Tetano: rischi, sintomi e cure
Il tetano è una patologia piuttosto grave che intacca i muscoli e i nervi del nostro corpo, ma che fortunatamente può essere prevenuta grazie alla vaccinazione antitetanica. Nella maggior parte dei casi, si forma dopo che una ferita della pelle entra in contatto con un batterio chiamato Clostridium Tetani presente nel terreno.
Questo batterio, dopo essere entrato nell’organismo, produce una neurotossina chiamata tetanospasmina, responsabile degli spasmi muscolari e della diffusione in tutto il corpo attraverso la circolazione sanguigna e il sistema linfatico. Ci troviamo di fronte a una condizione medica molto seria, poiché se il tetano non viene curato, può portare alla morte per collasso cardio-respiratorio.
Tetano: quali sono le cause?
Nel nostro paese la maggior parte dei casi di tetano deriva da tagli o lesioni profonde, le quali portano alla morte della pelle. Inoltre, anche ferite contaminate con feci, saliva e terreno possono essere contaminate dal tetano, soprattutto se non vengono disinfettate a dovere.
Oltre a queste possibili cause, è bene specificare che esiste una tipologia di tetano, chiamato neonatale, che si manifesta nei neonati partoriti in condizioni igieniche pessime, soprattutto nel caso in cui il cordone ombelicale si infetti dopo essere stato tagliato.
Quali sono i sintomi del Tetano?
Tra i sintomi più importanti, il primo è sicuramente dovuto allo spasmo muscolare della mascella, spesso seguito da problemi relativi alla deglutizione. In una fase successiva gli spasmi colpiranno anche altri muscoli, con possibile rigidità e dolore a quelli del collo, della schiena, delle spalle e degli arti, fino al punto da non riuscire a stare dritti, ma rannicchiati.
Solitamente la comparsa di questa sintomatologia è variabile, poiché possiamo riscontrarli sia dopo pochi giorni che dopo alcuni mesi, ma solitamente il periodo stimato è di 14 giorni circa.
Tetano: esiste una cura?
Nel caso in cui sia un bambino ad essere contagiato da questa malattia, saranno somministrati antibiotici per distruggere i batteri e farmaci contro gli spasmi e i dolori, ma solitamente parlando sotto questo punto di vista negli adulti, i medici si dedicano alla prevenzione.
In primo luogo viene effettuata una vaccinazione antitetanica (compresa tra quelle obbligatorie), ma nel caso in cui ci sia già stata una ferita infetta, verrà somministrata una dose di vaccino chiamata profilassi antitetanica post-esposizione.
Per quanto riguarda i bambini, possiamo dire che la vaccinazione si chiama DTaP ed è contro difterite e pertosse oltre che tetano. Di norma i più piccoli ricevono tre dosi di vaccino prima dei due anni di vita e un’altra dose tra i 5 e i 6 anni; si consiglia poi una quarta dose all’età di 11-12 anni.
Nell’età adulta, il richiamo viene fatto una volta ogni dieci anni per prevenire questa terribile malattia. Nel caso in cui un adulto non sia mai stato vaccinato, sarà sottoposto a due dosi di trattamento a distanza di quattro settimane, con una terza dose dopo 6-12 mesi.
Analizzando la situazione della profilassi antitetanica, ovvero la somministrazione del vaccino a seguito di un infortunio, possiamo dire che le dosi fornite sono le stesse di un comune vaccino antitetanico, ma solo dopo aver controllato la ferita e valutando l’anno in cui è stato fatto l’ultimo richiamo.
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