Salsiccia, calorie e valori nutrizionali
Si sta avvicinando la Pasqua e, come da tradizione, oltre all’agnello sulla brace (ma anche nel forno o nella padella) finirà anche la salsiccia: uno degli insaccati più buoni, apprezzati e acquistati di sempre. Andiamo insieme a scoprire quali sono le qualità, le proprietà nutrizionali e quante calorie ha questo vero e proprio “Re del barbecue”.
Che cos’è la salsiccia
La salsiccia è particolare tipologia di carne insaccata che viene ottenuta di solito dalla macellazione della carne del maiale o, soprattutto nei paesi del centro e sud Italia, da quella del cinghiale. Fonti storiche affermano che il primo utilizzo di questo insaccato risale alle popolazioni che abitavano la Lucania ancora prima di Cristo; infatti il primo vero della salsiccia fu, appunto, “lucanica“.
Nonostante ciò, erano diverse le popolazione nordiche, come ad esempio i longobardi, a conoscere il metodo di preparazione tipico della Lucania; alcune ipotesi vogliono che, grazie alle legioni romane, il metodo di preparazione sia arrivato fino alle città del nord Italia e “inglobato” nelle usanze locali. Questo alimento è preparato a partire dalla carne sminuzzata, a cui viene poi aggiunto sale da cucina e infine rivestita da un budello, solitamente naturale, che lo protegge sia da possibili ossidazioni che da rischi di contaminazione.
Come vengono preparate le salsicce
Soprattutto negli ultimi anni, ma anche in epoche antiche, si era soliti unire alla concia delle salsicce diverse spezie, in modo da preservarne e allungarne la freschezza e i tempi di conservazione, tra i quali possiamo citare: vino rosso, pepe, peperoncino, semi di finocchio, coriandolo, noce moscata, aglio, e in alcuni casi persino il miele. Se pensiamo tuttavia che le salsicce sono uno dei prodotti che meglio si conserva nel tempo ed è meno soggetto di altre tipologie di tagli di carne ad andare incontro ad irrancidimento, risulta strano constatare che in tempi antichi era piuttosto comune che le salsicce diventassero marce in poco tempo e, quindi, si sia dovuto pensare a metodi per conservarle, come abbiamo citato prima.
La risposta a questo quesito è semplice: all’epoca della loro “invenzione” non esistevano metodi di conservazione efficaci, come per esempio al giorno d’oggi i frigoriferi, e quindi, conservate a temperature sbagliate, andavano incontro a irrancidimento.
“Controindicazioni” delle salsicce
Per quanto possa essere buona, la salsiccia non può essere consumata in grandi quantità e spesso. Si tratta di un prodotto quasi privo di acqua e molto ricco di acidi grassi saturi e anche colesterolo, con un apporto calorico non indifferente e con una concentrazione di sale altissima: ogni 100g di prodotto, infatti, le kcal ammontano a 304, la quantità di sale contenuta è due volte superiore al minimo giornaliero consentito e il colesterolo ammonta a quasi il 60% del massimo consentito. A causa di tutte queste “pesantezze”, la salsiccia non è consigliata ai soggetti con il colesterolo alto, con ipertensione arteriosa e altre malattie riguardanti la circolazione sanguigna, poiché un consumo eccessivo di questi insaccati peggiorerebbe la situazione drasticamente.
Le proprietà delle salsicce
Ma, udite udite, la salsiccia non è solo una “bomba” per il nostro organismo: questo insaccato contiene infatti anche tantissimi nutrienti, come ad esempio le proteine e il ferro, la tiamina (meglio conosciuta come Vitamina B1) o la niacina (comunemente chiamata Vitamina BB). Sono presenti anche notevoli quantità di Vitamina A e Vitamina B2, oltre alla Vitamina C (che potrebbe però perdersi con una cottura troppo prolungata. Inoltre, possono essere presenti alcune tracce di carboidrati come il lattosio oppure, anche se in quantità veramente esigue, il glicogeno.
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