Arnica, la panacea per traumi e contusioni
L’Arnica è una piccola pianta floreale che si trova solo in ambienti di montagna, da cui nasce l’appellativo di Arnica montana, che la caratterizza, ma che è detta anche panacea lapsorum, cioè panacea dei caduti, in pratica di chi si è fatto male cadendo.
E’ una pianta molto conosciuta da secoli, ne parlava già il medico romano Dioscoride, vissuto al tempo di Nerone, che la chiamava Alcimos, che significa salutare, se ne trovano poi notizie a partire dal 1100, nel trattato De Arboris, di Ildegarda di Bingen, e poi intorno al 1600 viene descritta in molti manoscritti che trattano l’argomento della fitoterapia.
E’ chiamata Fiore del sole, per via del suo colore giallo luminoso, ma anche Tabacco di montagna, per via dell’uso che si faceva un tempo delle sue foglie, fatte essiccare ed utilizzate come tabacco da fumo.
Proprietà dell’Arnica
La specializzazione dell’Arnica è la sua proprietà antinfiammatoria, in grado di intervenire positivamente nelle situazioni di traumi, contusioni, lividi, ecchimosi, distorsioni, riuscendo ad alleviare il dolore ed a favorire la guarigione.
La pianta contiene alcuni principi attivi, tra i quali flavonoidi, triterpeni, olii essenziali, carotenoidi e sesquiterpeni, parolona difficile che serve a definire alcune sostanze alle quali sono attribuite capacità antibatteriche, usate persino contro la malaria; l’associazione di questi principi attivi dà alla pianta di Arnica la sua potente funzione antidolorifica, cicatrizzante, antinfettiva, antireumatica, antiechimatosa, antiflogistica e, come abbiamo già visto, antinfiammatoria.
Quando e come si utilizza l’Arnica
Si usa principalmente nei traumi e nelle distorsioni, in modo particolare nello sport o quando si mettono i piedi in un modo sbagliato, per esempio camminando su un terreno accidentato e provocando slogature o storture. Con l’infuso dei fiori si possono fare impacchi sulla parte dolente o gonfia, con ottimi risultati.
Viene utilizzata per guarire più velocemente in caso di fratture, e riduce talloniti, borsite, tendiniti e strappi muscolari; favorisce il ridimensionamento del gonfiore e la riduzione dell’infiammazione.
Le preparazioni a base di Arnica, nella forma di pomate, creme o unguenti, vengono largamente impiegate nei dolori causati da reumatismi, artrite reumatoide, gotta, infiammazioni articolari, ma anche per ridurre il prurito ed il gonfiore nei casi di punture d’insetti, foruncoli, flebiti, emorroidi.
Dovrebbe essere presente in ogni casa, per far fronte a tutte quelle situazioni doloranti in cui non si vuole o non si può ricorrere agli analgesici in forma di pillole o punture, anche quando si è afflitti da dolori cervicali o torcicollo.
Quale Arnica?
Olio da massaggio, per sportivi o prima della palestra, a scopo preventivo.
Crema gel, come primo soccorso nella fase acuta di un trauma, distorsione, contusione, caduta.
Unguento, nelle fasi successive al trauma, come terapia a lungo termine.
Tintura madre, si usa per gli impacchi sulla zona dolorante.
Rimedio omeopatico di Arnica montana, in granuli, è usato come ricostituente cerebrale, per stanchezza e fatica eccessiva, per dare energia nei cambi di stagione, per tonificare il cuore e la circolazione, contro la depressione, come tonico del sistema nervoso centrale.
La tintura madre a base di Arnica può essere aggiunta anche all’acqua del bagno per ottenere un benefico effetto rilassante e antifatica.
Avvertenze e controindicazioni
In rete si trovano parecchie ricette per preparare un infuso di Arnica fai da te; è assolutamente sconsigliato. I fiori dell’Arnica sono la meta preferita di alcuni insetti come la cosiddetta mosca dell’arnica, che depone le sue uova tra i pistilli del fiore; purtroppo molto spesso le larve restano anche nei fiori essiccati, e possono provocare gravi reazioni allergiche una volta preparato l’infuso e messo sulla pelle.
Creme e pomate a base di arnica, vanno usate solo su pelle integra e non su lesioni aperte e sanguinanti; da evitare anche in caso di dermatite, e sconsigliata in gravidanza. Ascoltare in ogni caso il parere del proprio medico di fiducia.
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