Silat, che cos’è questa disciplina
Tra le discipline legate al combattimento, fondate a loro volta anche su particolari principi fisici, culturali e filosofici, troviamo le arti marziali. Una delle arti marziali originaria del Sud Est Asiatico, è il Silat. In questo articolo vediamo bene cos’è il silat, le tecniche , le forme di combattimento e i suoi eventuali vantaggi. Si tratta di una disciplina che è diffusa in particolare degli stati dell’Indonesia e della Malesia, ma è praticato anche a Singapore, nel sud del Vietnam, nel Brunei e nella parte sud della Thailandia e che è rimasta sconosciuta da noi occidentali fino al 1700. Si tratta di un arte marziale che vede la perfetta sintesi delle tecniche di percussione di braccia e gambe ed è caratterizzata da posizioni particolari del nostro corpo che tendono a disorientare anche gli avversari. In Indonesia, questo tipo di disciplina è denominata appunto Pentjak Silat o Pencak Silat, mentre in Malesia prende il nome di Silat Melayu. Ora vediamo a che principi si ispira il silat.
Il Silat è una disciplina che trae spunto dall’osservazione della natura circostante; in particolare ci si focalizza sul comportamento degli animali, valutando i loro atteggiamenti di difesa e sfruttandone la potenza applicandola poi al combattimento. Nel silat, la tecnica rappresenta realmente l’animale a cui si ispira. Tra gli stili più noti che vengono effettuati nei vari villaggi troviamo i seguenti: l’aquila, il maiale, la torpedine, il KARBAO (il bufalo), ULAR (il Serpente), NAGA (il drago), AYAM (il gallo), KUCING (il gatto), MONIET (la scimmia), BUAYA (il coccodrillo).
Ora vediamo in che cosa consiste il Silat
il Silat consiste in colpi devastanti e brutali che vengono spesso usati ai danni dell’avversario; si prediligono colpi di pugno, calcio, gomiti, ginocchia con moltissime varianti e l’uso di tecniche di rottura articolari ad impatto usando delle tecniche che ci aiutano a mantenere la nostra autodifesa contro possibili minacce di avversari anche armati. Infatti, in questo tipo di disciplina, il soggetto assume molto si spesso posizioni di guardia apparentemente contorte, difficili da apprendere, ma che una volta diventate abituali permettono l’esecuzione di colpi rapidi e potenti. Questa disciplina si avvale anche dell’uso di armi come l’uso del coltello (karambit) usato su linee basse ideale per tagliare i tendini degli arti inferiori, rendendo l’avversario innocuo o altre armi come : la sciabola dao, i tee check (sai), il machete, il kriss e la katana. In ogni caso, si tratta di uno sport che può essere praticato da tutti senza particolari problemi; bisogna però apprendere bene la tecnica.
Questa disciplina viene anche dimostrata durante i matrimoni, nelle festività nazionali e in occasione della tradizionale raccolta del riso.
Gli stili di Silat
Ecco un elenco dei vari stili di Silat che ci permetterà di renderci conto della complessità delle forme e delle varie espressioni di questa disciplina:
il Perisai-diri-silat , che prende spunto dal karate in puro stile shotokan.
il Kateda , che prende spunto dagli stili giapponesi.
Undukayam Silat, caratterizzato da movimenti che si ispirano a quelli di una gallina che graffia la terra.
Seitia Hati, o “cuore fedele” così denominato perché ci permette di rappresentare un principio spirituale.
Mustika Kwitang, prende spunto dal distretto di Kwitang nella città di Jakarta.
Serak, poiché dipende dal nome della persona che fondò questo tipo di stile
Menangkebau Silat, che prende spunto da una delle tre aree a maggiore diffusione in Indonesia come il relativo gruppo etnico abitante in Menangkebau Sterlak Silat e significa “attaccare con forza”.
Possiamo trovare inoltre questi altri stili di silat: Harimau, Menangkabau, Podang, Sterlak, Lintau e Kumango, Silat di Sumatra.
Poi abbiamo infine, il Tjimande, il Serak,il Tjikalong e il Tjigrik, ovvero gli stili di Java che si differenziano dagli altri, perché costringono il combattente a muoversi in chiusura contro l’avversario che si trova in una posizione invece dritta.
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