Salmone affumicato: valori e benefici
Che il salmone sia un alimento molto utile per i tanti benefici che apporta al nostro organismo è cosa risaputa, ma spesso ci si chiede se anche il salmone affumicato mantenga le stesse caratteristiche.
Anche in questo caso, ci sono da fare delle specifiche, per capire se i valori nutrizionali del salmone perdono la loro importanza a causa del processo di affumicatura dell’alimento. Si cercherà, quindi, di capire quali sono le proprietà e i valori nutrizionali di questo alimento, molto usato in tantissime ricette della tradizione culinaria italiana e non.
Valori nutrizionali del salmone affumicato
Quando ci si chiede se il salmone affumicato conservi, o meno, le caratteristiche dell’alimento fresco, la risposta deve essere approfondita, a scanso di equivoci di ogni tipo. C’è, infatti, chi pensa che tutte queste caratteristiche positive del salmone fresco vengano perse nel momento in cui l’alimento si affumica. Ma si tratta di una supposizione corretta o no? La risposta, in questo caso, è assolutamente negativa, dato che il salmone affumicato ha così tanti benefici per il nostro organismo che può essere assimilato quasi del tutto all’alimento fresco, che non ha subito il processo di affumicatura.
La versione affumicata di questo alimento si ottiene grazie a un metodo di cottura che fatto con legni aromatici quali, ad esempio, ginepro ed erbe aromatiche, tra cui rosmarino e lauro. Come sappiamo, il salmone è un pesce che si trova soprattutto nei freddi mari del Nord Europa e non solo e la vita passata in acque fredde rendo l’alimento molto ricco di acidi grassi polinsaturi, che servono proprio per isolare il corpo dal freddo, cercando di mantenere costante la temperatura corporea.
Proprio per questo motivo, il salmone è considerato un pesce grasso ma non ci si deve far frenare da questa caratteristica, dato che, in ogni caso, si tratta di grassi buoni, capaci di ridurre quello che viene definito colesterolo cattivo dal sangue. Accanto a questa benefica azione, i grassi contenuti in questo alimento tendono anche ad aumentar il colesterolo buono, che fa bene al nostro organismo e che, quindi, è fondamentale. Tutto questo avviene grazie agli omega 3, che sono presenti in maniera molto abbondante nel salmone, sia fresco che affumicato.
C’è da sottolineare anche che gli omega 3 sono ottimi anche per contrastare i radicali liberi, andando a rallentare l’invecchiamento cellulare. Inoltre, altra funzione fondamentale dei grassi polinsaturi è quella di andare a ridurre il declino cognitivo, dovuto proprio all’avanzare dell’età.
Altra proprietà estremamente rilevante del salmone è la grande presenza di vitamina D, che permette un migliore assorbimento del calcio e la mineralizzazione delle ossa. Questo fa capire che questo alimento è essenziale al fine di combattere l’osteoporosi.
Ma non finisce qui, perché, sempre dal punto di vista nutrizionale, il salmone si presenta come ricco di proteine e fosforo, ma ha anche buone dosi di elementi indispensabili per il nostro organismo come ferro e calcio.
Il processo di affumicatura del salmone
Per quel che concerne la quantità di calorie, si può dire che non sono tante come si potrebbe pensare quando si parla di un alimento grasso: non è eccessiva: 100 grammi di prodotto fresco hanno circa 185 calorie, che diventano 147 in 100 grammi di salmone affumicato. Questo è un primo, effettivo vantaggio del processo di affumicatura, capace di ridurre i grassi e le calorie contenute in 100 grammi di prodotto.
Se si ha l’esigenza di introdurre questo alimento in una dieta ipocalorica, quindi, è preferibile consumare l’alimento affumicato, in modo tale da assumere il minor numero di calorie possibili.
Da sempre l’affumicatura degli alimenti è una tecnica usata dapprima per conservare le carni e i pesci e anche per dare agli alimenti un sapore molto particolare e anche molo apprezzato.
I salmoni che devono essere affumicati devono essere sottoposti a un particolare processo lavorativo che, però, non ne altera le proprietà nutrizionali.
Salmone affumicato: quando evitarlo
Molto spesso ci si chiede se salmone affumicato e gravidanza possano andare d’accordo. La risposta ci viene da alcuni studi abbastanza recenti, che hanno messo in evidenza che il consumo di cibi affumicati in generale, e non solo del salmone nello specifico, non fa molto bene per l’organismo. La causa di tutto ciò risiede negli aromi artificiali che possono essere utilizzati, a insaputa del consumatore, per effettuare l’affumicatura in maniera più veloce possibile. Ma da cosa deriva la possibile tossicità? Da un estratto di legno, che viene usato nel processo di conservazione e capace di agire sul DNA delle cellule umane.
Consigliamo, quindi, di ridurre il consumo di alimenti affumicati in generale, mentre in gravidanza è preferibile evitare del tutto, andando invece a preferire il salmone fresco, rigorosamente cotto e non crudo. Al bando, quindi, anche sushi, sashimi e tutto quello che potrebbe dare dei problemi all’organismo della mamma e, di conseguenza, anche al piccolo feto.
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