Cardo mariano: proprietà e benefici
Il cardo mariano è una pianta spontanea tipica della macchia mediterranea ed in particolare delle zone che si affacciano sul Mediterraneo.
Come è fatto il cardo mariano
La pianta è caratterizzata dalla presenza di una rosa piumosa, con foglie spinose. I fiori, che raggiungono il maggiore splendore in estate, sono rosa o purpurei, i frutti sono invece oblunghi e di tonalità nero brillante, con macchie gialle. Sembrano praticamente dei frutti secchi, che contengono i semi.
Lì dove il cardo mariano è coltivato, evento raro perché di solito la pianta cresce in modo spontaneo, i semi sono raccolti e scossi meccanicamente per essere distribuiti e generare nuove piante.
Il cardo mariano nella storia
Del cardo mariano, sono note le proprietà fitoterapiche fin dall’antichità.
Al suo nome è legata una leggenda: le macchie bianche che si trovano sulle sue foglie, sarebbero state provocate dalle gocce di latte cadute dal seno della Vergine Maria mentre allattava Gesù Bambino.
L’uso in campo officinale risale invece al Medioevo, quando la pianta era usata contro le fitte al cuore e all’addome e per contrastare crampi ed emorragie. Il cardo però è stato fin dall’inizio utilizzato contro i disturbi al fegato. Solo alcuni decenni fa però, in Germania, le proprietà del cardo mariano e della silibinina in esso contenuta sono state ufficialmente associate al trattamento dei disturbi epatici.
Proprietà del cardo mariano
Come abbiamo visto, l’utilizzo per il quale il cardo mariano è sovrano sono i disturbi epatici. La silibilina in esso presente aiuta il rinnovamento dei tessuti del fegato ed è efficace contro gli avvelenamenti provocati da funghi velenosi. Il cardo mariano è utile quindi in particolare a chi soffre di cirrosi epatica o epatite, a chi ha assunto a lungo farmaci, ai grandi consumatori di alcol e ai grandi fumatori.
Secondo alcune ricerche recenti, il cardo sarebbe poi utile a proteggere contro l’insorgenza di determinati tipi di cancro, delle malattie renali e cardiovascolari.
Altri benefici del cardo riguardano le sue virtù antiossidanti, che agiscono contro i radicali liberi, riducendone l’attività no solo nel fegato ma in generale in tutto l’organismo.
Come si usa il cardo mariano
In farmacia, parafarmacia o erboristeria, il cardo mariano è presente di solito come estratto secco in capsule e venduto come integratore utile per contrastare i problemi del fegato, come il fegato ingrossato, oppure consigliato a chi ha danni non gravi al fegato causati da fumo, alcol e tossicodipendenza.
Il cardo è disponibile anche come gocce di tintura madre, da assumere in una dose consigliata di 20, tre volte al giorno, prima dei pasti principali. Se i disturbi al fegato sono cronici, le capsule sono migliori rispetto alla tintura, che potrebbe avere una componente alcolica.
Un altro utilizzo è sotto forma di decotto, realizzato mettendo a bollire la pianta di cardo in acqua e poi filtrando il composto.
Il cardo mariano in cucina
Del cardo si possono mangiare sia i germogli, che le foglie. L’uso del cardo mariano in cucina è più diffuso in alcune zone di Italia. In Piemonte, per esempio, è usato nella preparazione della bagna cauda. Il sapore del cardo mariano è simile a quello del carciofo, ma è più delicato.
Oltre che per la bagna cauda, il cardo si può cucinare anche impanato e fritto, stufato o brasato: il suo sapore sarà sempre ottimo.
Controindicazioni del cardo mariano
Il cardo mariano non ha particolari controindicazioni.
Il suo uso però dovrebbe essere evitato da chi soffre di ipertensione, perché questa pianta contiene tiramina, cioè una molecola che stimola la produzione di ormoni che fanno aumentare la pressione del sangue. Il cardo può avere poi anche un leggero effetto lassativo, che però scompare naturalmente dopo massimo due o tre giorni dall’assunzione.
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