Il vittimismo cronico e la sindrome di Calimero
Il vittimismo cronico è una degenerazione del pessimismo, entrambi sentimenti negativi che possono condizionare pesantemente la vita di una persona e le sue relazioni con gli altri.
La persona di cui parliamo è costantemente sotto attacco, o meglio, è così che si sente; tutti ce l’hanno con lui, tutti gli fanno del male, tutti parlano male di lui. Si sente una vittima, delle circostanze, delle cose, delle persone; ma la cosa peggiore è che questo suo stato di perenne prostrazione può sfociare in aggressività, per tentare di bilanciare la situazione tende a scaricare i pesi che si sente addosso, contro le persone vicine a lui.
Le cause che provocano questa patologia possono essere violenze, subite in famiglia o fuori, oppure svalutazioni, cioè l’aver ascoltato in continuazione qualcuno che ha parlato male di noi, che non ci ha affatto incoraggiato, anzi ha tentato di convincerci che non valiamo niente e non faremo mai niente di buono; oppure può essere che effettivamente la vita abbia giocato duro, e quindi abbiamo accumulato una serie infinita di brutte avventure.
Queste situazioni possono naturalmente giocare un ruolo importante per il verificarsi del pessimismo, ma quando questo sentimento diventa una costante della vita, e ne caratterizza ogni giornata, allora è diventato vittimismo cronico.
I sintomi del vittimismo cronico
La persona affetta da vittimismo cronico si lamenta in continuazione. Non si sente responsabile delle cose che accadono, ma ne addossa sempre la colpa a qualcun’altro; davanti alla difficoltà, di solito fugge, ma anche davanti alla necessità di prendere coscienza di qualcosa, tende a distorcere ogni fatto o parola in modo da allontanarla da sé, per non affrontarla, per non doversene prendere il carico.
Il fatto di lamentarsi è un modo per alimentare il proprio vittimismo, ma anche una strategia posta in essere allo scopo di farsi compatire, coccolare, aiutare; il vittimista cerca attenzione, vuole che gli altri si occupino di lui, vuole che si accorgano di quanto sta soffrendo, di quanto è sfortunato.
Per raggiungere il suo scopo, il malato di vittimismo cronico esagera gli aspetti negativi della sua vita in genere, ed anche i lati negativi delle singole cose che accadono, li ingigantisce fino al punto di disegnare la propria situazione come un’immane tragedia; purtroppo, a lungo andare, questo genere di persone non riesce più ad apprezzare le cose belle che succedono anche a lui, come ad ogni altro essere umano.
Come in una spirale senza fine, la tristezza si accumula, genera altro pessimismo, altre lamentele, altra scontentezza.
Come si cura il vittimismo cronico
Naturalmente per questa patologia esistono delle buone cure e ci sono degli ottimi psicoterapeuti in grado di trovare una soluzione adatta caso per caso. Ma se accanto a voi avete riconosciuto un malato di vittimismo cronico, e non riuscite a fargli ammettere la situazione, quindi non potete portarlo da un medico, c’è qualcosa che potete fare voi.
Innanzitutto, non cadete nella sua rete: se il malato non trova la giusta gratificazione da parte vostra, cercherà di farvi sentire in colpa, affermerà di essere tradito anche da voi, sarete voi l’estrema ingiustizia che deve subire! Fate molta attenzione a non lasciarvi trascinare da questo genere di strategia, mantenete la lucidità necessaria per stare fermi nella vostra posizione.
Dichiaratevi disponibili ad aiutare, per risolvere eventuali problemi, ma non ad ascoltare fiumi di lamentele. Stimolatelo a cercare una soluzione, offrite alternative valide, aprite degli spiragli possibili. Spingete sul suo senso di responsabilità, di madre o di padre, di fratello o sorella, o sul ruolo che riveste in società.
Se invece la vittima siete voi, allora affrontate il vostro problema con maturità, se la vita vi ha giocato brutti scherzi, o se pensate che tutti vi hanno abbandonato, trovate in voi stessi l’aiuto che vi serve, se fino ad oggi vi siete rifugiati nel ruolo di bimbo ferito, cambiate ruolo, giocate a fare il padre o la madre di voi stessi, e trovate il vostro conforto.
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