Cheddar, calorie e valori nutrizionali
È uno dei formaggi più utilizzati all’interno dei menù dei fast food e dei pub di tutto il mondo: parliamo del Cheddar, uno dei formaggi che affonda le sue radici nel Somerset, in Gran Bretagna, la cui produzione è iniziata a partire dal quindicesimo secolo. La sua bontà e la sua fama, gli sono valsi il West Country Farmhouse Cheddar DOP, titolo di tutela molto prestigioso.
Che cos’è il Cheddar
Il cheddar è uno dei formaggi più conosciuti e consumati al mondo: dalla consistenza compatta, possiede un gusto molto intenso, talvolta può essere leggermente acidulo, e lo si riconosce dal caratteristico colore bianco “sporco” o arancione (dato dal colorante assolutamente innocuo E160b). Questo formaggio deve il suo nome al villaggio di Cheddar, nel Somerset, in cui è nato; ciononostante, esistono diverse “copie” del cheddar che sono prodotte un po’ in tutto il mondo (come negli Stati Uniti, o in Australia e Nuova Zelanda).
I dati di vendita non mentono: il cheddar ha monopolizzato il mercato dei formaggi nel Regno unito con il suo 51% delle vendite totali, con un incasso per le case di produzione di circa 2 miliardi di sterline ogni anno. Per quanto riguarda invece gli Stati Uniti, il cheddar occupa “solo” il secondo posto, battuto dalla mozzarella: basti pensare però che il consumo annuo negli Usa supera i due milioni di tonnellate contro le 300mila del Regno Unito.
Valori nutrizionali del Cheddar
Come quasi tutti gli altri formaggi, anche il cheddar possiede un potere calorico molto elevato, e deve i suoi alti valori energetici soprattutto ai lipidi, oltre che alle proteine e alle irrisorie quantità di carboidrati.
Questi ultimi sono di tipo semplice, mentre i grassi presenti nel formaggio dovrebbero essere tutti di natura satura (quindi abbastanza dannosi per l’organismo). Le fibre sono totalmente assenti dal prodotto, mentre i valori di colesterolo sono piuttosto alti. Sono molte elevate, inoltre, le quantità di sodio, di fosforo e di calcio nel Cheddar; considerando invece le vitamine, abbiamo un’importante presenza di vitamina A e vitamina B.
Controindicazioni del Cheddar
Presi in considerazione tutti i valori nutrizionali, si può tranquillamente affermare che questo formaggio va escluso dalle diete delle persone in sovrappeso, visto il suo alto potere calorico. Altra condizione in cui è vietato il suo consumo è l’ipercolesterolemia, visti i suoi alti valori di acidi grassi saturi e di colesterolo. Se inoltre soffrite di ipertensione arteriosa, l’alto contenuto di sodio nel formaggio potrebbe peggiorare e non poco la vostra situazione. Se siete soggetti intolleranti o allergici al lattosio, nonostante questo prodotto ne contenga una concentrazione esigua, vi sconsigliamo di consumarlo, visti i rischi che potreste correre.
Grazie all’utilizzo di ingredienti genuini e di pratiche che si discostano dalla produzione “tradizionale” di molti formaggi, il cheddar può essere consumato anche dai celiaci o da chi segue un regime di alimentazione vegetariano.
Il cheddar in cucina
Come abbiamo già accennato, il Cheddar ha un buonissimo sapore, che permane e lascia una gradevole sensazione sul palato dopo averlo consumato. Quando è giovane, poi, il sapore è ancora più delicato, mentre da stagionato ha un gusto molto particolare e articolato, che non sfocia però nell’amaro (cosa che invece succede spesso e volentieri a tutti i Cheddar fasulli).
Nel suo paese d’origine, si è soliti servire il Cheddar dopo pranzo, magari accompagnato da pane e burro. Altra usanza è quella di servirlo con frutta fresca, come mele, pere. Nel nostro paese è famoso soprattutto come condimento servito insieme agli hamburger. Questo formaggio però, fa la sua grande figura anche nelle grigliate o come base per salse molto sfiziose in cui immergere le patatine.
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