Alessitimia, cos’è, cause e cura
L’etimologia della parola di origine greca “alessitimia” esprime molto bene il disturbo che si nasconde dietro queste lettere: a- mancanza, lexis- parola, thymos- emozione. Mancanza di parole per esprimere le emozioni. L’alessitimia è una patologia che si traduce proprio nell’incapacità di riconoscere e di esprimere le emozioni (gioia, amicizia, dolore e amore). È un disturbo della regolazione affettiva che può comportare l’insorgere di patologie molto più complesse come disturbi alimentari e depressione.
Come effettuare la diagnosi del disturbo psicologico
Questo disturbo può essere diagnosticato da uno specialista e curato. Il test per riconoscere un soggetto affetto da alessitimia è nato nel 1985 ed è stato poi revisionati nei primi anni ’90. Si tratta di una scala psicometrica, la TAS-20 (Toronto Alexithymia Scale), nata per identificare i tre elementi caratterizzanti del disturbo: difficoltà nell’identificare i sentimenti, difficoltà nel descrivere quelli altrui, pensiero rivolto quasi sempre verso l’esterno, incapace quindi di soffermarsi sull’analisi e la riflessione relativa ai propri processi endopsichici.
Esistono anche altri strumenti di misurazione e valutazione, a partire dall’osservazione, una metodologia applicata da Ruesch che evidenziò la tendenza da parte dei pazienti a produrre fantasie primitive e stereotipate. Uno dei test, il SAT9, si avvale di disegni proiettati per la valutazione della funzione simbolica e della capacità da parte del soggetto di dare vita a fantasie. Al soggetto vengono mostrati 9 oggetti (un mostro, una cascata, una spada, un rifugio, un animale, del fuoco, qualcosa di ciclico, dell’acqua, un personaggio) e gli viene poi chiesto di disegnarli insieme e di scrivere una breve storia che spieghi l’illustrazione.
Cause dell’alessitimia
Questo disturbo, come molti altri di natura psicologica, dipende spesso dal rapporto con i genitori che il soggetto ha vissuto nel corso dell’infanzia. La mancanza di un’adeguata relazione affettiva è una delle cause scatenanti, si pone come invalidante perché impedisce al bambino di sviluppare in maniera adeguata le proprie abilità cognitive. Alla base di questo fenomeno possono esserci traumi infantili, anche il divorzio dei genitori rientra a pieno tra questi, o l’appartenenza a una famiglia particolarmente autoritaria.
Nei soggetti affetti dalla sindrome di Asperger e da altri disturbi della personalità (come antisocialità e narcisismo) è facile riscontrare anche la presenza di questo problema. A sua volta è tra le cause scatenanti di problemi legati a disturbi alimentari (bulimia nervosa, anoressia), disturbi d’ansia e depressione, oltre che assunzione di sostanze stupefacenti.
Alessitimia e attaccamento, ecco il legame
Questa forte incapacità di gestire e individuare le emozioni ha spesso origine proprio nei primi anni di vita del bambino. Si manifesta, paradossalmente, con costanti e pressanti richieste di cure e attenzioni che possono non trovare riscontro, incentivando il disorientamento sentimentale del piccolo. Le prime esperienza relazionali e di attaccamento sono fondamentali e sono, di solito, legate alla figura materna, la prima a prendersi cura del bambino nelle prime fasi di vita.
Diversi studi, infatti, hanno dimostrato che il neonato è dotato di capacità do espressione e comprensione delle emozioni attraverso un codice che condivide con la madre e che rende possibile una comunicazione. La madre in questa fase è determinante per far sentire il neonato compreso attraverso risposte adeguate. Se il compito di traduttrice fallisce il rischio è quello che le emozioni del piccolo rimangano sempre limitate allo stato di percezioni e sensazioni.
Come curarla
Il soggetto affetto da alessitimia ha difficoltà a riconoscere il problema. Esistono piccoli e semplici tecniche da attuare per fare progressi ma resta di fondamentale importanza il consulto con uno specialista. La prima cosa da fare è non vergognarsi di ridere o piangere, di affrontare quindi le emozioni primarie capaci anche di svolgere una funzione analgesica sull’organismo. Fondamentale è anche avere piene coscienza di ciò che ci circonda, valorizzandolo e vivendolo. Spazio alla fantasia e attenzione ai sogni che vanno sempre memorizzati. Infine, non chiudersi mai al confronto.
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