Aprire i Chakra con la meditazione: come fare
Chakra e meditazione sono due cose strettamente connesse tra di loro. Tuttavia, sebbene per alcuni risulti palese il rapporto che esiste tra queste due cose, è utile entrare nel dettaglio e spiegare in che modo si possano aprire i Chakra attraverso la meditazione.
I Chakra
Prima di tutto, però, è importante capire di cosa si parla. Per questo motivo, diciamo che i Chakra sono i centri energetici del nostro corpo.
Si tratta di un concetto che proviene dalla cultura indiana ed è centrale in religioni quali induismo e buddhismo. In essi è contenuta l’energia divina, che è latente, e bisogna aprirli per farla fluire.
Nello specifico, si parla di kundalini per definire l’energia che nutre ogni centro energetico, così come si parla di meditazione proprio per risvegliare questa energia. Quali sono i tipi di meditazione finalizzati ad aprire i Chakra? Ce ne sono diversi e tra questi c’è lo Yoga.
Esercizi di meditazione
Il primo esercizio utile, che si può fare per utilizzare la meditazione quale strumento per aprire i Chakra, si basa sulla visualizzazione dei colori. Si inizia pensando a un colore e cercando di visualizzare quello prescelto durante ogni ispirazione.
A questo punto, l’idea del colore di cui ci si è riempiti deve durare tra i 2 e i 4 minuti o anche più se ci si ritrova in una condizione di trasporto emotivo. Per fare tutto ciò, è necessario creare un angolo della casa in cui ci si può rilassare, magari ascoltando della musica propedeutica proprio a quello che si sta andando a fare.
C’è da dire anche che, questo esercizio è utile per coloro i quali vogliono cominciare un percorso di meditazione e che, in ogni caso, ogni Chakra ha la sua tecnica particolare.
Meditazione in base al Chakra
Vediamo la meditazione specifica per aprire i diversi Chakra. Il primo è il Muladhara Chakra che si trova alla base della colonna vertebrale, un po’ più giù rispetto all’osso sacro. Come aprirlo? Ci si deve sedere a terra, in modo tale da farlo entrare in contatto con Madre Terra, incrociare le gambe e incominciare la meditazione.
Lo Svadhisthana Chakra è quello connesso ai reni, e qui risiedono le emozioni. Dato che è il Chakra contraddistinto dall’acqua, è molto utile meditare tra le onde del mare o, ancora, in una vasca piena d’acqua.
Il Manipura Chakra, invece, è collegato al fegato e all’attenzione. Pertanto è sempre consigliabile tenerlo aperto e rimanendo in silenzio si aiuta la meditazione specifica.
Il Chakra del cuore, invece, si chiama Anahata e tutti sono ad esso collegati: sbloccandolo si eliminano ansie, paure e problemi legati ai polmoni. Per meditare affinche questo centro si sblocchi, sono necessari lunghi e profondi respiri, ma anche bagni di sole.
Alla gola, invece, è connesso il Vishudda Chakra, che governa l’espressione, i suoni, le parole: cantando si può aprire. Ci sono poi altri due Chakra, che sono l’Ajna, legato alla capacità di giudizio, che si apre attraverso la liberazione dalle ossessioni e il Sahasrara, che si apre entrando in connessione con la propria spiritualità.
Il trattamento di equilibratura dei Chakra viene chiamato Reiki.
Il Reiki
Si tratta di una tecnica che affonda le sue radici in Giappone e che permette di ritrovare l’equilibrio e il benessere psico-fisico.
Il tutto è possibile attraverso l’uso delle mani, che possono anche essere le proprie. E’ una tecnica molto semplice da imparare e basta un piccolo corso, di poco più di qualche ora, per apprendere la tecnica atta a ridurre lo stress e a ripristinare la salute di psiche e corpo.
Si deve notare che i Chakra non sono immediatamente rientrati tra quelli che sono gli insegnamenti originali del Reiki, ma sono stati aggiunti in seguito, alla metà degli anni ’80 per la precisione, negli Stati Uniti e adesso ne sono parte integrante.
Lascia un commento