Sindrome di Sjogren: sintomi, diagnosi e terapia
La sindrome di Sjogren è una malattia autoimmune, ovvero dipende da una disfunzione del sistema immunitario, che attacca le cellule del proprio corpo, e in particolare le ghiandole che producono liquidi come lacrime e saliva, causando perciò secchezza a bocca e occhi: ma la sintomatologia può essere molto più ampia, come dolori alle articolazioni e stanchezza, perché il problema può estendersi anche ad altre parti dell’organismo.
La malattia. Nello specifico, la sindrome di Sjogren è una patologia infiammatoria, cronica e anzi degenerativa, e allo stato attuale ancora non sono del tutto chiare le motivazioni dell’anomalia che porta il sistema immunitario ad attaccare le proprie stesse cellule sane, provocando tutta una serie di problemi, danni e malesseri, tanto da essere inserita nell’elenco di quelle che danno diritto alla invalidità.
L’attacco degli anticorpi comincia dalle ghiandole esocrine, ovvero quelle che producono saliva e lacrima, ma la malattia può interessare anche le mucose intime, il sistema nervoso e gli organi interni come il pancreas e reni.
Sindome di Sjogren: cause
Quando si parla di una sindrome particolare come questa, è importante andare a capire quelle che sono le cause che portano a tale situazione. Molte volte è difficile individuare delle cause ben precise, specialmente nel caso in cui si tratta di malattie che sono ancora sotto la lente di ingrandimento. Tuttavia, è fondamentale cercare di far luce su quanto detto e, pertanto, si deve cercare di capire quelle che sono le cause della Sindrome di Sjogren.
La prima cosa che va ricordata, in questo ambito, è che si tratta di una malattia autoimmune e ciò significa che quel sistema immunitario, il cui compito principale è proprio quello di andare a combattere le malattie debellando tanto i virus e quanto i batteri dannosi per l’organismo, quando è colpito da una malattia autoimmune incomincia a perdere colpi e funziona molto male, dato che va ad attaccare parti dello stesso organismo.
Detto questo, bisogna dunque capire quali parti va ad attaccare in presenza di suddetta patologia. Quando si soffre di sindrome di Sjogren, la parte attaccata sono le ghiandole esocrine e, nello specifico, sia quelle salivari che quelle lacrimali. Cosa accade nello specifico? Queste ghiandole vengono attaccate e smettono di funzionare in maniera adeguata e ciò provoca nel soggetto che ne soffre uno stato di secchezza di occhi e bocca che sono non solo fastidiosi, ma sono anche il campanello d’allarme che qualcosa non va per il verso giusto.
Come detto, attualmente i medici non sono riusciti ancora a capire quelle che sono le cause specifiche di suddetta malattia, ma si ipotizza che ci sia, come nella maggior parte delle malattie autoimmuni, una combinazione di fattori genetici ed esposizione a un virus o a un batterio.
Sindrome di Sjogren: sintomi
Si distinguono due forme principali di sindrome di Sjogren: la primaria, non associata ad altre malattie immunitarie, e quella secondaria, dove invece si sviluppano prima altre patologie come lupus, artrite reumatoide o fibromialgia.
Per quanto riguarda invece i segnali che possono rappresentare un campanello di allarme sull’insorgere del problema, i più tipici sono la Xerostomia e la Xeroftalmia, ovvero la secchezza di bocca e occhi, causate proprio dalla distruzione delle ghiandole salivari e lacrimali da parte del sistema immunitario; altri effetti sono l’infiammazione di tutte le mucose, una stanchezza cronica, dolori alle articolazioni e ai muscoli, disturbi neurologici e a organi come pancreas, polmoni, reni e fegato, e progressivamente possono comparire anche altre complicazioni come problemi di visione, sensibilità alla luce, carie e infezioni da lieviti.
Sindrome di Sjogren: diagnosi e terapia
Una delle problematiche maggiori riguarda la difficoltà di diagnosticare in tempo rapido la comparsa della sindrome di Sjogren, perché la malattia presenta una serie di sintomi molto vasta e simile a quella di altre patologie autoimmuni, al punto che si stima che i tempi per arrivare finalmente a una diagnosi precisa e corretta della sindrome di Sjögren siano superiori ai tre anni.
In genere, la malattia colpisce soprattutto le donne (quasi il 90 per cento dei casi) ed è stata riscontrata una componente genetica ed ereditaria, anche se il fattore scatenante sembra poter essere collegato al virus di Epstein Barr (quello della mononucleosi) e HTLV-1 (che provoca linfomi e leucemie).
Una volta accertata la comparsa della sindrome di Sjoberg si può procedere al percorso di cure, che però come detto non portano a completa guarigione.
La terapia prevede come prima azione la somministrazione di preparati che sostituiscono le secrezioni distrutte, e quindi spray lubrificanti per la e bocca colliri a base di acido ialuronico, seguita dall’assunzione di farmaci immunosoppressori (come ad esempio metotrexate, antinfiammatori e cortisonici), così come avviene nelle altre patologie autoimmuni.
Inoltre, è anche possibile tentare la strada del cambio di comportamenti e abitudini quotidiane, a cominciare dal variare l’alimentazione sperimentando una dieta più acidi grassi e con una maggiore incidenza di vitamine e antiossidanti di origine naturale.
Conseguenze sulla salute
Quasi tutti coloro i quali sono affetti da suddetta sindrome risultano sani e non riscontrano gravi complicazioni tali da peggiorare il tenore della loro vita. Tuttavia, ci sono dei rischi e delle conseguenze che devono essere ben note e che consistono nel rischio, seppur minimo, di infezioni dell’occhio o della zona perioculare, così come nel rischio di problemi connessi alla scarsa salivazione.
Inoltre, in alcuni rarissimi casi ci possono essere delle complicazioni, quasi sempre connesse a uno stato di infiammazione di parti non strettamente correlate con occhi e bocca. Facciamo qualche esempio: si possono verificare dei casi di dolore articolare e muscolare, si possono verificare delle situazioni di immotivato affaticamento, si possono riscontrare problemi simili alla polmonite o delle alterazioni delle funzioni dei reni. In altri casi, si ha la formazione di eruzioni cutanee che sono connesse all’infiammazione dei vasi sanguigni minori.
Come detto, si tratta di casi abbastanza rari dato che quasi sempre non si verificano in alcun modo delle patologie correlate e deficitarie al punto tale da peggiorare la qualità della vita di chi ne soffre.
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