Cardura, cos’è, a cosa serve, come si usa e controindicazioni
Cardura è un farmaco usato per il trattamento dell’ipertensione arteriosa essenziale, il suo principio attivo è la doxazosina che ha un effetto ipotensivo che si manifesta a circa due ore dalla sua assunzione, per raggiungere poi il picco tra la quarta e la sesta ora dopo la somministrazione.
Cardura agisce meccanicamente su alcuni recettori sulla superficie delle cellule muscolari lisce dei vasi sanguigni, ne inibisce l’attivazione e la conseguente contrazione che porta anche ad una conseguente riduzione della vasocostrizione e una diminuzione della pressione arteriosa.
L’effetto ipotensivo porta anche ad una regressione dell’ipertrofia ventricolare sinistra, una riduzione delle concentrazioni lipidiche plasmatiche (LDL) e del rischio cardiovascolare che si traduce in un’azione preventiva importante.
Secondo recenti studi, in poche settimane, la pressione si potrebbe ridurre in modo significativo fino a 80 mmHg alla sedicesima settimana di trattamento in pazienti trattati con doxazosin a dosi giornaliere comprese tra i 2 ed i 16mg.
Ciò che rende Cardura un farmaco particolarmente efficace è la combinazione degli effetti ipotensivi con quelli metabolici.
Posologia di Cardura
Cardura è disponibile in compresse contenenti da 2 a 4 mg di doxazosin. Il protocollo terapeutico consiglia la somministrazione di 1 mg di doxazosin (mezza compressa da 2 mg) per le prime 2 settimane per supervisionare gli effetti eventuali e minimizzare il rischio di ipotensione eccessiva o sincopi. Nel caso in cui l’effetto ipotensivo ottenuto non fosse sufficiente si prosegue ad aumentare il dosaggio fino ad un massimo di 16 mg al giorno.
Nella maggior parte dei casi si indica la somministrazione unica giornaliera vista l’azione a lungo periodo del principio attivo, e a volte risulta indispensabile l’associazione con un altro farmaco ipotensivo.
Controindicazioni nell’uso di Cardura
È sempre consigliabile iniziare la terapia a dosaggi bassi, come 1 mg/die, sempre sotto stretto controllo medico, ma il farmaco dovrebbe essere usato con cautela nei pazienti che presentano un’insufficienza epatica o ridotta funzionalità.
Il farmaco è controindicato se si è sensibili ad uno dei suoi componenti, ovvero la categoria delle chinazoline o altri eccipienti presenti in Cadura quali: cellulosa microcristallina, lattosio, amido glicolato sodico, magnesio stearato, sodio laurisolfato.
In particolare Cardura contiene lattosio, quindi, i pazienti affetti da intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
È bene usare cautela o evitare l’assunzione per pazienti con iperplasia prostatica benigna e concomitante congestione del tratto urinario superiore, infezione cronica delle vie urinarie o calcoli vescicali, in presenza di incontinenza urinaria da rigurgito o con anuria, con o senza insufficienza renale progressiva, in pazienti che si siano sottoposti a chirurgia della cataratta.
Cardura in gravidanza e allattamento
Non sono stati dimostrati effetti dannosi in gravidanza se non ad alti dosaggi ma l’uso di Cardura deve essere comunque attentamente valutato dal medico per stabilire il bilancio ottimale tra rischi e benefici, dato che il principio attivo potrebbe interagire con la perfusione placentare e lo sviluppo del feto.
Anche durante l’allattamento è bene considerare l’eventuale possibile secrezione di doxazosin nel latte materno.
Effetti indesiderati di Cardura
L’uso di Cardura potrebbe compromettere la soglia di attenzione e la capacità di guidare o utilizzare strumenti di precisione e macchinari, vista la possibilità di ipotensione ed eventuali capogiri, vertigini e sonnolenza associati, ecco perché è necessario prestare attenzione all’assunzione del farmaco.
La maggior parte degli effetti indesiderati di Cardura dipendono dalla sua azione ipotensiva e sono da collegarsi ad astenia, malessere, edemi, capogiri, cefalea, vertigini e sonnolenza.
Sono stati poi riscontrati fenomeni più rari quali: sensazione di calore, parestesia, rossore, disturbi gastro-intestinali, broncospasmi, alterazioni della frequenza cardiaca e della capacità emuntoria, cioè di eliminazione delle sostanze di rifiuto, ma la maggior parte di questi effetti collaterali sono di tipo transitorio, legati alla metabolizzazione del farmaco.
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