Cipresso: caratteristiche e utilizzo in erboristeria
Il Cupressus sempervirens L., ossia il cipresso, è un albero facente parte della grande famiglia delle Cupressaceae. Oltre a essere un albero molto diffuso, è anche utilizzato in erboristeria, per quelle che sono le sue caratteristiche benefiche. Se ne utilizzano bacche e frutti, per curare o alleviare dei disturbi. Vediamo quali sono nello specifico.
Le caratteristiche del cipresso
Il cipresso è molto utilizzato in erboristeria e le parti che vengono usate sono le foglie e le bacche, i cui estratti sono ricchi di polifenoli, tannini, flavonoidi e, inoltre, nell’olio essenziale si trovano canfene, pinene e cupressene.
Entrando nello specifico, il cipresso si utilizza soprattutto per le sue capacità vasocostrittrici e astringenti. In primo luogo, quindi, vengono utilizzate per il trattamento delle emorroidi, ma anche per curare la insufficienza venosa.
Inoltre, l’olio essenziale ha molte altre funzioni, tra cui quella sedativa della tosse, antinfiammatoria per l’apparato respiratorio e balsamica. Non è, pertanto, raro l’utilizzo del cipresso per la cura della pertosse e della tosse ostinata, tanto che è consigliato anche come elemento basilare per i suffumigi.
Indicazioni d’uso
Il cipresso può essere utilizzato per la cura di emorroidi, varici, fragilità capillare, cellulite, ma anche metrorragie se si è in menopausa e per la cura dell’enuresi notturna.
Se, invece, si preferisce l’uso interno di foglie e ramuli, allora si possono curare soprattutto bronchiti e influenze, nonché varie affezioni del primo tratto dell’apparato respiratorio. In questi casi, infatti, il cipresso funge come disinfettante delle vie respiratorie e come antinfettivo.
Grazie alla somministrazione di foglie e ramuli si può anche ottenere una funzione diuretica. Come detto, si utilizza soprattutto l’olio essenziale di cipresso ma va bene anche la tintura madre. Si devono assumere dalle 30 alle 60 gocce due volte al giorno, nello specifico prima di pranzo e prima di cena. Se si preferisce un decotto, si devono prendere massimo 2 3 cucchiai di cipresso al giorno che verranno fatti bollire.
Dopo aver filtrato l’acqua, poi, si potrà bere durante la giornata il decotto in questione, andando a curare febbre, tosse e influenza. In questi casi, il consiglio è quello di non esagerare.
Se si desidera applicare il cipresso su emorroidi, varici e quant’altro, basta chiedere al proprio erborista quali sono le creme e le pomate più idonee. In alcuni casi, comunque, si può utilizzare dell’olio essenziale diluito al 10% in un olio vegetale. Anche in questo caso, se non si sa cosa fare, è preferibile chiedere aiuto a un erborista esperto del settore.
Come si può notare, così come accade per molte altre piante, anche il cipresso ha delle validissime proprietà benefiche, che lo rendono ideale per diversi usi. Si tratta di un potente mezzo a nostra disposizione, naturale e sano, da utilizzare qualora si presenti una delle patologie di cui sopra.
Controindicazioni
Naturalmente, c’è da ricordare che anche il cipresso, per quanto elemento al 100% naturale, può avere delle controindicazioni. E’, quindi, consigliabile chiedere al proprio erborista di fiducia se si può assumere o meno, perché se si ha un’intolleranza a qualche principio attivo in esso contenuto è da evitare accuratamente.
C’è anche da notare che la presenza di tannino potrebbe ridurre l’assorbimento dei principi attivi delle altre medicine e, pertanto, se si prendono dei farmaci particolari e fondamentali per la propria salute è meglio evitare l’assunzione di cipresso o, comunque, distanziarla in modo tale che non vada a interferire.
Infine, è bene ricordare che l’assunzione di cipresso è sconsigliata per i bambini piccoli di età: fino ai 3 4 anni è preferibile somministrare qualcos’altro e non il cipresso.
Lo stesso discorso, inoltre, vale in gravidanza e durante il periodo dell’allattamento. Dopo tutto ciò, non ci sono più controindicazioni.
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