Scopriamo i benefici della trota e le sue proprietà nutrizionali
Mangiare pesce, si sa, fa bene alla salute; ma spesso si tende a privilegiare quello di mare, definito anche pesce azzurro, ricco di fosforo e di oligoelementi essenziali al nostro benessere. Tra quelli di fiume vi sono tuttavia pesci altrettanto ricchi di sostanze nutritive, particolarmente indicati in una dieta equilibrata, e dalle calorie contenute.
Uno di essi è la trota, appartenetene appartenente all’ordine dei Salmoniformes e alla famiglia dei salmonidi, la quale spesso viene coltivata in allevamento, oltre che ad essere pescata in acque pregiate di categoria superiore. La trota è un pesce che si trova facilmente in Asia del Nord, in Europa, in America Settentrionale e infine nell’Africa Settentrionale. Per quanto riguarda le specie che sono reperibili e coltivate in Italia, queste sono:
- mediterraneus mediterraneus (o trota fario): si trova per lo più nelle acque di fiumi e torrenti dalle forti correnti e in laghi freddi; è tipica delle zone alpine e probabilmente si tratta della trota più pregiata dal punto di vista organolettico e gustativo;
- mediterraneus mediterraneus macrostigma (trota sarda o africana): ha le stesse caratteristiche di quella precedente, ma è presente negli Appennini del Centrosud;
- mediterraneus Sott. Marmoratus (trota marmorata o trota marrone): si trova per la maggior parte in acque di fiumi con correnti di intensità meno forte, nei laghi e nelle paludi. È una tipologia di trota molto prelibata e ambita, anche per le sue notevoli dimensioni che può raggiungere. La si coltivava soprattutto nella Pianura Padana;
- mediterraneus Sott. Carpio (carpione o trota del Lago di Garda): è una trota tipica del lago da cui deriva il suo nome;
- mediterraneus Sott. Fibreni (carpione o trota del Lago di Posta Fibreno): anch’essa è una trota lacustre che prende il nome dall’omonimo lago;
- Oncorhynchus mykiss (trota iridea o trota arcobaleno): è una trota di origine americana introdotta in Italia per la pesca sportiva. Ha un carattere e una fisiologia che si adattano a qualunque ambiente naturale e biologico, dato che vive in qualunque luogo la si immetta, a condizione che le acque siano sufficientemente ossigenate. È la specie più utilizzata nei laghi per la pesca sportiva e ed è quella più coltivata dalle aziende di itticoltura, oltre che essere una di quelle che si trovano più frequentemente nel reparto pesce dei grandi supermercati e nei negozi al dettaglio.
La trota è particolarmente indicata nella dieta di donne in gravidanza, in quanto ricca di acidi grassi omega 3, totalmente priva di colesterolo e dal potere disintossicante per il nostro organismo.
Valori nutrizionali della trota e calorie
Come detto in precedenza, la trota possiede valori nutrizionali altissimi, soprattutto costituiti dalle proteine, che in una porzione di 100 grammi ammontano a 19,94 grammi in totale, mentre totalmente assenti sono invece i carboidrati, che rendono la trota un pesce leggero e facilmente metabolizzabile dal nostro corpo.
Precedentemente si accennava anche al contenuto di acidi grassi omega 3, che sono responsabili di un corretto funzionamento del cuore e delle arterie, abbassando il livello di trigliceridi e di colesterolo non-HDL, ossia quello “cattivo”. Oltre ad un alto contenuto di acidi grassi, la trota possiede un bassissimo valore di colesterolo, pari a solo 59 milligrammi su un totale di 100. La carne di trota è inoltre quasi priva di grassi saturi, i quali ammontano a 1,383 grammi su un totale di oltre 6 grammi di grassi presenti in 100 grammi di porzione.
Per quanto riguarda invece l’apporto di sostanze minerali, su 100 grammi di carne di trota troviamo altissime concentrazioni di fosforo (226 mg) e di potassio (377 mg), minerali che garantiscono il buon funzionamento delle attività cerebrali e muscolari. Altri minerali molto importanti contenuti nella trota solo lo zinco, lo iodio ed il fluoro, che rendono possibile l’assimilazione del ferro da parte del nostro corpo e stimolano i processi metabolici. La quasi assenza di sodio rende infine la trota particolarmente indicata nella dieta di persone che soffrono di ipertensione.
Tra le vitamine si annoverano invece la vitamina B1 e la vitamina PP, oltre che alla presenza, soprattutto nella trota salmonata, di carotenoidi che rendono rosa il colore della sua carne.
Dal punto di vista delle calorie contenute nella carne di trota – una carne rosea, molto tenera e ricca di acqua – esse ammontano a un totale di 141 kilocalorie su un totale di 100 grammi di porzione: una carne decisamente leggera e dagli straordinari benefici di cui discuteremo di seguito.
I benefici della trota
La trota è un pesce dalle straordinarie proprietà nutrizionali, le quali a loro volta apportano numerosi benefici all’organismo. Uno di essi è senza dubbio il suo potere disintossicante, che permette al corpo umano di smaltire le tossine in eccesso.
Abbiamo invece già accennato al ruolo fondamentale degli acidi omega 3 nella prevenzione delle malattie cardiovascolari; quel che non abbiamo detto è però che gli omega 3, nelle donne in gravidanza, permettono di prevenire l’insorgenza dell’asma e di allergie nel nascituro.
Tra gli altri benefici della trota per le donne incinte vi è anche la presenza di piccole quantità di acido folico (o folato), che previene il rischio di malformazioni nel neonato.
L’assenza di carboidrati e di grassi saturi rende la trota indicata nelle diete ipocaloriche, che sono quelle seguite dagli sportivi e da chi vuole tenere sotto controllo il proprio peso senza ricorrere a misure drastiche.
Da sottolineare è anche il fatto che la trota è uno dei pochi pesci che, una volta cotto in forno, non perde minimamente le sue proprietà nutritive, esaltando altresì il gusto della sua carne.
Un’altra caratteristica benefica della trota è costituita la sua altissima digeribilità, che la rende indicata nelle diete di bambini e soggetti anziani, o comunque con difficoltà a livello del sistema gastrointestinale.
La trota nella dieta quotidiana
Come tutti gli altri pesci, la trota è un alimento che nelle diete andrebbe consumato almeno 3 volte alla settimana, mentre per quanto riguarda le quantità non vi sono particolari controindicazioni in quanto, come già evidenziato nei valori nutrizionali, la scarsa presenza di calorie, ma soprattutto di grassi saturi, ne permette un maggior consumo senza incidere nell’aumento di peso.
Un Commento
RUGGERO GIGLIOTTI
16. Feb, 2017molto interessante, istruttivo.Grazie.