
Supinazione, cosa significa e a cosa serve
Nel mondo del running sia la pronazione che la supinazione sono due termini medici molto utilizzati, mentre la pronazione indica la rotazione fisiologica del piede verso l’interno la supinazione ci riferisce al movimento contrario, ovvero il runner non riuscendo ad effettuare il naturale movimento di pronazione tende ad appoggiare verso l’esterno l’avampiede.
Cos’è la pronazione e la supinazione?
Possiamo quindi affermare che la pronazione è un processo biomeccanico che il piede effettua verso l’interno, dalla fase di appoggio alla spinta passando al centro dell’arco plantare verso l’interno dell’avampiede.
Cercando entrambi i termini si può notare che sia la supinazione che la pronazione non si riferiscono al movimento dei piedi ma al movimento effettuato dall’avambraccio, in quanto la pronazione in medicina è relativo al movimento dell’avambraccio tramite il quale la superficie palmare della mano è portata dorsalmente, in ambito sportivo però sia la pronazione che la supinazione vengono riferiti al movimento del piede per analogia al movimento del palmo e del polso.
In ambito sportivo la supinazione e la pronazione sono due termini realmente fondamentali soprattutto per chi pratica running. Si possono distinguere tre fasi della corsa dalla fase di contatto, alla fase intermedia e la fase finale ovvero la spinta.
La prima fase rappresenta il contatto iniziale tra il piede e il suolo che avviene con la parte posteriore del piede, la seconda fase ovvero la pronazione necessaria a diminuire la forza d’impatto con il terreno e il punto di appoggio passa dall’esterno all’interno della suola, e l’ultima fase ovvero la spinta ossia la supinazione a causa dell’azione esercitata dai muscoli che proiettano il corpo in avanti verso la fase di sospensione.
Sia la supinazione che la pronazione sono due atteggiamenti che i piedi assumono durante l’esercizio di corsa, movimenti del tutto naturali e involontari. I problemi possono comparire nel caso in cui si presenta una pronazione o supinazione eccessiva, argomento sfociato solo negli anni ’80 visti i difetti di appoggio del runner e i possibili rimedi legati all’utilizzo di supporti per correggere l’appoggio.
Iperpronatorio e ipopronatorio
Esistono due tipologie di supinazione a seconda del movimento compiuto dal piede ovvero con appoggio iperpronatorio o ipopronatorio. Un appoggio del piede iperpronatorio dipende da una pronazione eccessiva che fa si che il piede successivamente con l’impatto sul terreno continui a ruotare piuttosto che iniziare la fase di spinta.
Un movimento iperpronatorio causa una tensione eccessiva al piede ma si estende anche a tutta la zona tibiale e al ginocchio che possono causare dolori. Solitamente una persona che tende ad avere ad assumere un movimento iperpronatorio potrà riscontrare una maggiore usura della suola della scarpa soprattutto sul lato interno della calzatura.
In tale circostanza sarebbe bene utilizzare una scarpa con intersuola o doppia intensità, ma solo qualora si siano manifestati problemi articolari o muscolari, in quanto l’utilizzo di una suola con tali caratteristiche in assenza di una sintomatologia potrebbe creare scompensi o danni alle articolazioni.
I soggetti che presentano un appoggio iperpronatorio con assenza di dolori muscolari e articolari tendono per una legge della natura a compensare il proprio movimento tramite i legamenti del ginocchio e delle fasce muscolari, ecco perché un cambio della suola della scarpa potrebbe invece creare degli scompensi.
I corridori con appoggio ipopronatorio definito anche supinazione sono tutti gli atleti che hanno un movimento di pronazione insufficiente causando di conseguenza una scarsa mobilità dell’articolazione del piede. Dalla fase di appoggio alla spinta finale i runner che soffrono di supinazione tendono a mantenere il carico del peso sulla parte esterna del piede. In questa circostanza risultano inutili i sistemi di correzione, basta infatti utilizzare delle scarpe neutre.
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