Pronazione del piede e della mano, cos’è ed esercizi
La pronazione può interessare sia l’avambraccio che l’avampiede. Pronazione e supinazione sono termini medici che vengono molto utilizzati quando si fa riferimento soprattutto alle attività svolte dai runner. Cosa indicano? Il primo termine, la pronazione, indica la rotazione fisiologica di avambraccio e avampiede verso l’interno, la supinazione invece indica la difficoltà, data da una certa rigidità, a effettuare la pronazione.
Pronazione, focus
È molto probabile che, scientificamente, il termine pronazione facesse riferimento solo al movimento effettuato dall’avambraccio. Con il diffondersi delle attività sportive legate alla corsa, però, il vocabolo è stato esteso anche al movimento effettuato dall’avampiede e oggi è diventato di uso comune anche come riferimento per la rotazione che interessa i corridori. In alcuni casi, questi sono affetti da pronazione eccessiva o da supinazione eccessiva. Ma procediamo con ordine.
Tutte le fasi della corsa
Durante la corsa, il piede compie tre diversi movimenti che scandiscono con precisioni le fasi d’appoggio. Ecco perché è possibile parlare di fase di contatto, fase intermedia e fase di spinta.
La prima interessa il 25 per cento dell’intero movimento e fa riferimento al momento in cui il piede entra in contatto con il terreno, con l’appoggio della parte posteriore esterna. La pronazione, invece, interessa la seconda fase del movimento, quella intermedia, che interessa il 50 per cento del processo. Come si svolge? Il piede, attraverso questo processo, allenta la forza d’impatto con il terreno facendo sì che il punto d’appoggio cambi e passi dall’esterno all’interno.
Tutto questo avviene con una semplice e naturale rotazione, quella che caratterizza anche il movimento proprio dell’avambraccio. Infine, nella fase di spinta (25 per cento dell’intero movimento) il piede va in supinazione, ruotando. Perché accade? È proprio l’azione di spinta a generare questo passaggio quando i muscoli proiettano in avanti il corpo, facendo sì che si prepari alla fase di sospensione. A differenza della fase precedente, il punto di appoggio torna a essere esterno. Questa complessa spiegazione, in realtà, corrisponde a movimenti estremamente naturali che vengono messi in atto ogni giorno da tutti. Come? Semplicemente camminando.
Cosa sono la pronazione eccessiva e la supinazione eccessiva
L’iperpronazione si verifica quando il piede, dopo l’appoggio, invece di iniziare la fase di spinta continua a ruotare. Può essere dolorosa e generare una spiacevole sensazione di tensione che interessa tibia e ginocchio. Come accorgersene? Oltre che dal dolore anche da un eccessivo consumo del lato interno delle scarpe.
Accade soprattutto ai soggetti affetti da ginocchia vare o da piedi piatti. Alcuni esercizi di stretching possono aiutare ad allentare la sensazione di tensione e ridurre il dolore, ma la soluzione a questo problema passa necessariamente per un paio di scarpe adatte alla pronazione eccessiva. La tensione si verifica anche in caso di ipersupinazione che si verifica, invece, quando il piede non ruota abbastanza nell’impatto con il terreno. Le conseguenze di questo fenomeno possono essere diverse, si va dalla fascite plantare all’infiammazione del tendine di Achille.
Pronazione: tutte le sue facce
Esistono, quindi, tre diverse tipologie di pronazione. Abbiamo visto le caratteristiche degli iperpronatori, ma esistono anche gli ipopronatori e i soggetti con pronazione neutra. Negli ipopronatori il lato esterno del tallone tocca terra con un angolo superiore al normale. In questo caso la pronazione è quasi assente e la parte inferiore della gamba avverte gli urti in maniera amplificata.
Nella pronazione neutra, invece, l’urto è assorbito e il peso corporeo è sostenuto adeguatamente perché il piede appoggia sull’esterno del tallone prima di pronare. La spinta parte dall’avampiede ed è distribuita in maniera uniforme e corretta. In questo modo è molto più difficile che si verifichino lesioni e problemi dovuti al cattivo appoggio del piede sul terreno.
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