Melanomi, stadi e cura
Quando si parla di melanomi ci si riferisce a dei particolari tumori cutanei suddivisi in diversi stadi, per cui esiste una cura. I melanociti si trasformano in cancro e, poiché fanno parte delle epidermide, svolgono un ruolo molto importante, ovvero quello di produrre la melanina.
Ci troviamo di fronte ad una patologia piuttosto rara nei bambini: nella media, colpisce persone tra i 45 e i 50 anni di età, anche se nel corso degli ultimi tempi questo margine si è notevolmente abbassato.
In Italia, secondo i dati AIRTUM, sarebbero circa 13 i casi diagnosticati ogni 100 mila persone: 3150 uomini e 2850 donne all’anno. Ci sono degli importanti fattori di rischio che possono determinare l’insorgenza del melanoma cutaneo, come l’eccessiva esposizione ai raggi UVB e UVA, ovvero i raggi del sole. Anche le lampade e i lettini solari possono provocare la malattia ed è indispensabile sfruttarli il meno possibile.
Detto questo, vi sono altre condizioni che possono generare la comparsa del melanoma, come un’insufficienza del sistema immunitario, malattie ereditarie, persone che hanno nei, lentiggini o pelle troppo chiara. Esistono differenti tipologie di melanoma, precisamente quattro se analizzate dal punto di vista clinico:
- Melanoma a diffusione superficiale (il più comune);
- Lentigo maligna melanoma;
- Melanoma lentigginoso acrale;
- Melanoma nodulare (il più aggressivo)
Melanomi: sintomi e diagnosi
Tra i sintomi più importanti a cui dobbiamo prestare attenzione, troviamo sicuramente il cambiamento dell’aspetto di un neo, oppure la comparsa improvvisa di uno nuovo. Le qualità del neo sono state raggruppate in una particolare sigla, chiamata ABCDE.
Che cosa sta a significare? Con la lettera A ci riferiamo all’asimmetria nella forma, con la lettera B ai bordi irregolari, con la lettera C al colore sfumato, con la lettera D alla dimensione, che potrebbe aumentare sia in spessore che in larghezza, con la lettera E all’evoluzione, ovvero ai mutamenti nel corso del tempo.
Per effettuare la giusta diagnosi potrebbe essere rilevante fare un auto-esame nei confronti della vostra pelle per capire se vi sono o meno dei cambiamenti importanti. In questo caso, dovreste rivolgervi ad un dermatologo, il quale praticherà una visita completa e accurata nei confronti della vostra pelle; in alcune circostanze, se necessario, potrebbe prelevare un piccolo campione di tessuto per fare una biopsia.
Successivamente, potreste essere sottoposti a TAC, PET, risonanza magnetica e raggi x del torace per capire se il vostro melanoma si è diffuso.
Melanomi: i 4 stadi
Questo tipo di tumore cresce in maniera piuttosto lenta e la prognosi è decisamente ottima, ma vediamo insieme i quattro stadi che lo caratterizzano:
- Stadio I: lesione con spessore al di sotto di 1,5 millimetri nei confronti dell’epidermide o nello strado superiore del derma;
- Stadio II: lesione con spessore tra 1,5 e 5 millimetri. Ha invaso il derma, ma non ha ancora raggiungo i linfonodi;
- Stadio III: lesione con spessore superiore ai 4 millimetri. Ha intaccato anche i linfonodi vicini e potrebbe essere una spia per altri focolai cancerogeni;
- Stadio IV: la forma più grave. Solitamente la diffusione è a carico del sangue e del sistema linfatico e altri organi potrebbero essere stati colpiti, come fegato, polmoni, cervello e ossa
La cura più significativa nei confronti del melanoma è sicuramente la chirurgia, rimuovendo il tumore tramite un’operazione chirurgica tradizionale o attraverso laser, azoto liquido e microchirurgia. In alcune circostanze potrebbe essere utile applicare farmaci chemioterapici.
Se il tumore si diagnostica allo stadio iniziale, è possibile guarire nel 95% dei casi. Per lo stadio II potrebbe essere necessario rimuovere i linfonodi, mentre per lo stadio III potrebbe essere utile la chemioterapia o la radioterapia.
Per tutti i pazienti allo stadio IV è importante specificare che la guarigione è piuttosto difficile: verrà asportato, per quanto possibile, tutto il tumore insieme alle metastasi, continuando poi la cura con la chemioterapia.
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