L’erba spaccapietra: rimedio per sciogliere i calcoli renali
L’erba spaccapietra è un’erba selvatica. Le sue capacità di sciogliere i calcoli renali sono note fin dall’antichità, ma, recentemente, sono state provate anche scientificamente da un gruppo di ricerca dell’Università di Modena, diretto dal dottor Giampaolo Bianchi.
In generale, le proprietà benefiche di quest’erba sono state studiate da ricercatori di ogni parte del mondo, tanto che la medicina tradizionale cinese ne consiglia l’utilizzo come protettore epatico per chi ha sofferto di epatite B e cirrosi.
Vediamo meglio di cosa si tratta e come agisce.
Spaccapietra: cos’è?
L’’erba spaccapietra’ o ‘erba ruggine’ è il nome comune della Cedracca ed è così chiamata perché si trova tra le pietre delle rupi o tra gli scogli e li frantuma in modo lento. Si tratta di una piccola felce che raggiunge massimo i 15-20 cm di altezza ed è caratterizzata da foglie di forma lineare e lanceolata. Nella parte inferiore, le foglie presentano delle bacche, simili a lenticchie che, raggiunta la maturazione, diventano di colore marrone-rosso; per questo motivo la pianta è chiamata anche ‘erba ruggine’. Tali bacche contengono spore che, cadendo al suolo faranno germogliare nuove piante.
La spaccapietra fiorisce da maggio ad agosto, il suo habitat ideale sono i muri a secco e le rocce che si trovano in zone umide, calcaree ed esposte al sole.
La sua presenza è abbondante nelle foreste tropicali delle Bahamas, dell’Amazonia, dell’India e della Cina.
Proprietà della spaccapietra
L’uso della spaccapietra nella medicina naturale è molto antico. Da sempre utilizzata nel sud dell’America e in Asia come rimedio per contrastare le malattie del fegato, le infezioni batteriche del tratto urinario, ha la sua applicazione principale come rimedio per sciogliere i calcoli e per eliminare ogni tipo di ostruzione a carico del tratto urinario, grazie alla sua capacità di aumentare la frequenza delle minzioni.
La spaccapietra è consigliata anche come rimedio per i sintomi del diabete, per l’anemia, per combattere le malattie trasmesse sessualmente, come rimedio per sintomi virali del raffreddore e dell’influenza.
Spaccapietra: come utilizzarla?
Tutte le componenti della pianta, radici e gambi hanno proprietà medicinali e vengono quindi utilizzate. Per combattere i calcoli renali, la spaccapietra si assume soprattutto sotto forma di tisana o infuso, realizzata versando un litro di acqua bollente su 40 grammi di erba essiccata. Il composto, raffreddato e filtrato, va bevuto tre volte al giorno, prima dei pasti. Se il sapore è troppo amaro, si può addolcire la tisana di spaccapietra, aggiungendo un po’ di miele. La tisana può essere usata sia come rimedio e prevenzione dei calcoli renali che come cura degli stessi e va bevuta anche dopo che i calcoli sono stati espulsi. Il rimedio è utile, anche se i calcoli sono nella vescica.
Oltre che come tisana, la spaccapietra si può assumere anche come decotto, preparato unendo le foglie della pianta all’acqua: bevuto due volte al giorno, questo decotto può servire a ridurre il colesterolo alto. Anche chi soffre di diabete può avere benefici dal decotto ottenuto dall’intera pianta della spaccapietra, assunto due volte al giorno.
Controindicazioni della spaccapietra
Non sono state dimostrate controindicazioni derivate dall’utilizzo di erba spaccpietra, se questa è assunta rispettando le dosi consigliate e le indicazioni terapeutiche. Fanno eccezione i casi di ipersensibilità individuale o allergia alla pianta o ai suoi componenti.
Curiosità sulla spaccapietra
In antichità, l’erba spaccapietra si utilizzava come imbottitura dei cuscini, perché si credeva avesse un effetto sul ridurre il dolore e le disgrazie.
Secondo la tradizione, alla vigilia della festa di San Giovanni, a giugno, ognuno era chiamato a raccogliere la spaccapietra perché si credeva che coloro che avessero infilato un ramoscello di spaccapietra nelle loro scarpe avrebbero trovato un tesoro nascosto.
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