Griffonia Simplicifolia: proprietà terapeutiche e controindicazioni
La Griffonia Simplicifolia è una pianta tropicale che fa parte della famiglia delle piante Fabacee, o leguminose. Tale pianta cresce in modo spontaneo nelle zone calde e umide e in particolare in Africa occidentale e centro meridionale, aree in cui la pianta è usata sia come elemento della medicina naturale che come componente della cucina tradizionale.
La Griffonia Simplicifolia è una pianta rampicante con un fusto legnoso e foglie verdi ovali, che produce baccelli di colore verde bruno. All’interno dei baccelli sono contenuti semi di colore rossastro o marrone (il colore dipende dal grado di maturazione raggiunto): è proprio all’interno di questi semi, detti anche ‘fagioli africani’, che si concentrano le maggiori proprietà terapeutiche di questa pianta.
Come già accennato, nella medicina tradizionale del Gana e dell’Africa occidentale, l’utilizzo della Giffonia è ampiamente diffuso nella medicina tradizionale. L’estratto secco dei suoi semi è utilizzato come fitoterapico e nello specifico come trattamento nei disturbi dell’umore, del sonno e dell’appetito, le sue foglie sono utilizzate come cicatrizzante e dal suo succo si ottengono clisteri per la cura delle malattie renali e della vescica. Decotti delle sue foglie sono utilizzati anche per contrastare il vomito e per trattare le congestioni, mentre ai suoi semi sono associate anche virtù antibiotiche e addirittura afrodisiache.
Solo in tempi recenti l’uso della Griffonia si è diffuso anche nella fitoterapia occidentale e ne sono state approfondite le sue caratteristiche terapeutiche: dagli anni ’70 è iniziato il suo uso per la cura dell’insonnia e dagli anni ’80 il suo uso si è diffuso anche ad altri ambiti terapeutici.
Le virtù curative di questa pianta sono legate soprattutto al principio attivo 5-HTP, un derivato dell’amminoacido ‘triptofano’, la molecola del nostro organismo che favorisce la sintesi della serotonina. La presenza di serotonina nel nostro organismo è fondamentale poiché si tratta del neurotrasmettitore del sistema nervoso coinvolto nella regolazione del sonno, dell’umore, della termoregolazione e dell’appetito. È stato dimostrato che l’assunzione di griffonia riesce ad aumentare la quantità di serotonina presente nel nostro organismo.
Quali sono le indicazioni terapeutiche della griffonia Simplicifolia?
La griffonia è utilizzata soprattutto come integratore alimentare. Talvolta i suoi principi sono associati alla melatonina e alla valeriana ma si tratta comunque di preparati da banco, non soggetti all’obbligo di ricetta: in Italia, il Ministero della Salute ha approvato l’utilizzo di questo estratto vegetale nella preparazione di integratori alimentari.
Il principio attivo 5-HTP ha un rapido assorbimento per via orale e giunge facilmente al sistema nervoso, dove è convertito in serotonina.
La griffonia è indicata per:
- la regolazione dell’umore, nei soggetti affetti da stress associato ad ansia, tristezza e depressione
- il trattamento della fame nervosa, in caso di patologie di obesità e bulimia
- la regolazione della sensazione di appetito in caso di dieta
- il trattamento dell’insonnia, con un conseguente miglioramento della qualità del sonno
- il trattamento dell’emicrania e prevenzione di mal di testa cronici
- il trattamento della sintomatologia post- menopausa, con il miglioramento degli stati di irritabilità, nervosismo e riduzione delle improvvise vampate di calore tipiche di questa fase della vita
Controindicazioni della griffonia
Nonostante sia una sostanza naturale, la griffonia contiene un principio attivo e quindi va assunta con attenzione. Si tratta di un estratto generalmente ben tollerato e i suoi effetti collaterali hanno di solito lieve entità e sono vomito, nausea e irritazione cutanea.
Il suo utilizzo è controindicato per chi soffre di convulsioni o disturbi psichiatrici gravi.
I pazienti in cura per la depressione che assumono già l’iperico, dovrebbero evitare l’assunzione concomitante di giffonia: anche l’iperico infatti stimola la produzione della serotonina e l’assunzione di entrambi i principi potrebbe avere effetti controproducenti come agitazione, confusione, disorientamento, eccessiva sudorazione.
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