni.
Si può assumere sia come frutto secco che sbriciolato all’interno di yogurt magro.
La pitaya poi può essere utilizzata anche esternamente. Sembra infatti che il suo succo sia in grado di rendere i capelli ancora più belli e lucidi. In particolare il succo del frutto del drago viene utilizzato, in particolar modo nei paesi di origine, sul cuoio capelluto, per proteggere i capelli tinti o trattati con prodotti chimici.
Allo stesso modo, sulla pelle colpita da brufoli o acne, la polpa di pitaya ha proprietà preventive e curative. Applicandola per un paio di volte al giorno, per un quarto d’ora, darà risultati sorprendenti.
Come coltivarla
Se, dopo aver letto tutti i vantaggi che la pitaya può portare al vostro organismo vi fosse venuta voglia di piantarla a casa vostra, dovete sapere che prendersi cura di questa pianta non richiede grandi capacità o grossi sforzi. Inoltre il vostro lavoro potrà essere ricompensato con tanti deliziosi frutti esotici dal colore acceso.
La prima cosa che dovrete fare è decidere se volete far crescere la vostra pianta di pitaya piantando i semi o partendo dalle talee.
Sappiate che volete partire dai semi, occorrerà più tempo. Infatti potrebbero essere necessari un paio di anni, prima che la pianta fruttifichi. Invece se decidete di partire da una talea, il tempo sarà ovviamente minore.
La pitaya può crescere bene sia all’interno che all’esterno, l’importante è che abbia a disposizione un vaso capiente. Man mano che diventerà grande, trapiantatela i un vaso più grande. Per piantarla utilizzate il terriccio apposito per piante grasse, sabbioso e drenante. Non utilizzate ovviamente il terriccio umido per le piante verdi. Se usi le talee trapiantale a filo del terreno, invece con i semi, ricoprili leggermente con del terriccio, senza farli affondare troppo. Quando germoglieranno trapiantateli in vasi differenti, affinché non si diano fastidio.
All’esterno sarà preferibile una zona soleggiata, anche se le radici possono tranquillamente restare all’ombra. L’importante è che sia protetta e che non soffra il freddo.
Si tratta di una pianta che non ha bisogno di essere innaffiata molto, se la innaffi troppo l’acqua ristagnando sul vaso rischierà di farla marcire.
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