Zecca: cosa fare per la puntura
Molto spesso, quando si viene punti da una zecca, si entra in panico e non c’è nulla di più sbagliato. Vediamo, quindi, come comportarsi in caso di una puntura di zecca.
La prima cosa da tenere a mente in questi casi, oltre al non farsi prendere dal panico, è che non tutte le zecche sono pericolose per l’uomo anche se, naturalmente, è fondamentale rimuovere l’animale e disinfettare il tutto il prima possibile.
Esistono, in natura, due grandi tipologie di zecche, che sono le zecche dure, anche note come Ixodidi, e zecche molli, anche note come Argasadi. Tra quelle dure, solo la zecca del bosco, anche nota come Ixodes ricinus, è pericolosa per l’uomo se è infetta.
Malattie trasmesse dalle zecche
Come detto, per essere pericolosa per l’uomo, la zecca deve essere infetta.
Una zecca risulta infetta solo se è entrata in contatto con il sangue di un animale che è a sua volta infetto e tra questi ci sono topi e uccelli. La zecca infetta lo rimane per tutta la vita e può infettare altri animali che, a loro volta, diventano portatori sani.
Tuttavia, c’è anche da sottolineare che solo l’1% delle zecche sono infette e, pertanto, il pericolo concreto di essere punti da una zecca pericolosa è davvero molto remota.
Malattie trasmesse da puntura di zecca
La puntura della Ixodes ricinus può trasmettere delle malattie. Quali? Sostanzialmente due, ossia la Borreliosi, nota anche come morbo di Lyme, o la TBE, nota anche come encefalite da zecca.
Entrando nel dettaglio, si può dire che la Borreliosi è una infezione batterica che può andare a intaccare pelle, cuore, sistema nervoso. I sintomi si incominciano a vedere entro 3 giorni dalla puntura anche se l’eruzione cutanea che ne preavvisa l’insorgere a volte non si presenta.
Ad essa, tuttavia, si accompagnano altri sintomi, quali dolori muscolari, febbre, mal di testa, spossatezza, che sono tutti campanelli d’allarme. In questi casi, è fondamentale recarsi in ospedale il prima possibile, in modo tale da arginare i danni. Se presa in tempo, infatti, l’infezione è guaribile con un ciclo di antibiotici, mentre se non viene bloccata immediatamente può dare delle complicazioni più serie.
La TBE, invece, è una malattia più pericolosa e, in quanto tale, si deve fare molta attenzione. La malattia in questione colpisce il sistema nervoso e ha origine virale. Inoltre, è opportuno sapere che la malattia viene trasmessa entro pochi minuti dal morso stesso e si tratta di un qualcosa di molto grave. Proprio per questo motivo, chi potrebbe essere esposto a morsi di zecca può vaccinarsi.
Come togliere una zecca
A volte è molto difficile riconoscere il morso di una zecca, anche perché nella maggior parte dei casi, non provoca dolore alcuno. Questo, quindi, rende difficile staccare il parassita nel momento in cui si attacca al corpo per la puntura e, in molti casi, ci si accorge dell’accaduto solo dopo, a causa dell’insorgere del prurito.
Cosa fare, quindi, in questi casi? Appena ci si rende conto del morso, è fondamentale staccare il parassita dal proprio corpo, in modo tale da riuscire a disinfettarsi. Per togliere il parassita ci si deve munire della apposita pinzetta, che si compra in farmacia, e si deve cercare di prendere la zecca vicino al rostro, ossia l’uncino che le permette di stare attaccata alla nostra pelle.
Dopo essersi assicurati che la zecca è stata presa, si deve ruotare in senso antiorario, in maniera delicata ma decisa, in modo tale da staccarla dalla zona sulla quale si era posata. Attenzione, però, a non mettere alcuna sostanza sulla pelle prima dell’estrazione: olio, alcool o vasellina non servono e, addirittura, possono provocare degli ulteriori danni dato che l’insetto si sentirà in pericolo e rigurgiterà ancora più patogeno, mettendovi ulteriormente a rischio.
Controllare la zona punta per almeno un mese e, se si nota qualcosa di strano, andare immediatamente al pronto soccorso.
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